Energia e innovazione: leader europei a confronto nel vertice di domani
Domani i membri dell'UE si incontreranno in occasione del primo Consiglio europeo del 2011, che sarà dedicato nella sessione mattuttina alla politica energetica e in quella pomeridiana ai temi del rafforzamento dell'innovazione e dello spazio europeo della ricerca. Tra gli argomenti caldi della giornata il raggiungimento gli obiettivi energetici per il 2020, il futuro del brevetto comunitario e le proposte franco-tedesche in materia di competitività.
Relativamente alla questioni energetiche, i capi di Stato e di Governo dei 27 Paesi membri potrebbero annunciare l'intenzione di non adottare il risparmio del 20% come obiettivo giuridicamente vincolante e la decisione di procedere ad una revisione del Piano di risparmio energetico dell'UE solo nel 2013, anziché nel 2012 come precedentemente previsto.
Sul fronte dell'innovazione, in agenda c'è la controversia circa l'utilizzo della procedura di cooperazione rafforzata per istituire il brevetto europeo.
L'Italia, sempre più isolata nell'opporsi ad un brevetto unico che si fondi sul trilinguismo, ha ribadito, con la recente lettera del Premier Silvio Berlusconi al presidente del Consiglio europeo Herman Van Rompuy e al presidente della Commissione europea José Manuel Barroso, la necessità di giungere ad un accordo che coinvolga tutti gli Stati membri.
Il Parlamento dovrebbe votare il dossier nel corso della sessione plenaria di metà febbraio, mentre il Consiglio "Competitività" del 10 e 11 marzo potrebbe dare l'avvio formale alla procedura di cooperazione rafforzata.
In molti sostengono che l'accelerazione del processo di approvazione del brevetto comunitario dipenda dal fatto che la Corte di giustizia dell'Unione europea si esprimerà sulla sua compatibilità con i Trattati dell'UE all'inizio di marzo, un parere che potrebbe non essere favorevole in quanto il trilinguismo, in caso di controversia legale, porrebbe coloro che non parlano inglese, francese o tedesco in condizioni di svantaggio nella difesa delle proprie posizioni.
Il Summit di domani è atteso anche per i piani che Francia e Germania dovrebbero presentare, plausibilmente in maniera congiunta, per rafforzare il coordinamento fiscale e colmare le lacune in materia di competitività tra i Paesi che hanno alimentato la crisi nell'eurozona.
In base ad una bozza visionata da Reuters la scorsa settimana, Berlino spinge perché tutti gli Stati applichino il modello tedesco di gestione del deficit nella propria legislazione nazionale, leghino le proprie politiche pensionistiche a fattori demografici e procedano verso l'armonizzazione delle imposte sulle società e delle politiche del lavoro.
Tuttavia queste proposte potrebbero incontrare diverse resistenze: sull'armonizzazione dell'età pensionabile a 67 anni, che metterebbe a rischio la tenuta di Sarkozy alle elezioni presidenziali del prossimo anno, da parte dell'Irlanda, che non è disposta a rinunciare alla libertà di mantenere basse le tasse che gravano sulle imprese, e infine per la richiesta tedesca di abolire l'indicizzazione dei salari in Belgio e Portogallo.