Fondi strutturali: la Commissione UE spinge per velocizzarne l'utilizzo
Nell'eventualità in cui i fondi strutturali previsti dalla politica di coesione non dovessero essere rapidamente impiegati, il bilancio per il prossimo periodo di finanziamento, dal 2014 al 2020, sarebbe notevolmente ridimensionato. Questo il monito del commissario europeo per la politica regionale Johannes Hahn, che ha chiesto ai governi regionali e nazionali di accelerare l'attuazione dei progetti cofinanziati dall'UE.
In base a quanto affermato dal commissario, entro la fine dell'anno verrà discusso il futuro dei fondi di coesione post-2013 e sarà difficile negoziare un bilancio analogo a quello per il settennato in corso, pari a circa 50 miliardi di euro l'anno, se per allora non sarà aumentata considerevolmente la quota di risorse utilizzate.
Al termine dello scorso anno, infatti, solo il 56% dei 347 miliardi di euro disponibili erano già stati assegnati.
Naturalmente i tagli non sarebbero senza conseguenze e ridurrebbero drasticamente gli importi a disposizione delle regioni più povere, minando le possibilità di costruire un'Europa "più prospera e più efficiente".
Il Commissario ha anche dichiarato il proprio impegno ad ottimizzare il funzionamento dei programmi di coesione, riducendo gli oneri amministrativi per coloro che riconorrono ai fondi UE ed estendendo l'uso di metodi di rimborso semplificati, quali le somme forfettarie.