Trasporti: Commissione Ue, aeroporti sardi sotto inchiesta
Gli aiuti di Stato a favore di alcuni gestori aeroportuali sardi e ai vettori operanti in tali aeroporti potrebbero minacciare la libera concorrenza in Europa. A dichiararlo la Commissione Ue, che il 22 gennaio ha avviato un’indagine approfondita per fare luce sulla vicenda. Nel mirino della Commissione ci sono gli aeroporti di Alghero, Cagliari e Olbia, che negli anni passati hanno versato contributi finanziari a vettori aerei, fra cui Ryanair, senza indire alcuna gara d’appalto e avvantaggiando aziende specifiche.
Nel novembre 2011 l'Italia ha notificato un regime di compensazioni per favorire lo sviluppo dei trasporti aerei in Sardegna - in linea con l'Italia continentale e il resto d'Europa – mediante gare d’appalto nel periodo 2012-2013. Il regime prevede che i gestori aeroportuali ricevano una compensazione per selezionare compagnie aeree in grado di raggiungere determinati obiettivi annuali, in relazione alle frequenze e al numero di passeggeri su determinate rotte "strategiche".
Per il raggiungimento di tali obiettivi, le compagnie aeree selezionate ricevono contributi finanziari dai rispettivi gestori aeroportuali.
Nella prima fase di analisi la Commissione ha concluso che il regime viola la clausola sospensiva di cui all'articolo 107 del trattato sul funzionamento dell'Ue (TFUE), che impone agli Stati membri di ottenere l'autorizzazione della Commissione prima dell'esecuzione di qualsiasi progetto di aiuto di Stato. Il regime, infatti, era stato adottato senza l’autorizzazione della Commissione. Dal 2010 gli aeroporti di Alghero, Cagliari e Olbia hanno ricevuto anticipi sulle compensazioni ad essi accordate, tramite prestiti concessi dagli uffici finanziari della Regione Sardegna.
Per il governo italiano le compensazioni sono necessarie per la remunerazione degli aeroporti, che devono assolvere un obbligo di servizio pubblico in relazione al trasporto aereo da e verso l'isola. La Commissione, invece, nutre dubbi su:
- la legittimità di compensazioni, non in linea con i criteri fissati dalle norme europee sui servizi di interesse economico generale (SIEG), in particolare i criteri riguardanti la chiara definizione di missione di servizio pubblico e la selezione del servizio al costo minore;
- la compatibilità della misura adottata a favore dei vettori aerei con le specifiche norme sugli aiuti di Stato del settore dell'aviazione.
La Commissione ha pertanto invitato l’Italia a presentare elementi per una valutazione esaustiva a tale riguardo. Gli Stati membri e le altre parti interessate possono presentare osservazioni entro un mese dalla pubblicazione della decisione della Commissione sulla Gazzetta ufficiale dell'Ue.