Pmi: Parlamento europeo chiede strumenti di finanziamento piu' flessibili
Nuove forme di finanziamento modellate sulle esigenze delle piccole e medie imprese. E' quanto chiesto dal Parlamento europeo, riunito in plenaria a Strasburgo, con una risoluzione non legislativa approvata a grande maggioranza. Tra le proposte, crediti flessibili, più trasparenza e puntualità nelle informazioni e maggiore cooperazione tra gli istituti di credito. Il tutto accompagnato da una rapida entrata in vigore della direttiva sui ritardi dei pagamenti.
In Europa ci sono oltre 23 milioni di Pmi, ha sottolineato il relatore della relazione Philippe De Backer, che faticano ad accedere ai finanziamenti di cui hanno bisogno, soprattutto quando si tratta di aziende a conduzione familiare e di start-up. Per superare la crisi, secondo gli eurodeputati, queste imprese hanno bisogno di "alternative ai prestiti bancari e regole chiare sul finanziamento, sulle garanzie richieste, sulle estinzioni anticipate dei crediti e sulle eventuali multe" e di una rapida applicazione della direttiva conto i ritardi di pagamento nelle transazioni commerciali, che l'Italia ha recepito con il decreto legislativo n. 192 del 9 novembre 2012.
Inoltre, si legge nella relazione, la Commissione europea "dovrebbe evidenziare il ruolo importante che il mercato azionario può svolgere per migliorare l'accesso alla liquidità tanto per le Pmi quanto per gli investitori in fasi diverse" e insistere sul potenziale dell'imprenditoria femminile per la crescita e la competitività dell'Unione.
Esigenze, quelle sottolineate dagli eurodeputati, condivise anche dal commissario all'Industria Antonio Tajani, secondo cui "il voto di oggi conferma l'impegno delle istituzioni comunitarie verso le Pmi e costituisce un messaggio forte in vista del vertice Ue" di giovedì e venerdì dedicato alle prospettive finanziarie 2014-2020.
Links
Relazione su come migliorare l'accesso delle PMI ai finanziamenti
Decreto legislativo n. 192 del 9 novembre 2012