Fondo Garanzia Pmi: decreto attuativo su portafogli di finanziamenti al vaglio dei ministeri
Il decreto attuativo sui portafogli di finanziamenti, nell'ambito della revisione del Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese, attende il via libera definitivo dei ministeri dello Sviluppo economico e dell'Economia. Ministeri a lavoro per perfezionare un testo, già pronto, che è però stato oggetto di una serie rilievi da parte dei rappresentanti delle imprese.
Facciamo un passo indietro. Il Fondo di garanza per le Pmi è stato rafforzato attraverso il decreto 'Salva Italia', che ha disposto il rifinanziamento con 400 milioni di euro annui per il 2012, 2013 e 2014. Al tempo stesso si è intervenuti sulle modalità di funzionamento, prevedendo che la garanzia e la contro-garanzia possano essere concesse fino all'80% dell'ammontare delle operazioni finanziarie, con un importo massimo garantito innalzabile da 1,5 a 2,5 milioni per ogni singola impresa, in caso di specifici obiettivi di sviluppo.
Non solo. Con il 'Salva Italia' veniva introdotta una novità importante, la concessione della garanzia a titolo oneroso anche su portafogli di finanziamenti erogati a Pmi, e non solo su singole operazioni. Ora, il provvedimento attuativo è pronto ed è sul tavolo dei Ministeri dello Sviluppo economico e dell'Economia.
La dote del fondo da destinare a garanzie su portafogli di finanziamenti, a copertura di una quota delle prime perdite, è fissata a 100 milioni di euro. Garanzia che potrà essere richiesta a titolo oneroso da banche e Confidi vigilati. Una delle ultime bozze prevede inoltre che l'ammontare dei portafogli di finanziamenti non possa essere inferiore a 50 milioni di euro: i singoli finanziamenti devono avere una durata compresa tra 18 mesi e 5 anni, un importo massimo pari all'1% dell'ammontare del portafoglio complessivo, purché non superiore a 1 milione di euro.
Il Fondo opererà a copertura di una quota della tranche junior del portafoglio, vale a dire la quota che sopporta le prime perdite registrate, con un intervento che può arrivare fino al 4% del portafoglio. Intervento che, in ogni caso, non può superare l'80% dell'importo della tranche junior nel caso di garanzia diretta.
Meccanismo diverso nel caso della controgaranzia, che prevede il ruolo intermedio dei Confidi chiamati a versare un cash collateral per un importo non inferiore all'1% del portafoglio.