Miur: un decreto per la mobilita' del personale di universita' ed enti di ricerca
Il Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca firma un decreto per favorire lo scambio di conoscenze e buone pratiche tra università ed enti pubblici di ricerca e migliorare la qualità della formazione offerta agli studenti. In base al testo, i professori e i ricercatori universitari a tempo pieno potranno svolgere attività di ricerca presso gli enti pubblici e viceversa i ricercatori di ruolo negli enti pubblici potranno operare nelle università.
"Queste possibilità di lavoro, in enti e atenei contemporaneamente, sono denominate nei paesi anglosassoni double appointment, e si possono estendere anche a università e enti di altri Paesi, con l’obiettivo di favorire l'internazionalizzazione del nostro sistema di formazione e ricerca", ha spiegato il ministro dell'Istruzione Francesco Profumo.
Il Miur ha già percorso una strada analoga con il progetto Messaggeri della conoscenza, di cui ieri il ministro ha presentato i risultati. In quel caso, sono stati selezionati con un bando ricercatori di atenei esteri intenzionati ad impegnarsi in attività didattiche nelle università delle Regioni della Convergenza (Campania, Calabria, Puglia e Sicilia) ed è stata data la possibilità agli studenti degli atenei meridionali di usufruire di stages nei paesi di provenienza dei docenti.
In questo caso, invece, si tratta di mettere in circolo le competenze di chi è attivo nelle università e nei centri di ricerca pubblici italiani.
Le convenzioni che regoleranno lo scambio dei ricercatori avranno durata annuale, con possibilità di rinnovo fino a cinque anni consecutivi. Più ricercatori potranno essere trasferiti dalla sede abituale di lavoro e godranno del trattamento economico riconosciuto loro dall'università o dall'ente di appartenenza, che sarà, però, a carico del soggetto ospitante.