Ue: una proposta per proteggere le imprese europee dalla concorrenza sleale
Contrastare la concorrenza sleale nelle importazioni modernizzando gli strumenti commerciali di difesa. È il fulcro della proposta della Commissione europea, che si sviluppa con un efficientamento dei meccanismi anti-dumping e anti-sovvenzioni in grado di proteggere i produttori europei da pratiche sleali e da rischio di ritorsioni.
Sul piano legislativo, la Commissione europea intende:
- migliorare la prevedibilità per le imprese, informandole con un anticipo di circa due settimane sulle eventuali misure ant-dumping o anti-sussidi;
- offrire un rimborso delle tasse riscosse agli importatori nel caso in cui un'inchiesta di riesame porti alla conclusione che non vi è alcuna necessità di mantenere le misure di difesa commerciale in vigore;
- proteggere le industrie europee dando il via a inchieste preprie, o d'ufficio, senza che vi sia una richiesta ufficiale, quando sussiste una minaccia di ritorsione;
- scoraggiare i partner commerciali dall'intraprendere determinate pratiche commerciali sleali, imponendo tasse più elevate sulle importazioni da paesi in cui si ricorre a sovvenzioni sleali e creano distorsioni strutturali nei mercati delle materie prime.
A esse si aggiungono poi proposte non legislative, che vogliono:
- facilitare la cooperazione fra imprese e associazioni di categoria coinvolte nel corso delle indagini, estendendo alcune scadenze nel corso delle indagini stesse;
- migliorare il monitoraggio dei flussi commerciali;
- consentire ex-officio inchieste antielusione.
Le proposte elaborate da Bruxelles seguono una consultazione pubblica sugli strumenti di difesa dalle pratiche commerciali sleali, che si è conclusa a luglio.