Sardegna: Corte di giustizia Ue, illegittimi gli aiuti all'industria alberghiera
La Corte di giustizia europea conferma le sentenze del Tribunale Ue con cui erano stati dichiarati illegittimi gli aiuti della Regione Sardegna all'industria alberghiera del territorio. Aiuti che la Regione aveva introdotto con una legge regionale nel 1998, tramite contributi agli investimenti iniziali e al funzionamento delle imprese del settore alberghiero, senza però rispettare le indicazioni della Commissione europea.
Nel 1998 le autorità sarde si erano impegnate a non dare attuazione alla legge regionale prima dell'eventuale approvazione da parte della Commissione. L'approvazione, in effetti è arrivata, il 12 novembre dello stesso anno, a pochi mesi di distanza dalla data di approvazione della legge, il 5 aprile.
Nel frattempo, però, l'assessore al Turismo della Regione adottava un decreto contenente una disposizione transitoria in cui venivano ammessi a contributo spese e interventi effettuati dopo il 5 aprile 1998, e prima dell'ok di Bruxelles.
L'esame degli incentivi introdotti dalla Regione è stato avviato dall'Esecutivo comunitario nel 2004 a seguito di una denuncia per applicazione abusiva del regime di aiuti. E le indagini si sono concluse 4 anni dopo, in modo negativo per la Regione: Bruxelles dichiarava, cioè, incompatibili gli aiuti individuali concessi a progetti le cui spese ammissibili fossero state sostenute prima della presentazione di una domanda di aiuto e superiori all’importo de minimis, e imponeva alle autorità italiane il recupero presso i beneficiari degli aiuti incompatibili e degli interessi.
La Sardegna ha impugnato la decisione, senza successo, presso il Tribunale comunitario nel 2008. E ora il recupero degli aiuti viene confermato da una sentenza della Corte di giustizia europea, che ha respinto i ricorsi presentati dalle imprese alberghiere e dalla Regione.