Sicilia: 17 arresti per truffa ai danni dei fondi Ue
Appalti truccati e fondi comunitari utilizzati per interessi personali. Sono queste le accuse formulate dal Tribunale di Palermo nei confronti di ex assessori e funzionari regionali coinvolti nel giro d’affari coordinato dal manager Faustino Giacchetto. Le indagini hanno portato all’arresto di 17 persone e al sequestro del capitale sociale e dei beni aziendali di cinque società per un valore complessivo di oltre 28 milioni di euro.
La mattina del 19 giugno la Guardia di finanza di Palermo ha arrestato insieme a Giacchetto altre 16 persone, di cui 12 già in carcere e cinque agli arresti domiciliari. Le accuse sono di associazione a delinquere, corruzione, truffa e false fatturazioni.
Nelle indagini sono coinvolti altri 40 indagati, tra cui alcuni politici. Al momento la Procura di Palermo sta seguendo due piste, quella dei grandi eventi e quella legata al Centro Internazionale Addestramento Professionale Integrato (Ciapi).
Nella prima pista rientrano manifestazioni di vario tipo, come i Mondiali di scherma di Catania e la visita del Papa, per cui la Regione ha speso più di 30 milioni di euro. La seconda pista, invece, ruota intorno al Ciapi per cui la Regione ha stanziato 15 milioni di euro.
Queste risorse erano destinate alla formazione di 1.500 disoccupati, ma solo 18 sono riusciti ad ottenere un contratto. Secondo la Procura il resto dei fondi è stato utilizzato dagli indagati per regali, escort e viaggi da destinare ai politici. A coordinare il movimento illecito dei fondi sarebbe stato Giacchetto, attraverso tangenti, bandi di gara truccati e fatture gonfiate.
"C'è stata una cospicua partecipazione di politici e nei confronti di questi soggetti abbiamo individuato forme improprie di finanziamento", ha dichiarato il procuratore di Palermo Francesco Messineo. "Un vero e proprio cancro che riguarda purtroppo diversi aspetti della politica. In questo caso erano stati messi in segno sistemi molto sofisticati, che si sono snodati tra fatturazioni false, compravendite immobiliari che si fermavano al versamento della caparra da parte dell'ipotetico acquirente e giri di bustarelle. Meccanismi diversi tra loro che permettevano comunque di ottenere affari d'oro".