Industria 4.0 – Camera, 5 pilastri della strategia italiana

 

Governance, tecnologie abilitanti, competenze digitali, ricerca e innovazione aperta. Sono i 5 pilastri proposti dalla Camera per la via italiana all’Industria 4.0

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Presentato alla Camera il documento conclusivo dell'indagine conoscitiva condotta dalla Commissione Attività produttive, Commercio e Turismo della Camera, 'La rivoluzione industriale 4.0 - Quale metodo applicare al tessuto industriale italiano - Strumenti per favorire la digitalizzazione delle filiere industriali nazionali'.

L’indagine ha coinvolto diversi attori (università, centri ricerca, società di consulenza internazionale, rappresentanze del mondo imprenditoriale e sindacati) con l’intento di analizzare il tessuto produttivo italiano al fine di cogliere a pieno le sfide dell’Industria 4.0, ha sottolineato l’onorevole Lorenzo Basso, relatore del documento conclusivo.

Dall’analisi delle informazioni raccolte sono stati individuati 5 pilastri alla base della via italiana per l’Industria 4.0:

  1. governance: serve una cabina di regia a livello governativo con una struttura snella che sia in grado di coordinare diversi attori, dalle università alle imprese;
  2. tecnologie abilitanti: è necessario sviluppare la banda larga in tutto il Paese in tempi rapidi, puntando su reti wireless, 5G, open data, PA digitale, reti elettriche intelligenti;
  3. competenze digitali: è previsto un piano per la formazione a breve termine (con interventi ad hoc), medio termine (per i dirigenti) e lungo periodo (formazione scolastica);
  4. ricerca: occorre investire nelle università e nei centri di ricerca italiani;
  5. innovazione aperta, che favorisca l’artigianato digitale attraverso lo sviluppo di standard aperti.

La quarta rivoluzione industriale si caratterizza per la presenza di Internet che consente lo scambio di dati e lo sviluppo di tecnologie abilitanti in diversi settori, dall’agricoltura alla sanità, ha spiegato Basso, favorendo la diffusione di nuovi modelli di business (economia circolare, maker economy, sharing economy, ecc). Si tratta di una rivoluzione che offre importanti possibilità di crescita alle imprese italiane che intendono investire in innovazione, sviluppando prodotti su misura secondo un approccio sartoriale, ha proseguito Vincenzo Boccia, presidente di Confindustria.

Il successo della strategia italiana per l’Industria 4.0 richiede un cambiamento anche di tipo culturale, "dalla cultura del consumo alla cultura del fare", dove la manifattura del futuro possa crescere e svilupparsi, ha commentato Guglielmo Epifani, presidente della commissione.

“Siamo di fronte a un grandissimo salto tecnologico e culturale che rischia di spiazzarci non solo dal punto di vista della competitività ma anche dal punto di vista di capire meglio i fenomeni che ci circondano", ha aggiunto il ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda. Su Industria 4.0 il Governo si sta orientando su un grande piano di investimenti nell'ambito della prossima legge di Stabilità, ha dichiarato il ministro, annunciando la presentazione del documento strategico sull’Industria 4.0 per i primi di agosto.

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Photo credit: USDAgov via Foter.com / CC BY

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