Commercio - azioni UE per rispondere a protezionismo
La risposta dell'Unione europea all'ascesa del protezionismo e agli ostacoli per scambi e investimenti.
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La Commisisione europea ha pubblicato nelle scorse ore la Relazione sugli ostacoli al commercio e agli investimenti nel periodo 1 gennaio 2016 – 31 dicembre 2016. In tutto il mondo, si legge nella nota di Bruxelles, si registrano 372 ostacoli agli scambi, con un aumento del 10% nel 2016. I 36 ostacoli introdotti nel 2016, continua la Commissione, potrebbero avere ripercussioni sulle esportazioni dell'UE il cui valore ammonta attualmente a circa 27 miliardi di euro.
La relazione evidenzia che l'Esecutivo UE, grazie alla sua strategia di accesso ai mercati, è riuscito lo scorso anno a eliminare ben 20 diversi ostacoli che frenavano le esportazioni europee.
Il mondo assiste al "diffondersi del flagello del protezionismo, che colpisce le imprese europee e i loro lavoratori" ha dichiarato a proposito della relazione la commissaria europea responsabile per il Commercio Cecilia Malmström. "È preoccupante - ha continuato la commissaria - che siano i Paesi del G20 ad applicare il maggior numero di ostacoli agli scambi. Nel prossimo vertice del G20 ad Amburgo - ha concluso - l'UE solleciterà i leader a uniformare i comportamenti alle dichiarazioni e a opporsi al protezionismo".
La relazione sugli ostacoli al commercio e agli investimenti è pubblicata ogni anno dall'inizio della crisi economica del 2008. L'edizione di quest'anno è totalmente incentrata sulle denunce effettivamente presentate alla Commissione da imprese europee. Le denunce riguardano un'ampia gamma di prodotti in tutti i settori, dalle industrie agroalimentari alla cantieristica.
Tra i Paesi che hanno istituito il maggior numero di ostacoli all'importazione spiccano alcuni membri del G20: Russia, Brasile, Cina e India guidano la classifica. Russia e India sono anche i Paesi che hanno introdotto la maggior parte delle nuove misure protezionistiche segnalate nel 2016. Seguono Svizzera, Cina, Algeria ed Egitto.
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La Commissione, si legge nella nota, è riuscita a ripristinare condizioni commerciali normali in 20 diversi casi che interessavano esportazioni UE del valore di 4,2 miliardi di euro. Corea del Sud, Cina, Israele e Ucraina guidano la classifica dei Paesi di cui l'UE ha contrastato con successo gli ostacoli agli scambi. Ad aver tratto il maggior beneficio dai recenti interventi dell'UE sono stati l'industria alimentare e delle bevande e i settori automobilistico e dei cosmetici.
Ciò è stato possibile grazie alla cooperazione tra la Commissione, gli Stati membri dell'UE e i rappresentanti delle imprese europee nel quadro della strategia di accesso ai mercati dell'UE e grazie al miglioramento delle relazioni con i partner commerciali nell'ambito degli accordi di commerciali recentemente conclusi dall'UE.
> Relazione della Commissione sugli ostacoli al commercio e agli investimenti
Photo credit: Baltic Development Forum via Foter.com / CC BY
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