Dazi antidumping - l'UE colpisce la Cina sui prodotti di ghisa
La Commissione UE ha imposto dazi antidumping definitivi sui prodotti in ghisa provenienti dalla Cina. Con questo nuovo provvedimento salgono a 53 le misure messe in atto da Bruxelles per difendere l'industria siderurgica europea.
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Diventano definitivi i dazi antidumping imposti dalla Commissione europea su specifici prodotti in ghisa provenienti da Pechino. Oggetto delle nuove misure di Bruxelles sono i "getti di ghisa", una famiglia di prodotti siderurgici che comprende, ad esempio, chiusini e griglie utilizzate per il drenaggio stradale, e che nell'UE rappresenta un mercato stimato di 700 milioni di euro.
I dazi sui getti di ghisa, che avranno un tasso tra il 15,5% e il 38,1%, sono il risultato di un'inchiesta antidumping avviata a dicembre 2016 in seguito alla denuncia di sette produttori europei su prodotti provenienti dalla Cina e dall’India. Se l’indagine ha dimostrato l'assenza di dumping nel caso dell'India, diversamente è avvenuto per i prodotti made in China, sui quali sono state effettivamente riscontrate pratiche sleali e distorsive del mercato. Sugli stessi prodotti della ghisa, si legge in una nota ufficiale di Bruxelles, l'UE aveva già imposto misure antidumping tra il 2005 e il 2011.
Quest'ultima, ricorda la Commissione, è la 53a misura antidumping attualmente in vigore nell'Unione sulle importazioni di prodotti siderurgici provenienti da Paesi terzi. Del totale, ben 27 riguardano merce made in China.
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Quello siderurgico, va ricordato, è un settore vitale per l'economia dell'Unione europea e occupa una posizione centrale nelle catene del valore globali, fornendo posti di lavoro a centinaia di migliaia di cittadini europei.
Nel 2016, la sovrapproduzione di acciaio ha raggiunto, a livello globale, circa 737 milioni di tonnellate, il dato più alto mai visto. Il che ha spinto i prezzi dell'acciaio a livelli insostenibili e ha avuto un impatto negativo sul settore siderurgico, oltre che sulle industrie e sui posti di lavoro ad esso correlati. In tale contesto, ricorda Bruxelles, "l'UE sta sfruttando tutto il potenziale dei suoi strumenti di difesa commerciale per garantire parità di condizioni ai suoi produttori".
Sempre per difendere la propria industria, la Commissione partecipa al Global Forum on Steel Excess Capacity, la prima piattaforma globale per la lotta all'eccesso di capacità del settore siderurgico, che a novembre 2017 ha concordato "un ambizioso pacchetto di soluzioni politiche concrete per affrontare questa urgente questione".
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