I primi 100 giorni della Commissione von Der Leyen
Green deal, trasformazione digitale dell'economia e rafforzamento del peso geopolitico dell'UE. Sono questi gli ambiti su cui si è concentrato il lavoro della nuova Commissione europeo a guida Ursula von der Leyen in questi primi 100 giorni di mandato. Obiettivi ambiziosi su cui grava, però, il Coronavirus e la situazione tesa al confine Grecia-Turchia.
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La Commissione europea guidata da Ursula von der Leyen festeggia i suoi primi 100 giorni di mandato. Un traguardo che permette di stilare un primissimo bilancio sull’operato della nuova Commissione che si è posta l'obiettivo ambizioso di ridisegnare il futuro dell’Europa in chiave green e digital.
Nel presentare i risultati sinora raggiunti e i percorsi avviati, la Presidente von der Leyen ha affermato “La storia dei nostri primi 100 giorni riguarda la transizione doppia che l'Europa sta affrontando. Si tratta di trasformare la lotta ai cambiamenti climatici in un'opportunità di occupazione e crescita. Raccogliere i benefici della tecnologia e farla funzionare per le persone. E sul rafforzamento del peso geopolitico dell'UE. Abbiamo iniziato bene in questi primi 100 giorni. Lavoreremo duro ogni singolo giorno per offrire un buon futuro per le prossime generazioni di europei ".
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I primi risultati per la neutralità climatica entro il 2050
Sul fronte della lotta ai cambiamenti climatici, la nuova Commissione UE non ha perso tempo. Già dall'11° giorno, infatti, è stato presentato il Green deal, la tabella di marcia europea per fermare i cambiamenti climatici, ridurre l'inquinamento e proteggere la biodiversità e che rappresenta la nuova strategia di crescita dell'UE, che contribuirà a trasformare l'economia. Su questo fronte finora:
- E’ stata presentata la nuova legge europea sul clima, che mira a raggiungere la neutralità climatica entro il 2050;
- E’ stato inoltre presentato un piano europeo per gli investimenti nel Green Deal, che dovrebbe generare 1 trilione di euro di investimenti per sostenere un'economia verde e moderna dell'UE;
- Sono stati avviati i lavori per un meccanismo di adeguamento delle frontiere del carbonio, per garantire condizioni di parità a livello globale e condizioni più eque per le società dell'UE che partecipano allo sforzo per il clima;
- E’ stata proposta la creazione del Just transition mechanism per sostenere i lavoratori e le comunità che ancora fanno molto affidamento su industrie ad alta intensità di carbonio.
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Adesso i prossimi passi verso la neutralità climatica prevedono:
- La presentazione a breve di una Strategia per la biodiversità, per proteggere la natura e frenare la perdita di biodiversità;
- La proposta di un Piano d'azione per l'economia circolare, che definisce le azioni lungo l'intero ciclo di vita dei prodotti.
- L'imminente Strategia Farm to Fork, che supporterà gli agricoltori e garantirà la sostenibilità lungo la catena del valore agroalimentare.
Cosa è stato fatto finora per la trasformazione digitale dell’UE?
L’altro ambizioso obiettivo della nuova Commissione UE è quello della trasformazione digitale dell’economia. Su questo fronte, nei suoi primi 100 giorni di mandato, la Commissione ha:
- Definito un approccio comune per garantire la sicurezza delle reti 5G nell'UE;
- Approvato una serie di misure di mitigazione, obiettive e proporzionate, contro i rischi di sicurezza.
Ora i prossimi passi saranno:
- Una legge sui servizi digitali, entro la fine dell'anno, per responsabilizzare le piattaforme online e dotarle di regole più chiare e aggiornate.;
- Nuove regole sull'intelligenza artificiale, che rispettano la sicurezza e i diritti umani;
- Uno standard comune per l'identità digitale online di persone e aziende;
- Nuove regole sulla sicurezza informatica delle infrastrutture e dei servizi critici.
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Un’Europa più forte nel mondo: i primi interventi
A chiudere il trittico su cui si fonda la nuova visione dell’Unione europea, c’è chiaramente la proiezione internazionale dell’UE. Su questo fronte la Commissione von der Leyen sta:
- Guidando la lotta ai cambiamenti climatici a livello globale, impegnandosi nella diplomazia climatica e sostenendo gli sforzi dei suoi partner, ad esempio in Africa;
- Promuovendo l'approccio europeo all'economia digitale, stabilendo standard globali, come ad esempio quelli in materia di protezione dei dati.
Ma quello geopolitico, si sa, è un fronte in continuo mutamento. In tale contesto in questi primi 100 giorni di mandato la nuova Commissione:
- Si è trovata ad affrontare le conseguenze del terremoto che ha colpito lo scorso novembre l’Albania, raccogliendo 1,15 miliardi di euro per la ricostruzione;
- Ha appoggiato l'accordo interinale di arbitrato in appello presso l'Organizzazione mondiale del commercio;
- Ha realizzato il suo primo viaggio all’estero in Etiopia, a riprova della rilevanza dell’Africa nelle politiche europee.
I prossimi passi adesso prevedono:
- L’impegno della Commissione ad aprire i negoziati di adesione con l'Albania e la Macedonia settentrionale;
- L'impegno con i Balcani occidentali, che resteranno una priorità per il resto del mandato;
- L’adozione di una strategia dell'UE con l'Africa, attraverso l'istituzione di un nuovo partenariato che riguardi il lavoro, la migrazione, la mobilità, la pace e la transizione digitale.
Coronavirus e braccio di ferro con Ankara sui migranti
Ma nei primi 100 giorni di mandato sono entrate a gamba tesa anche due questioni che hanno sempre più assorbito l’impegno della Commissione.
Si tratta dell’emergenza sanitaria causata dal Coronavirus su cui la Commissione:
- Coordina gli scambi di informazioni tra gli Stati membri in materia di preparazione e misure sanitarie;
- Valuta gli impatti macroeconomici della diffusione del virus e gli impatti sui settori maggiormente colpiti, nonché il coordinamento delle misure alle frontiere e della mobilità;
- Ha annunciato un investimento di 232 milioni di euro per aumentare la preparazione, il trattamento e la ricerca globali per lo sviluppo di vaccini.
Ma ad assorbire sempre più le energie della nuova Commissione è anche la crisi al confine tra Grecia e Turchia, dopo l'annuncio del presidente turco Erdogan di aprire le frontiere dell’UE ai migranti bloccati in Turchia e su cui adesso Bruxelles cerca una soluzione che garantisca anche la tutela dei minori nelle isole greche.
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