UE lancia la consultazione sulle possibilità di pesca per il 2022
La Commissione ha adottato una comunicazione sullo stato degli stock ittici e sulla pesca sostenibile nell'UE, che getta le basi per la definizione delle possibilità di pesca per il prossimo anno.
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Nonostante la crisi generata dal coronavirus abbia colpito duramente le comunità di pescatori, le performance socio-economiche del settore ittico sono positive e, coerentemente con gli obiettivi del Green Deal europeo, la pesca dell'UE si sta muovendo verso una maggiore attenzione alla sostenibilità ambientale.
La comunicazione di Bruxelles “Verso una pesca più sostenibile nell'UE: situazione attuale e orientamenti per il 2022” invita però a compiere ulteriori sforzi per proteggere le risorse marine, sia mantenendo alti i livelli di ambizione all'interno dell'Unione che cercando di condividere gli stessi standard elevati con i paesi terzi. "La pesca dell'UE resta sulla rotta verso un uso ancora più sostenibile del mare", ma la situazione in alcuni bacini marittimi richiede la nostra particolare attenzione e in generale occorre fare di più per garantire il blu del Green Deal, ha dichiarato il commissario responsabile per l'ambiente, gli oceani e la pesca, Virginijus Sinkevičius.
Gli Stati membri, i consigli consultivi, l'industria della pesca, le organizzazioni non governative e i cittadini interessati sono quindi invitati a partecipare fino al 31 agosto a una consultazione pubblica e ad esprimere le proprie opinioni sulle possibilità di pesca per il 2022.
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La comunicazione UE sulla pesca sostenibile
Ogni anno la Commissione pubblica una comunicazione che illustra i progressi sulla situazione degli stock ittici e avvia un'ampia consultazione pubblica per fissare le possibilità di pesca annuali per l'anno successivo.
La nuova comunicazione valuta i progressi compiuti verso una pesca sostenibile nell'UE ed esamina l'equilibrio tra capacità e possibilità di pesca, i risultati socioeconomici del settore e l'attuazione dell'obbligo di sbarco. Bruxelles rileva progressi soprattutto nell'Atlantico nord-orientale, per gli stock gestiti secondo il principio del rendimento massimo sostenibile, la quantità massima di pesce che i pescatori possono prelevare dal mare senza comprometterne la rigenerazione e la futura produttività.
La consultazione sulle possibilità di pesca 2022
Le analisi della Commissione sono alla base della proposta sulle possibilità di pesca per l'anno successivo. Per garantire stock ittici sani per le generazioni future, Bruxelles propone di mantenere o ridurre ulteriormente le catture nell'Atlantico e nel Mar Baltico e di compiere ulteriori sforzi nel Mediterraneo e nel Mar Nero, dove c'è stato un leggero miglioramento ma i tassi di sfruttamento sono ancora due volte superiori ai livelli sostenibili.
Gli Stati membri devono inoltre intensificare l'applicazione e la verifica del rispetto dell'obbligo di sbarco, utilizzando strumenti di controllo moderni e adeguati, come i sistemi di monitoraggio elettronico a distanza, mentre i pescatori sono incoraggiati ad adottare attrezzi di pesca più innovativi e selettivi, anche sfruttando i contributi del FEAMP, il Fondo europeo per gli affari marittimi, la pesca e l'acquacoltura (European Maritime, Fisheries and Aquaculture Fund - EMFAF).
Quando alle relazioni con i paesi terzi, la Commissione punta a livelli elevati di allineamento sulle possibilità di pesca, per garantire uno sfruttamento sostenibile delle risorse e condizioni di parità per l'industria dell'UE, date le forti interconnessioni tra le flotte nelle acque interessate. Relativamente agli stock condivisi con il Regno Unito il quadro di riferimento per assicurarne una gestione sostenibile è dato dall'accordo sul commercio e la cooperazione (TCA).
La consultazione pubblica sulla definizione delle possibilità di pesca per il 2022 rimarrà aperta fino al 31 agosto 2021. Chiuso il periodo di confronto con gli stakeholder, la Commissione presenterà nel tavolo autunnale le sue proposte per i regolamenti sulle opportunità di pesca per il 2022 nell'Atlantico, nel Mar del Nord e nel Mar Baltico, nonché nel Mar Mediterraneo e nel Mar Nero.
Le proposte terranno conto dei piani pluriennali, dei pareri scientifici forniti dal Consiglio internazionale per l'esplorazione del mare (CIEM) e da altri organismi indipendenti, dell'analisi economica fornita dal Comitato scientifico, tecnico ed economico per la pesca (CSTEP) e comprenderanno anche gli adeguamenti risultanti dall'attuazione dell'obbligo di sbarco. Sarà poi il Consiglio dei ministri della pesca dell'Unione europea a discutere le proposte della Commissione e a stabilire la ripartizione delle possibilità di pesca per il prossimo anno.
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Partecipa alla consultazione pubblica sulle possibilità di pesca 2022
Photo credit: Foto di David Mark da Pixabay
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