Vita artificiale: le possibili applicazioni dei programmi genetici di Craig Venter
Ieri l'annuncio sulla rivista Science: Craig Venter, lo scienziato noto per aver lavorato al sequenziamento e alla mappatura del genoma umano, ha creato la prima cellula naturale guidata da programma genetico artificiale. Il lavoro di Venter e degli scienziati del suo team aveva già prodotto importanti risultati negli ultimi anni, con la realizzazione del primo cromosoma artificiale nel 2007, il batterio Mycoplasma mycoides, e il trapianto del suo Dna in un altro batterio, il Mycoplasma capricolum, nel 2009.
L'ultimo successo del gruppo, la cui ricerca è costata 40 milioni di dollari, consiste nel trasferimento di una copia del Dna del Mycoplasma mycoides, quindi un DNA artificiale, nel batterio Mycoplasma capricolum. Il risultato è una cellula in grado di riprodursi come qualsiasi cellula umana, generando altre cellule il cui programma genetico è creato in laboratorio, con l'obiettivo di giungere ad utilizzare organismi naturali il cui DNA sia programmato dall'uomo per svolgere funzioni in ambito ambientale e medico.
Per quanto non ci siano certezze sui tempi per l'applicazione pratica del lavoro di Venter, dalla sua scoperta potrebbero derivare strumenti quali:
- alghe in grado di trattendere il biossido di carbonio per poi trasformarlo in idrocarburi;
- batteri da cui produrre carburanti puliti;
- batteri in grado di mangiare sostanze inquinanti presenti nel suolo;
- metodi per facilitare e velocizzare la produzione dei vaccini.
A questo proposito i pareri nel mondo scientifico, e non solo, sono discordanti, tra chi immagina i benefici che la scoperta potrebbe arrecare all'umanità, chi paventa i rischi etici di un processo percepito come una manipolazione estrema dell'umano e chi invita alla moderazione contestando che si tratti della creazione di una forma di vita sintetica, dal momento che il DNA è stato inserito in una cellula già esistente.
Creation of a Bacterial Cell Controlled by a Chemically Synthesized Genome
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