Agenda digitale: fondi strutturali per diffondere la banda larga
Per garantire l'accesso di tutta la popolazione alla rete a 30 Mbps entro il 2020 è necessario un piano nazionale di utilizzo dei fondi strutturali europei. Lo raccomanda il rapporto 'Raggiungere gli obiettivi europei 2020 della banda larga in Italia", presentato il 30 gennaio a Palazzo Chigi.
In base al rapporto, illustrato dal commissario di Governo per l'Agenda Digitale Francesco Caio, nonostante i ritardi accumulati l'avanzamento dei progetti per la penetrazione della banda larga e ultralarga in Italia giustifica un 'cauto ottimismo'. Secondo Caio, entro il 2017 sarà possibile garantire l'accesso a una connessione a 30mega al 50% degli italiani e non si esclude il raggiungimento dell'obiettivo europeo del 100% entro il 2020.
Sul piano realizzativo quanto su quello delle regole, però, rimangono diverse sfide, che il rapporto propone di affrontare attraverso una serie di azioni.
In primo luogo, si raccomanda lo sviluppo di un piano nazionale, condiviso con le Regioni, per l'utilizzo dei fondi strutturali europei. Per ottimizzare gli investimenti, il rapporto suggerisce inoltre iniziative per favorire gli investimenti infrastrutturali pubblico-privati e per aumentare la disponibilità di spettro radio e renderne più efficiente l'utilizzo.
I piani degli operatori dovrebbero poi essere monitorati, in modo da individuare la necessità di eventuali interventi correttivi. Infine, il rapporto raccomanda la promozione di programmi di alfabetizzazione digitale per incrementare la domanda di servizi a banda larga sul territorio nazionale.
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Rapporto Raggiungere gli obiettivi Europei 2020 della banda larga in Italia: prospettive e sfide
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