Efficienza energetica – Rete Imprese Italia e CNA, stabilizzare ecobonus
Nel corso di un'audizione al Senato, Rete Imprese Italia e CNA suggeriscono a Bruxelles di rafforzare gli incentivi fiscali per efficienza e riqualificazione energetica.
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Bene le proposte elaborate da Bruxelles nel pacchetto 'Energia pulita per tutti gli europei', ma c'è ancora margine di miglioramento. Così Rete Imprese Italia e CNA nel corso di un'audizione in commissione Industria del Senato sulle due proposte di direttive che modificano l'attuale disciplina sull'efficienza energetica e sulla prestazione energetica degli edifici.
Con il pacchetto 'Energia pulita per tutti gli europei', o pacchetto invernale, la Commissione si appresta infatti a modificare due direttive (rispettivamente la 2012/27 sull’efficienza energetica e la 2010/31 sulla prestazione energetica dell'edilizia) per centrare tre obiettivi principali: privilegiare l'efficienza energetica, conquistare la leadership a livello mondiale nelle energie rinnovabili e garantire condizioni eque ai consumatori.
Revisione, ora all'esame del Senato, su cui intervengono le associazioni del settore.
Rete Imprese Italia: serve più flessibilità
Secondo Rete Imprese Italia, l'obiettivo del 30% di efficienza energetica entro il 2030, indicato dall’Unione europea, rappresenta un’opportunità per le imprese, sia in termini di maggiori investimenti e di occupazione che di risparmio sulle bollette. Ma servono maggiore flessibilità nell’utilizzo degli strumenti per raggiungere i target europei e una Cabina di regia nazionale sui temi dell’energia, dell’ambiente e dei trasporti.
Nell'ambito della revisione della direttiva efficienza energetica, la proposta avanzata da Bruxelles prevede che i fornitori e i distributori di energia siano obbligati a ridurre i consumi dell’1,5% l’anno dal 2021 al 2030. Punto su cui Rete Imprese Italia critica la Commissione, consigliando di rivedere l’uniformità di obblighi per i Paesi Ue, consentendo l’utilizzo di incentivi rivelatisi efficaci, come le detrazioni fiscali per la riqualificazione energetica, per raggiungere questo obiettivo.
Inoltre, secondo l'associazione, la proposta di direttiva sull’efficienza energetica è l’occasione per definire una normativa che consenta a circa 200mila PMI del settore dei servizi energetici di operare in regime di libera concorrenza sul mercato, contribuendo così a raggiungere i target europei e con vantaggi per i consumatori finali e l’economia.
CNA: mettere a sistema ecobonus
La Confederazione Nazionale dell'Artigianato e della Piccola e Media Impresa saluta con favore il pacchetto invernale proposto dalla Commissione. Bene, in particolare, l'approccio integrato alla disciplina, che mette in collegamento le politiche energetiche a quelle climatiche frutto della Conferenza sul clima di Parigi 2015 e contribuisce ad affermare l'idea dello sviluppo sostenibile quale visione generale di sistema.
Bene anche l'impegno europeo del target del 30% di efficienza energetica al 2030, mentre viene criticato l'altro obiettivo vincolante, quello dell'1,5% annuo per distributori e fornitori, che non tiene conto della diversa intensità energetica di ciascun Paese e rappresenta un'eccessiva rigidità soprattutto per quelle realtà, come l'Italia, che hanno raggiunto buoni livelli di efficienza.
In tale contesto, suggerisce CNA, sarebbe opportuno mettere a sistema nell'ordinamento le detrazioni fiscali del 65%, vale a dire l'ecobonus, strumento di più facile fruizione che negli anni ha rappresentato la maggiore leva per gli investimenti nel settore dell'efficienza e che potrebbe quindi diventare lo strumento principale per conseguire gli obiettivi di riduzione al 2030.
CNA segnala quindi la necessità che il mercato dei servizi energetici si sviluppi in trasparenza e concorrenza, evitando che si creino posizioni dominanti da parte dei distributori di energia.
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