Agriturismi, fattorie didattiche, eCommerce: dove va l'agricoltura
Un rapporto di ISMEA analizza il fenomeno della multifunzionalità in agricoltura, tra opportunità e sfide, in un'evoluzione che premia sempre di più competenza e professionalità.
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Le imprese agricole che puntano sulla multifunzionalità riescono a reagire meglio agli stimoli di mercato e a diversificare le proprie fonti di reddito, aumentando anche l’integrazione con il territorio e conquistando maggiore autonomia nel contesto economico e tecnologico. E' quanto emerge dal primo “Rapporto annuale sulla multifunzionalità agricola e l’agriturismo”, realizzato da ISMEA sulla base dei lavori condotti nel corso del 2017 da un apposito Osservatorio nell'ambito della Rete Rurale Nazionale 2014-2020.
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La multifunzionalità agricola in Italia
Il quadro che emerge dal rapporto è quello di una realtà agricola fortemente orientata alla diversificazione e all’innovazione, in risposta ai bassi livelli di redditività, ma anche grazie alla crescente domanda di cibo di qualità, di ospitalità sostenibile, di servizi alla persona e di esternalità positive.
Tra il 2000 e il 2016 il valore delle attività multifunzionali - sia di supporto (contoterzismo, prima lavorazione dei prodotti, ecc) che secondarie (agriturismo, produzione di energie rinnovabili, ecc) - in Italia è aumentato del 74%, attestandosi al 2016 a circa 11 miliardi di euro, ovvero il 22,3% del valore complessivo della produzione di beni e servizi della branca dell’agricoltura.
Con oltre 4,9 miliardi di euro prodotti dalle attività di servizi secondarie, l’agricoltura italiana si conferma essere la più multifunzionale d'Europa, seguita dalla Francia (4,5 miliardi) e dalla Germania (2,7 miliardi).
Il ruolo dell’agriturismo
Un ruolo da protagonista lo rivestono le aziende agrituristiche, 22.661 nel 2016, +1,9% rispetto al 2015. Attività che sperimentano crescite importanti anche al Sud, dove tra il 2015 e il 2016 è aumentata l’offerta di degustazione (+32%), di attività ricreative, sportive e culturali (+13%), di alloggio (+7%) e ristorazione (+6%), ma anche i posti letto (+7%), i posti a sedere (+8%) e le piazzole di sosta (+10%), per un incremento dell’offerta complessiva del 6,3%.
In generale, la quota più rilevante dell’offerta è quella legata all'alloggio (82% del totale), per cui aumenta sia il numero di aziende (+1,8% rispetto al 2015) che di posti letto (+3%), mentre sono in calo le realtà che offrono la sola ristorazione (-2,1%) e il solo pernottamento (-3%).
Gli agriturismi hanno così conquistato un'incidenza pari all’11,4% degli arrivi e all’8,7% delle presenze dell’intero comparto extralberghiero, provenienti soprattutto da Germania, Paesi Bassi, Francia e Stati Uniti, anche se si è contratta, da circa 5 a 4 giorni, la durata dei soggiorni.
Da qui la tendenza a offrire nuovi servizi e attività - dalla vendita diretta di prodotti ai percorsi di benessere, dalla degustazione e all’agricampeggio - che permettono di valorizzare i prodotti aziendali, fornire servizi anche alle comunità locali e rivolgersi a nuovi target di domanda.
Fattorie didattiche e agricoltura sociale
Pur in assenza di una legge nazionale e di rilevazioni statistiche esaurienti, l’attività didattica in ambito agricolo si posiziona tra i modelli di multifunzionalità più noti e riconosciuti.
Diciassette regioni hanno istituito un albo delle fattorie didattiche, quattordici regioni si sono dotate di una Carta della qualità e tredici hanno previsto un marchio identificativo della rete di fattorie didattiche riconosciute. A fronte di questa disomogeneità il rapporto non può fornire dati esaustivi, ma stima un numero totale di fattorie didattiche in Italia compreso fra 2.500 e 2.900, cui contribuiscono in maniera rilevante le aziende agrituristiche.
Fra i temi emergenti nell’ambito della multifunzionalità vi è poi l’agricoltura sociale, riconosciuta dal punto di vista normativo dalla legge nazionale n. 141 del 2015, ma oggetto di diverse discipline a livello regionale e ancora priva di una mappatura nazionale completa ed univoca.
Le imprese/cooperative sociali si orientano maggiormente verso i servizi di formazione e per l'inserimento lavorativo, rispetto alle attività di co-terapia e riabilitazione, ma il rapporto segnala che il settore è in evoluzione e prende forma anche in funzione dei diversi interlocutori – imprese, attori pubblici, corpi intermedi e rappresentanze - attivi o coinvolti sul tema.
L'e-commerce e le ricerche sul web
La crescente domanda di alimenti e di servizi legati alla qualità della vita e del tempo libero, la maggiore disponibilità di prodotti alimentari a maggiore valore aggiunto e l’affermarsi di nuovi stili di acquisto intorno al cibo sono tutti fattori che contribuiscono alla vivacità del settore degli acquisti online di prodotti alimentari, in particolare vino, prodotti biologici e locali, e della spesa a domicilio.
Il rapporto si concentra poi sulle ricerche effettuate sul web, rilevando la maggiore frequenza della parola chiave “agriturismo” a ridosso delle festività pasquali e di ferragosto e il suo utilizzo anche da parte di consumatori dall'estero. Emerge anche la propensione verso itinerari e luoghi scelti con attenzione per l’ambiente, la cultura locale e l’enogastronomia. “Cibo da strada”, “slow food”, “finger food”, “cucina italiana”, “food truck”, “veganismo” sono tra gli argomenti più ricercati dagli utenti, correlati alla parola “food”.
Le conclusioni del rapporto ISMEA
Ampiamente superata la fase pionieristica, il fenomeno della multifunzionalità ha modificato e orientato le scelte imprenditoriali del settore primario nazionale e, secondo gli autori, si sta organizzando secondo “determinate traiettorie che vedono, dove necessario, anche l’eliminazione delle realtà meno preparate, meno strutturate e caratterizzate da un approccio più orientato all’improvvisazione che allo sviluppo e all’organizzazione”.
Oltre ad offrire nuove occasioni di diversificazione del reddito e di interlocuzione con il territorio e con i consumatori, questo processo sta imponendo nuove modalità organizzative, professionalità e competenze alle aziende agricole, che rappresentano la sfida per il futuro della multifunzionalità.
> Rapporto annuale sulla multifunzionalità agricola e l’agriturismo
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