Sviluppo rurale – dimezzati i fondi PSR per la consulenza in agricoltura
A causa di ostacoli normativi, a fine 2018 la Misura 2 dei Programmi di Sviluppo Rurale (PSR) per la consulenza in agricoltura risulta praticamente ferma. Spingendo le Regioni a spostare i fondi su altri interventi.
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“Problemi di carattere normativo e gestionale hanno determinato il sostanziale blocco” della Misura 2 dei Programmi di Sviluppo Rurale (PSR) 2014-2020, che finanzia attività di consulenza a favore delle imprese agricole. Di conseguenza, spiega un report realizzato da Ismea per conto della Rete rurale nazionale, le Regioni hanno messo in atto un’importante riprogrammazione delle risorse che ha praticamente dimezzato il budget assegnato in fase di approvazione dei PSR.
La Misura 2 nei PSR regionali
Nell'ambito della programmazione dello Sviluppo rurale 2014-2010, la Misura 2 mira a promuovere l'utilizzo dei servizi di consulenza per migliorare la gestione sostenibile e la performance economica e ambientale delle aziende agricole e forestali e delle PMI che operano nelle aree rurali. Allo stesso tempo, la Misura sostiene la formazione e l'aggiornamento dei consulenti per aumentare la qualità e l'efficacia dei servizi offerti agli agricoltori.
In tutti i 19 PSR regionali che prevedono la Misura 2 - all'appello mancano infatti i PSR della Provincia Autonoma di Bolzano e della Valle d’Aosta - è stata programmata la Sottomisura 2.1, per il sostegno ad avvalersi di servizi di consulenza. Il sostegno per l’avviamento di servizi di consulenza (Sottomisura 2.2), invece, non è stato previsto da nessuna Regione, mentre la formazione dei consulenti (Sottomisura 2.3) non è stata programmata da Abruzzo, Calabria, Emilia-Romagna, Marche e Provincia Autonoma di Trento.
Le risorse per la consulenza in agricoltura
La dotazione iniziale destinata all'attuazione della Misura 2 era pari a 312 milioni di euro. Al 31 ottobre 2018 la spesa programmata è scesa a 160 milioni di euro. In termini percentuali l'incidenza della Misura sul budget dei PSR è passata dall'1,49% dell’inizio della programmazione allo 0,77%.
Un ridimensionamento drastico dovuto ai problemi di carattere normativo riscontrati nella versione originale dell’articolo 15 del Regolamento (UE) n. 1305/2013, relativamente all'individuazione dei beneficiari e alle modalità di selezione degli organismi di consulenza, che hanno ostacolato l'attivazione dei bandi regionali e spinto le Autorità di gestione a spostare buona parte delle risorse verso altri interventi.
Le nuove norme entrate in vigore il 1° gennaio 2018 con il regolamento Omnibus hanno permesso di superare alcune di queste difficoltà, ma resta il fatto che l'avvio della Misura sconta almeno due anni di ritardo rispetto agli altri interventi di Sviluppo rurale.
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L'avanzamento finanziario e fisico della Misura 2
Il risultato di questa situazione è che al 31 dicembre 2018 l’avanzamento finanziario della Misura 2 risulta estremamente limitato.
Gli importi certificati si fermano infatti al 4,8% e sono tra l'altro largamente attribuibili ai trascinamenti degli impegni sottoscritti a valere sui PSR 2007-2013 e non liquidati entro il termine del 31 dicembre 2015.
Discorso analogo per l'avanzamento fisico: le realizzazioni quantificate dal rapporto Ismea derivano esclusivamente dai trascinamenti della programmazione 2007-2013 e risultano fortemente ridimensionate rispetto ai target originari.
Segnali incoraggianti per il 2019
Il report segnala tuttavia anche alcuni progressi, per lo più dovuti alle modifiche introdotte dal regolamento Omnibus e in particolare alla rimozione dell'obbligo di effettuare la gara d’appalto per l’individuazione dei beneficiari.
Emilia-Romagna e Toscana hanno pubblicato gli avvisi, mentre in Campania il primo bando di gara si è già chiuso seguendo una procedura praticabile anche prima della modifica regolamentare di gennaio 2018. Altre Regioni, tra cui Veneto e Liguria, stanno predisponendo gli avvisi per la selezione dei beneficiari, mentre in Molise e Calabria, dove le procedure sono state avviate e poi bloccate, non si esclude una ripartenza a breve.
Secondo il rapporto, quindi, la prima metà del 2019 dovrebbe portare delle evoluzioni positive, sia in termini procedurali, che in termini di spesa certificata e indicatori di attuazione.
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