Energy e utilities - ancora sottovalutato il potenziale dell’IA
Malgrado un utilizzo sempre più diffuso dell’Intelligent Automation, le aziende dei settori energia e utility ancora sottovalutano i benefici di tale tecnologia.
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In base ad una ricerca condotta dal Capgemini Research Institute dal titolo “Intelligent Automation in Energy and Utilities: The next digital wave”, il comparto dell’energia sta già traendo un forte vantaggio dall’automazione, ma potrebbe sfruttare di più le tecnologie legate all’IA soprattutto nelle funzioni critiche.
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Automazione nel comparto energia e utility
Il report evidenzia che, rispetto ad altri settori industriali, il comparto dell’energia sta già traendo un forte vantaggio dall’automazione, in termini di maggiore efficienza operativa, crescita dei profitti e coinvolgimento del cliente.
Rispetto a tutti gli altri settori, una percentuale più alta di dirigenti afferma che le iniziative implementate dalle proprie aziende in materia di Intelligent Automation stanno già dando i primi benefici, soprattutto in termini di aumento della qualità delle operations, miglioramento dell’esperienza del cliente grazie a un tempo di risposta più rapido, riduzione del numero di processi relativi alle query e agli acquisti.
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I benefici dell’IA sono ancora sottovalutati
In termini di benefici, il 47% degli intervistati ha sottovalutato la riduzione dei costi, il 48% la soddisfazione della clientela e il 45% l’impatto sui ricavi, sia netti e sia incrementali.
E nelle funzioni critiche, solo il 18% delle aziende del settore sta implementando casi d’uso che consentono di ottenere benefici immediati. Invece, poco più di un terzo delle aziende del settore (38%) si concentra essenzialmente sui casi d’uso che sono facili da implementare ma che non portano elevati benefici.
Mancano talenti qualificati
Fra le barriere alla scalabilità dei progetti indicate dagli intervistati, una mancanza di coordinamento tra le diverse business unit (37%), la mancanza di impegno da parte del management (35%) e una reticenza a livello aziendale a sperimentare tecnologie che potrebbero sostituire i lavoratori (34%).
Per molti manager, anche la carenza di competenze rappresenta un’ulteriore sfida all’implementazione dell’Intelligent Automation. La maggioranza (55%) ha citato la mancanza di talenti qualificati nelle tecnologie per l’automazione, mentre il 47% afferma che vengono fatti pochi sforzi per incrementare le competenze dei dipendenti.
Inoltre, il 42% degli intervistati sottolinea la difficoltà di trattenere i lavoratori che presentano le giuste competenze, mentre il 41% ha evidenziato la riluttanza dei dipendenti ad apprendere nuove competenze.
> Intelligent Automation in Energy and Utilities: The next digital wave
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