Agricoltura 4.0: progressi lenti per monitoraggio della PAC sul clima
Promosso l’utilizzo delle nuove tecnologie di produzione e trattamento delle immagini ai fini del monitoraggio in agricoltura, ma ancora insufficiente il loro utilizzo per monitorare i requisiti climatici e ambientali. È quanto emerge dal rapporto della Corte dei Conti UE.
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Se è vero che, negli ultimi anni, si è registrato un notevole aumento nell’uso di risorse hi-tech per valutare gli aiuti diretti per superficie erogati agli agricoltori, la Corte dei Conti europea sottolinea una più lenta crescita in relazione al controllo ambientale e climatico.
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I dati sono frutto dell'ultima relazione della Corte, che ha valutato se la Commissione UE e gli Stati membri avessero preso provvedimenti sufficienti per sfruttare i potenziali benefici di queste nuove tecnologie per la gestione e il controllo della PAC.
PAC e immagini satellitari
Dal 2018, gli organismi pagatori degli Stati membri possono avvalersi di mezzi tecnologici come i satelliti Sentinel di Copernicus, di proprietà dell’UE, come le immagini geo-referenziate e i droni, per verificare il rispetto delle regole delle norme del settore da parte degli agricoltori.
Dalla lavorazione del terreno alla raccolta, questa verifica automatica, costituita dai controlli tramite monitoraggio, riesce ad individuare le colture e le pratiche esercitate nelle singole parcelle agricole durante l’intero periodo vegetativo.
Il nuovo approccio ha rappresentato un punto di svolta, dato che ha ridotto il costo delle verifiche e ha consentito il monitoraggio di tutti gli agricoltori, anziché incentrarsi su un campione di essi.
Ostacoli alla diffusione delle nuove tecnologie
L’Italia è pioniera nell’utilizzo delle nuove tecnologie per l’agricoltura. Infatti, nel maggio 2018, per la prima volta l'Agea ha iniziato a effettuare controlli tramite satelliti sui pagamenti diretti nella provincia di Foggia.
L’anno successivo, 15 organismi pagatori hanno adottato il nuovo approccio e altri 13 intendono adottarlo nel 2020 per alcuni regimi di aiuto.
Tuttavia, la Corte ha rilevato una serie di ostacoli ad un uso più diffuso di queste nuove tecnologie. Tra questi:
- gli organismi pagatori temono che la Commissione UE possa mettere in discussione le decisioni prese sulla base dei controlli tramite monitoraggio;
- l’adozione del nuovo approccio comporta modifiche significative alle procedure e ai sistemi informatici degli organismi pagatori.
Inoltre, anche se la Commissione europea ha cercato di agevolare e standardizzare l’accesso ai dati Sentinel mediante servizi “cloud”, il loro uso a fini operativi resta limitato.
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Precedenza ai pagamenti diretti per superficie
È certo, quindi, che ad oggi la Commissione UE e gli Stati membri abbiano dato priorità all'utilizzo delle tecnologie innovative per monitorare i regimi di pagamento diretto per superficie, piuttosto che i requisiti climatici e ambientali.
Questo in parte perché è difficile avere un quadro completo sfruttando soltanto i dati Sentinel, in parte perché i pagamenti diretti rappresentano quasi l’80% dei finanziamenti erogati dall’UE a favore dell’agricoltura e dello sviluppo rurale.
Infine, essendo la nuova PAC per il periodo 2021-2027 ancora in fase di definizione, la Corte raccomanda alla Commissione europea di:
- promuovere l’approccio dei controlli tramite monitoraggio come sistema fondamentale di controllo per gli organismi pagatori, individuando ad esempio sinergie per quanto riguarda l’elaborazione, la conservazione e l’acquisizione dei dati satellitari;
- sfruttare meglio le nuove tecnologie per il monitoraggio dei requisiti climatici e ambientali ed elaborare piani d’azione per rimuovere gli ostacoli a un loro uso più diffuso.
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