Corte dei conti UE: aumentano i tirocini in Europa, ma serve più qualità
Nonostante sempre più giovani in Europa svolgano almeno un tirocinio prima di trovare un lavoro stabile, i giudici di Lussemburgo mettono in discussione la qualità e l'accessibilità di questi percorsi formativi rivolti alle nuove generazioni.
Le istituzioni europee offrono nuove opportunità di tirocinio
In un’analisi pubblicata lo scorso 6 febbraio, la Corte dei conti europea ha posto sotto la lente di ingrandimento lo strumento dei tirocini in Europa, ossia quei periodi di esperienza lavorativa di durata limitata con una componente di apprendimento e formazione.
Nonostante il crescente numero di giovani coinvolti in questi percorsi formativi, ci sono ancora diverse criticità relative a: definizioni di tirocinio che differiscono tra loro; disponibilità limitata di dati attendibili, che ostacola l’elaborazione di politiche basate su dati concreti; attuazione non uniforme della raccomandazione del Consiglio del 2014 sui tirocini di qualità negli Stati membri e potenziali differenze nelle opportunità e nell’accessibilità per i giovani provenienti da contesti sociali diversi.
L’analisi 01/2024, intitolata "Azioni dell’UE a sostegno dei tirocini destinati ai giovani" fornisce una panoramica basata prevalentemente su informazioni di dominio pubblico o su materiale raccolto appositamente a tal fine, nonché su audit precedenti. Ecco i dati più rilevanti emersi dal documento di 57 pagine.
Tirocini, l'analisi della Corte dei conti UE
L’UE fornisce finanziamenti per i tirocini, ma non vi sono informazioni sugli importi specifici assegnati né sul numero esatto di tirocinanti che beneficiano di tale sostegno.
Tra gli strumenti operativi sono particolarmente rilevanti il Fondo sociale europeo Plus (FSE+) e l’Iniziativa a favore dell’occupazione giovanile (IOG), che agevolano l’inserimento dei giovani svantaggiati nel mercato del lavoro e finanziano ogni anno circa 270.000 tirocini. Inoltre, Erasmus+ e altri fondi dell’UE a gestione diretta forniscono sostegno principalmente ai tirocini transfrontalieri, completati ogni anno da circa 90.000 giovani. Infine, le istituzioni dell’UE site a Bruxelles, Francoforte, Lussemburgo e Strasburgo accolgono ogni anno circa 4.700 tirocinanti remunerati.
Anche grazie all'azione combinata di più iniziative, secondo i sondaggi Eurobarometro la percentuale di giovani che ha svolto un tirocinio è aumentata fortemente negli ultimi 10 anni.
Tuttavia, affinché un tirocinio sia utile, i tirocinanti devono essere sicuri della sua qualità e non dovrebbero sostituire i lavoratori stabilmente occupati. Nel 2014, il Consiglio dell’UE ha raccomandato agli Stati membri di mettere in pratica una serie di requisiti minimi per i tirocini di qualità, che comprendono obiettivi di apprendimento, un contratto scritto, condizioni di lavoro eque e durata ragionevole. Questi requisiti sono al momento in fase di aggiornamento per riflettere il quadro della situazione attuale.
“I tirocini sono diventati sempre più importanti per molti giovani che entrano nel mondo del lavoro; è quindi essenziale che queste opportunità siano di qualità adeguata”, ha dichiarato Eva Lindström, il Membro della Corte responsabile dell’audit. “L’attuale aggiornamento del quadro strategico dell’UE sui tirocini è un’opportunità per affrontare le problematiche che sono state individuate dalla Corte”.
Sebbene non siano disponibili statistiche ufficiali sui tirocini nell’UE, la Corte stima che siano addirittura 3,7 milioni i giovani che svolgono un tirocinio ogni anno. Secondo le indagini dell’UE, la qualità dei tirocini è associata a esiti occupazionali positivi, fatto particolarmente importante visto che spesso i giovani sono quelli che hanno maggiori probabilità di rimanere senza un’occupazione. Due terzi dei tirocinanti intervistati ha dichiarato di aver trovato lavoro nei sei mesi successivi al completamento di un tirocinio.
D'altra parte, va ricordato che i tirocini non sono regolamentati da norme UE e non tutti gli Stati membri seguono la raccomandazione del Consiglio sui tirocini. La definizione di “tirocinio” differisce ancora notevolmente tra gli Stati membri, 16 dei quali non hanno una definizione giuridica che stabilisca cosa effettivamente comporti un tirocinio. Ciò rende altresì difficile raccogliere dati comparabili e attendibili.
La raccomandazione del Consiglio non include la remunerazione tra i fattori di “qualità”. Le indagini indicano che circa un terzo dei tirocini del mercato del lavoro al momento non sono remunerati, fatto che costituisce un problema per i giovani che, non potendo permettersi di svolgere un tirocinio, sono costretti a rifiutarlo. Di conseguenza, ciò rende l’ingresso nel mercato del lavoro difficile per i giovani svantaggiati.
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