Industria 4.0 – iperammortamento per la banda ultralarga
L’iperammortamento al 250% dovrebbe riguardare anche gli investimenti per la banda ultralarga nelle aree grigie. Lo ha anticipato il ministro Calenda.
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Un iperammortamento al 250% per una parte degli investimenti nella banda ultralarga. È quanto annuncia il ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda in una videointervista al Sole 24 Ore trasmessa durante un convegno sull’innovazione organizzato da EY a Capri.
La misura dovrebbe essere finanziata all’interno del plafond di incentivi fiscali per complessivi 13 miliardi di euro fino al 2020 (di cui circa 8,4 miliardi per super e iperammortamento e oltre 3 miliardi per il potenziamento del credito d’imposta per la ricerca) previsto nell'ambito del piano Industria 4.0.
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L’obiettivo, nota Calenda, è un vero “shock” sugli investimenti privati, perché questi incentivi, anche se peseranno sul bilancio pubblico dal 2018, saranno in larga parte destinati a spese che le imprese dovranno effettuare il prossimo anno: “Con una manovra basata su incentivi automatici e orizzontali, senza volontà dirigistiche, gli imprenditori hanno a disposizione gli strumenti. Sta a loro decidere di investire, e si crea efficienza perché se non lo fanno lo Stato non spende”.
Il bonus rientrerebbe fra le misure del piano Industria 4.0, con cui il Governo intende mobilitare 10 miliardi di investimenti privati in più già nel 2017 e mettere a disposizione circa 13 miliardi di risorse pubbliche a sostegno degli investimenti, più 10 miliardi per misure di accompagnamento. Fra le priorità di Industria 4.0 – oltre a incentivi fiscali per attività di ricerca, sviluppo e innovazione, venture capital, formazione e dottori di ricerca - anche misure volte appunto alla diffusione della banda ultralarga. Il focus dell'iperammortamento sarà, nello specifico, innanzitutto sulle cosiddette “aree grigie” del Paese, quelle in cui c’è un unico operatore di rete a banda larga ma lo Stato non interviene direttamente.
L'idea iniziale messa a punto dal Governo consisteva in voucher per l’attivazione di connessioni veloci da parte dell’utenza: “Uno strumento che la Commissione europea ammette, il problema è che non si risolve tutto con i voucher perché coprono solo il versante della domanda”, ha spiegato Calenda.
“Adesso stiamo ragionando su cosa si può fare per incentivare l’offerta e quindi gli investimenti dei player sulle aree grigie. Una delle analisi che stiamo facendo, ma non è ancora conclusa, è considerare un pezzo di questo investimento nell’iperammortamento: si accelererebbe enormemente sia il processo sia la convenienza a farlo in tempi molto brevi. Su questo c’è un ragionamento aperto con Bruxelles”.
L’iperammortamento, destinato ad entrare nella legge di bilancio, consisterebbe in una versione “maggiorata” del supermmortamento al 140% introdotto nella Legge di Stabilità 2016: in questo caso l'ammortamento arriverebbe al 250% per i beni legati alla digitalizzazione.
Onde evitare di andare incontro a una stroncatura europea sotto il profilo degli aiuti di Stato, secondo quanto anticipato da Il Sole 24 Ore, il Governo starebbe pensando di includere la posa della fibra ottica fra i beni che possono rientrare nell'iperammortamento, mentre verrebbero escluse le opere relative ai cavidotti.