Sharing economy – Agid, SPID e PagoPA per autenticazione e pagamenti
L’Agenzia per l’Italia digitale (Agid) propone di integrare le piattaforme SPID e PagoPA nell’economia della condivisione.
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Pieno appoggio alla proposta di legge sulla sharing economy, “settore complesso e innovativo che necessita, alla luce del suo trend di crescita particolarmente impetuoso e al momento non regolato, di un'adeguata disciplina”. Mariapia Giovannini, responsabile dell'area pubblica amministrazione dell'Agenzia per l’Italia digitale (Agid), in audizione presso le commissioni riunite Trasporti e Attività produttive della Camera coglie nel ddl Disciplina delle piattaforme digitali per la condivisione di beni e servizi e disposizioni per la promozione dell’economia della condivisione “la volontà di promuovere lo sviluppo della sharing economy, attraverso strumenti che garantiscano la conoscenza delle piattaforme esistenti e assicurino i livelli minimi di affidabilità delle stesse, in particolare nello scambio di beni e servizi”.
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Fra gli elementi positivi della proposta di legge, il “riflesso che tale iniziativa potrà avere nel miglioramento dell'indice Desi (Digital Economy and Society Index)”, che rappresenta la quota di soggetti che utilizzano il canale online e “che attualmente posiziona l'Italia al 25esimo posto in Ue”.
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“Potrebbe essere opportuno prevedere una specifica attenzione agli aspetti architetturali e tecnologici, a garanzia dell'affidabilità del processo di condivisione e per tutelare gli utenti fruitori”, suggerisce la rappresentante dell'Agid. Inoltre, “la proposta potrebbe essere integrata dall'incoraggiamento ad adottare azioni volontarie nella lotta contro i contenuti illeciti online e per accrescere la fiducia degli utenti”.
E l'Agenzia si propone di predisporre, in collaborazione con l'Agcom, delle “linee guida contenenti i requisiti tecnici minimi che tali piattaforme dovrebbero possedere”.
Integrare SPID e PagoPA nella sharing economy
Ma la proposta principale avanzata dall'Agid riguarda il coinvolgimento della Pubblica amministrazione, attraverso l'integrazione delle “piattaforme per la condivisione di beni e servizi con le piattaforme attualmente disponibili per la PA, in particolare SPID e PagoPA”.
Integrazione che potrebbe realizzarsi nei passaggi indicati all'articolo 4 della proposta di legge, che prevede “che le eventuali transazioni in denaro operate mediante le piattaforme digitali avvengano esclusivamente attraverso sistemi di pagamento elettronico e prevede modalità di registrazione univoche per tutti gli utenti, atte a evitare la creazione di profili falsi o non riconducibili all’effettivo titolare. A tale fine è stabilito l’obbligo di indicare le generalità degli utenti e in particolare i dati anagrafici, la residenza e il codice fiscale”.
SPID, il sistema pubblico di identità digitale previsto dalla riforma della PA che prevede un solo login per l'accesso ai servizi online della Pubblica amministrazione, potrebbe essere adottato per facilitare la registrazione univoca degli utenti, e nello specifico l'Agid ne propone l'integrazione con i sistemi di autenticazione per l'utilizzo delle piattaforme di sharing economy.
Quanto a PagoPA, l'iniziativa che consente a cittadini e imprese di pagare in modalità elettronica la Pubblica amministrazione, potrebbe essere impiegata nell'esecuzione di transazioni in denaro: “dovrebbero essere previsti gli stessi principi di trasparenza dei costi per utente, di certezza dell'esito di pagamento e di riconciliazione automatica degli incassi previsti da PagoPA”, dichiara Giovannini.
Photo credit: CyberHades via Foter.com / CC BY-NC
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