Made in Italy: Calenda, 36 milioni per export filiera moda
Nel corso del 2015 il Governo italiano investirà 36 milioni di euro per l'internazionalizzazione delle industrie italiane della moda. Lo ha annunciato il viceministro allo Sviluppo economico Carlo Calenda, intervenendo all’inaugurazione dell’87esima edizione di Pitti Uomo.
Piano per il made in Italy
Tra il 2010 e il 2013, in generale, l'export di beni dell'Italia è cresciuto del 4,9%, a fronte del 4,8% registrato in Germania e del 3,4% della Francia. Concentrandosi sul triennio 2011-2013 e in particolare sul comparto moda, l'incremento sale al 5,6%, poco al di sotto della performance dell'agroalimentare, che ha visto una crescita del 6%. Per quanto riguarda le aree di penetrazione, andamenti particolarmente positivi si registrano in Brasile (+9,9% nel triennio 2011-2013), nel Nord America (+10%), nel Centro e Sud America (+10,3%) e in Russia (+11%).
Per il 2015, anche in virtù dell'Expo, il Governo mira a migliorare queste performance attraverso un piano per l'internazionalizzazione delle imprese, che prevede iniziative sia sul territorio nazionale che all'estero.
Il piano, approvato nel quadro del decreto-legge n. 133-2014 (Sblocca Italia) intende approfittare della crescente domanda globale verso il made in Italy, affrontando le debolezze che finora ne hanno rallentano la diffusione:
- posizionamento nei mercati non ottimale, con scarsa esposizione verso aree a rischio e ad alto potenziale
- numero ridotto di imprese stabilmente esportatrici rispetto a un potenziale di circa 70mila aziende;
- rapporto export Italiano/PIL al 30% nel 2013, a fronte del 49% della Germania;
- esiguità e frammentarietà degli investimenti in promozione;
- insufficiente preparazione manageriale delle imprese.
Le risposte a queste criticità si articolano in cinque azioni in Italia:
- Potenziamento grandi eventi;
- Voucher Temporary Export Manager;
- Formazione Export Manager;
- Roadshow per le PMI;
- Piattaforma E-Commerce per le PMI;
e in cinque azioni all'estero:
- Piano GDO;
- Piano speciale mercati d'Attacco;
- Piano “Road to Expo”;
- Piano comunicazione contro l'Italian Sounding;
- Roadshow attrazione investimenti.
A sostegno di queste misure per l'internazionalizzazione del made in Italy per il 2015 sono stanziati 261 milioni di euro, “una cifra sei volte superiore alla media dei fondi stanziati per la promozione dell'export negli ultimi cinque anni”, ha spiegato Calenda.
Risorse e progetti per la filiera della moda
Uno stanziamento molto al di sopra dell'ordinario, pari a otto volte la media delle risorse disponibili negli ultimi cinque anni, ma in linea con i fondi investiti a sostegno dell'export del settore negli altri Paesi. Così il viceministro Calenda ha descritto l'impegno di 36 milioni di euro previsto per la filiera della moda. Dei fondi per il 2015, 16 milioni finanzieranno la realizzazione di azioni rivolte alla grande distribuzione per inserire a scaffale marchi finora non commercializzati in quattro mercati esteri strategici: Canada, Cina, Giappone e Stati Uniti.
Il piano dedicato alla filiera della moda si concentra poi sulle principali città, come Firenze, Milano e Roma, e sullo sviluppo di sinergie tra questi centri e distretti tessili quali Biella, Como e Prato.
Per il capoluogo lombardo, ad esempio, si punta al rafforzamento della fiera dei tessuti Milano Unica, potenziando l'edizione della manifestazione a Shanghai e lanciandola anche negli Stati Uniti.
Per Firenze, invece, il Governo ha già stanziato fondi 2 milioni di euro annui per Pitti fino al 2017, mentre a Roma il Ministero dello Sviluppo economico sostiene il progetto “Who is on next”, piattaforma di lancio per i designer emergenti che utilizzano tessuti e prodotti italiani.
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Piano per il made in Italy
Photo credit: burningmax / Foter / CC BY-NC-SA
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