PN Capacità per la Coesione si parte: entro giugno i Piani di azione regionale
Assunzione di nuovo personale nelle PA del Sud, formazione sulla Politica di Coesione, supporto alle amministrazioni in tutte le fasi dei progetti. Da qui partirà il percorso di rafforzamento delle Pubbliche amministrazioni che gestiscono o beneficiano di fondi europei, al centro del nuovo Programma CapCoe 2021-27, il successore del PON Governance 2014-2020.
Guida al PN CapCoe 2021-2027, erede del PON Gov 2014-20
Ad anticipare i prossimi passi del PN Capacità per la Coesione 2021-2027, dopo il via libera di Bruxelles a inizio anno, è stata l'Autorità di gestione Carla Cosentino, in occasione dell'evento di lancio del Programma, il 18 maggio al ForumPA, e del Comitato di sorveglianza del PN che si è tenuto il giorno precedente.
Il coinvolgimento diretto delle Regioni del Sud è lo step di partenza per l’avvio dell’attuazione della prima priorità strategica del PN CapCoe, finanziato con oltre 1,2 miliardi tra risorse FESR e FSE, per dare continuità all'esperienza del PON Gov 2014-2020.
La struttura del PON CapCoe 2021-2027
In sinergia con le iniziative di Assistenza tecnica previste dai Programmi Regionali, con gli interventi di rafforzamento dei PrigA, i nuovi Piani di Rigenerazione Amministrativa costruiti sulla scorta dell'esperienza dei PRA e con altre iniziative di capacity building attivate sia con fondi europei che con risorse nazionali, il Programma Capacità per la Coesione 2021‐2027 (PN CapCoe) avrà un ruolo chiave nel migliorare la capacità di progettazione e gestione degli interventi cofinanziati dai fondi UE da parte PA.
Quatto in particolare le priorità in cui si articola il Programma:
- Priorità 1 (solo Regioni Meno Sviluppate) - Rafforzamento ed efficientamento dei processi attuativi e delle competenze per la Politica di Coesione 2021‐2027, con risorse per 929.464.497 euro;
- Priorità 2 (Tutte le Regioni) - Rafforzamento ed efficientamento dei processi attuativi della Politica di Coesione 2021‐2027, con risorse per 132.678.837 euro;
- Priorità 3 (Tutte le Regioni) - Supporto alla Governance e all’attuazione della Politica di Coesione 2021‐2027, con una dotazione di 166.766.667 euro;
- Priorità 4 (Tutte le Regioni) - Assistenza Tecnica al Programma, con budget di 38.523.333 euro.
Il focus è in particolare sulle amministrazioni locali, cui saranno dedicati servizi territoriali di supporto all’attuazione degli interventi, azioni di rafforzamento della capacità amministrativa e a sostegno del sistema delle Politiche di Coesione, oltre ai due temi chiave del potenziamento del personale, attraverso assunzioni, in particolare nei Comuni delle Regioni meno sviluppate, e formazione attraverso la Scuola Nazionale della Coesione.
I Piani di azione regionale (PAR): assunzioni PA, formazione e servizi di supporto
Il primo step per avviare la priorità 1 del Programma è quindi l’attività, attualmente in corso, di codefinizione dei fabbisogni di rafforzamento amministrativo dei rispettivi territori. Fabbisogni in tema di assunzioni, di formazione e di servizi di supporto da erogare tramite il Programma che saranno raccolti nei PAR, i Piani di Azione Regionale. Il PN CapCoe prevede infatti l’elaborazione di un Piano di Azione Regionale, con il quadro dettagliato delle operazioni da realizzare nell'ambito del priorità 1 del Programma, per ciascuna Regione meno sviluppata. I PAR sono elaborati dall’AdG del Programma Capacità per la Coesione, in accordo con le singole AdG dei PR FESR, e concordati con la Commissione europea.
L'obiettivo, ha spiegato l'AdG Carla Cosentino, è arrivare entro fine giugno all'approvazione dei PAR, mentre per fine anno dovranno essere operativi il Centro Servizi Territoriali (CS) e il portale informativo per l’erogazione dei servizi territoriali. Il CS, in particolare, fungerà da “promotore e intermediario tra la domanda di servizi espressa da Enti territoriali, Aree urbane, Aree interne, Unioni di Comuni e altre forme di aggregazione territoriale e l’offerta di supporto tecnico‐specialistico a tali Enti”, garantendo “servizi di assistenza on demand selezionati all’interno di un portfolio di modelli differenziati”, tra cui anche il supporto da parte di esperti reclutati dal Dipartimento delle Politiche di Coesione e servizi di natura trasversale, come FAQ, webinar e newsletter.
L'obiettivo finale è accompagnare i beneficiari territoriali dei Programmi regionali delle sette Regioni del Mezzogiorno in tutte le fasi amministrative di presentazione, gestione, controllo, rendicontazione e valutazione di un progetto finanziato da fondi europei.
Fronte assunzioni, invece, fino a 2.200 funzionari entraranno con contratto di lavoro a tempo indeterminato nei Comuni con popolazione superiore ai 5.000 abitanti e nelle Province delle Regioni Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia, oltre che nel coordinamento nazionale del Dipartimento per le Politiche di Coesione della Presidenza del Consiglio dei Ministri. La spesa massima prevista è di 572 milioni di euro, per la corresponsione degli emolumenti fino al 31 dicembre 2029, mentre terminato il ciclo dei fondi europei, a far data del 1 ° gennaio 2030, le amministrazioni destinatarie dovranno provvedere con risorse ordinarie dei propri bilanci.
Quanto alla formazione, sia dei nuovi assunti a tempo indeterminato che dei dipendenti pubblici già direttamente impegnati in attività relative alle Politiche di Coesione, il PN CapCoe prevede l'individuazione, su base competitiva, di un nucleo di fornitori esperti, mentre i contenuti faranno capo a un Piano formativo unitario, con specifiche declinazioni regionali all'interno dei PAR.
Sempre nell'ambito della priorità 1 del Programma, verrà costituita la Segreteria Tecnica PRigA nazionale per il coordinamento metodologico‐operativo nei confronti delle Amministrazioni titolari dei Piani di Rigenerazione Amministrativa, i cui interventi verranno anche supportati finanziariamente dal PN.
Il meccanismo del finanziamento non collegato ai costi
Tra gli aspetti più sfidanti del nuovo Programma segnalati dall'Adg Cosentino c'è poi il ricorso al meccanismo del finanziamento non collegato ai costi, già in uso per il PNRR, in base al quale il rimborso da parte della Commissione si basa non sulla rendicontazione della spesa sostenuta, ma sul raggiungimento di specifici target. Meccanismo che si applicherà all’intera priorità 1 del Programma, del valore complessivo di oltre 929,4 milioni di euro.
Sono quindi stati individuati un importo complessivo per i risultati finali e il soddisfacimento di condizioni e degli importi collegati invece ai progressi compiuti nel soddisfacimento delle condizioni o nel conseguimento degli obiettivi “intermedi/parziali”.
Per ogni tipologia di intervento sono stati progettati appositi indicatori con riferimento a tre tipologie: milestone di processo per verificare il pieno start‐up dell’intervento da un punto di vista organizzativo e strutturale, indicatori target intermedi di realizzazione per misurare l’avanzamento quantitativo del progetto nei tempi e indicatori target finali di risultato per la misurazione e verifica del raggiungimento dei risultati di natura qualitativa. Per ogni indicatore è stato quindi definito un meccanismo di verifica che individua gli atti e gli altri elementi utili a provare il raggiungimento dell'obiettivo entro al scadenza prevista. Ed è stato costruito un impianto metodologico per la definizione del costo delle singole operazioni della Priorità 1, che fa riferimento a tipologie analoghe di operazioni, riferimento a dati statistici, altre informazioni obiettive, valutazioni di esperti o riferimento a dati storici.
In fase di attuazione, tuttavia, gli importi legati ai singoli indicatori utilizzati per la quantificazione dei target potranno essere adattati in base a fattori quali l'aumento dei prezzi e del costo del personale, crisi internazionali, ecc, con l'AdG responsabile di monitare le spese e di correggere eventuali gap sostanziali tra gli importi previsti e quelli maturati.
Consulta le presentazioni del Comitato di sorveglianza del PN CapCoe 2021-2027 del 17 maggio 2023
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