Come sono andati i partenariati pubblico-privati (PPP) nel 2022?
La nuova relazione del Dipartimento DIPE sui PPP fa il punto sullo stato di diffusione dei partenariati pubblico-privati in Italia, sulle novità derivanti dal nuovo Codice appalti e sulle attività di assistenza tecnica promosse dal Dipartimento.
Il PNRR ha inaugurato una nuova stagione di grandi investimenti pubblici, nella quale i partenariati pubblico-privati rivestono un ruolo sempre più strategico per mettere in campo progettualità innovative e di qualità. Il know how e l’expertise presente nel settore privato, infatti, permettono ai progetti promossi della PA - caratterizzati da anni di blocco del turnover - di aumentare la qualità progettuale. In tal modo l'opportunità crescente di operare tramite lo strumento del PPP va ben oltre la necessità di coinvolgere risorse economiche private, arrivando invece a toccare aspetti legati alle qualità progettuale.
Su questa dinamica si è poi innestata la riforma del Codice appalti che ha modificato anche i PPP. Nonostante sia sempre più opportuno utilizzare, ove possibile, i partenariati pubblico-privati, lo strumento resta in ogni caso complesso e sosfisticato. Per questo l’azione di assistenza tecnica promossa dal Dipartimento per la programmazione e il coordinamento della politica economica (DIPE) risulta di strategica importanza per la diffusione dei PPP in Italia e per la loro adozione da parte delle pubbliche amministrazioni più piccole come i Comuni.
Ecco dunque come sono andati i PPP nel 2022 e quali sono stati i fronti di maggior intervento del DIPE.
Gli ultimi dati sui PPP in Italia
I contratti di PPP monitorati dall’Istat, dal 2010 al 2022, risultano essere 70, suddivisi tra 11 settori.
Per quanto concerne invece i beneficiari, tra i soggetti Concedenti si osservano in prevalenza ASL, ULSS e aziende ospedaliere (44%); seguono i Comuni (39%).
Infine, il valore totale dei contratti è pari complessivamente a circa 11.320 milioni di euro, mentre il valore medio di ciascun contratto si attesta sui 162 milioni di euro.
Il nuovo Codice appalti e le novità per i partenariati pubblico-privati
Anche il nuovo Codice dei contratti pubblici pone le basi per un rinnovato ricorso al PPP.
Un significativo profilo di novità concerne la modifica della disciplina relativa al contributo pubblico utilizzabile in conto investimenti nelle operazioni di partenariato ai fini del raggiungimento dell’equilibrio economico finanziario. In particolare, viene eliminato il limite quantitativo del 49% di contributo pubblico (anche se ovviamente permane tale limite ai fini della contabilizzazione on balance oppure off balance dell’operazione).
Il nuovo Codice prevede poi, per progetti più importanti, una rilevante funzione consultiva di supporto agli Enti da parte di DIPE e CIPESS, essendo previsto il rilascio del parere preventivo obbligatorio ma non vincolante nei casi di progetti di PPP di interesse statale oppure per quelli finanziati con contributi a carico dello Stato.
L'assistenza tecnica del DIPE sui PPP
Come spiega il rapporto, “per favorire l'adozione del PPP è fondamentale diffondere una adeguata ‘cultura del PPP’ attraverso iniziative di formazione, informazione e comunicazione istituzionale, anche e soprattutto per dare gli strumenti, la “cassetta degli attrezzi” per affrontare l’interdisciplinarità e la complessità che tipicamente caratterizzano le operazioni di PPP. È inoltre essenziale fornire alle Amministrazioni interessate a sviluppare operazioni di PPP l’adeguato supporto tecnico, stabilendo ad esempio linee guida o schemi tipo per i contratti di PPP.
In questo senso, il DIPE costituisce da anni il punto di riferimento per il supporto tecnico, in particolare giuridico-legale ed economico-finanziario, in materia di PPP.
Più nello specifico, le richieste di assistenza sono finalizzate ad ottenere il supporto per la redazione di progetti di fattibilità, per la valutazione delle proposte/offerte in sede di procedura, sino alla negoziazione dei contratti o alla revisione di quest’ultimi. In tale ambito, nel 2022, il DIPE ha fornito assistenza attraverso le seguenti specifiche attività:
- verifica dell’elaborazione del PEF e del corretto calcolo dei relativi indici di redditività e bancabilità per l’equilibrio del Piano;
- verifica della corretta impostazione nella redazione del progetto di fattibilità per quanto riguarda gli aspetti economico finanziari, tecnici e giuridici;
- risposta a quesiti puntuali, quali: i) interpretazione normativa; ii) scelta della forma contrattuale e procedurale più idonea per la realizzazione di un progetto;
- valutazione della documentazione predisposta dall’amministrazione aggiudicatrice (contratto, PEF, matrice dei rischi, etc.), da porre a base di gara per l’affidamento dei contratti;
- equilibrio economico-finanziario del PEF e relativa revisione.
Infine tra le competenze del DIPE in materia di PPP rientra anche la raccolta dei dati e della documentazione contrattuale delle operazioni realizzate in PPP. Attività fondamentali per la stima a cura dell’Istat dell’impatto sull’indebitamento netto e conseguentemente sul debito pubblico (deficit e debito) delle stesse operazioni in PPP.
Consulta il Rapporto del DIPE sui PPP
Foto di Fernando FLeitas da Pixabay
o