Transizione 4.0, contratti di sviluppo e IPCEI: a che punto siamo con i fondi PNRR?
A novembre dovrebbero diventare operativi il Green Transition Fund e il Digital Transition Fund, mentre per i contratti di sviluppo si pensa all'apertura di nuovi sportelli per finanziare più progetti nelle filiere rinnovabili e batterie. Ecco la roadmap del MISE per portare a termine entro il 2026 gli interventi finanziati dal Recovery plan.
Il discorso di Meloni e la tabella di marcia del Governo tra dl Aiuti, manovra e PNRR
Il Ministero dello Sviluppo economico ha pubblicato il rapporto sullo stato di attuazione degli interventi di propria competenza a valere sul Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR). Si tratta di misure che - sommando anche le risorse del Fondo complementare al Recovery - ammontano complessivamente ad oltre 25 miliardi fino al 2026.
Vediamo più nel dettaglio i traguardi raggiunti finora e i target fissati per i prossimi quattro anni:
- Transizione 4.0
- Contratti di sviluppo
- Proprietà industriale
- Green Transition Fund
- Digital Transition Fund
- IPCEI
- Partenariati Horizon
- Centri di trasferimento tecnologico
- Imprese femminili
- Consulta il rapporto del MISE
Gli incentivi del Piano Transizione 4.0
Si tratta dei crediti d'imposta per beni strumentali, formazione 4.0 e R&S che - stando ai dati provvisori - hanno interessato oltre 48mila imprese, per un totale di oltre 2,2 miliardi di euro (crediti maturati secondo i criteri del PNRR).
Sulla base delle informazioni riepilogate in tabella, le imprese sembrerebbero maggiormente orientate a investire in beni materiali 4.0 (15.908, rispetto al sotto target di 17.700 per il secondo trimestre 2024) piuttosto che in beni immateriali, sia 4.0 (3.572, rispetto al sotto target di 27.300 per il secondo trimestre 2024) che tradizionali (4.348, rispetto ad un sotto target di 13.600 per il secondo trimestre 2024).
Per incentivare maggiormente le imprese ad investire in beni immateriali 4.0, con il decreto Aiuti è stata incrementata l'aliquota dal 20% al 50% del costo degli investimenti effettuati a decorrere dal 1° gennaio 2022 e fino al 31 dicembre 2022, ovvero entro il 30 giugno 2023 a condizione che entro la data del 31 dicembre 2022 il relativo ordine risulti accettato dal venditore e sia avvenuto il pagamento di acconti in misura almeno pari al 20%del costo di acquisizione.
Sempre con il decreto Aiuti sono state maggiorate le aliquote del bonus formazione 4.0 solo per le PMI: dal 50% al 70% per le micro e piccole imprese; dal 40% al 50% per le medie imprese; per le grandi aziende l'aliquota resta al 30%.
Ora è da capire se l'incentivo - in scadenza a fine anno - sarà prorogato con la Manovra 2023.
Le ultime novità sugli incentivi del Piano Transizione 4.0
Contratti di sviluppo per filiere strategiche, batterie e rinnovabili
Il 1° settembre si è chiuso lo sportello da 750 milioni di euro per i contratti di sviluppo nelle filiere strategiche, con 119 istanze presentate per un valore complessivo degli investimenti pari a 4 miliardi e 780 milioni di euro, a fronte di agevolazioni richieste per un miliardo e 551 milioni di euro.
Il raggiungimento del target è previsto per la fine del 2023, con la firma di almeno 40 contratti di sviluppo, per l’attivazione di almeno 1,5 miliardi di euro di investimenti.
Il PNRR stanzia anche un miliardo di euro per sostenere, sempre attraverso i contratti di sviluppo, le filiere industriali nei settori fotovoltaico, eolico e delle batterie.
L'11 luglio si è chiuso lo sportello per rinnovabili e batterie, con:
- 6 richieste di agevolazioni per un totale di 252.639.416 euro nell’ambito del subinvestimento nel settore fotovoltaico. Le agevolazioni richieste sono pari al 63% della relativa dotazione lorda;
- due richieste di agevolazioni per un totale di 40.695.494 ruto nell’ambito del subinvestimento nel settore eolico. Le agevolazioni richieste sono pari al 40% della relativa dotazione lorda;
- 6 richieste di agevolazioni per un totale di 335.578.319 euro nell’ambito del subinvestimento nel settore batterie. Le agevolazioni richieste sono pari al 67% della relativa dotazione lorda.
Il target europeo prevede che l’insieme dei contratti di sviluppo finanziati dovranno essere in grado di garantire, entro la fine del 2024, la produzione di batterie per una capacità complessiva di 11 GWh e, entro la fine del 2025, l’aumento della capacità di generazione di energia dei pannelli fotovoltaici prodotti dagli attuali 200 MW/anno ad almeno 2 GW/anno (gigafactory). È in corso la fase di approvazione da parte di Invitalia dei progetti presentati.
Dato che le richieste di agevolazione pervenute alla chiusura dello sportello non raggiungono il 100% delle risorse allocate, è probabile una seconda fase di apertura degli sportelli per la presentazione delle domande di agevolazione.
Proprietà industriale
Il PNRR stanzia 30 milioni di euro per finanziare progetti relativi alla proprietà industriale, di cui: 10 milioni destinati al bando Brevetti+, 8,5 milioni al bando per progetti Proof of Concept (PoC), 7,5 milioni al bando per gli uffici di trasferimento tecnologico e le restanti risorse per iniziative in materia di tutela della proprietà intellettuale.
Dei tre solo il bando PoC è ancora aperto (scade il 31 ottobre).
Lato riforme, invece, si attende la ripresa dei lavori parlamentari per l'approvazione del disegno di legge sulla revisione del Codice della proprietà industriale.
Incentivi per la proprietà intellettuale delle PMI
Green Transition Fund
Con un budget di 250 milioni di euro, il fondo - gestito da CDP Venture Capital SGR S.p.A. - intende stimolare la crescita dell’ecosistema innovativo italiano, con particolare riguardo per il settore della transizione ecologica, tramite investimenti di capitale di rischio (venture capital), diretti e indiretti, nei settori delle rinnovabili, dell’economia circolare, della mobilità, dell’efficienza energetica, dello smaltimento dei rifiuti, dello stoccaggio di energia e affini.
A fine settembre il CdA di CDP Venture Capital SGR S.p.A. ha adottato il regolamento di gestione del Green Transition Fund, il prossimo step è renderlo operativo nel mese di novembre.
Cosa finanzia il Green Transition Fund?
Digital Transition Fund
Con un budget di 300 milioni di euro, il fondo - gestito da e CDP Venture Capital SGR S.p.A. - intende favorire la transizione digitale delle filiere, negli ambiti, in particolare, dell’intelligenza artificiale, del cloud, dell’assistenza sanitaria, dell’industria 4.0, della cybersicurezza, del fintech e della blockchain.
A fine settembre il CdA di CDP Venture Capital SGR S.p.A. ha adottato il regolamento di gestione del Green Transition Fund, il prossimo step è renderlo operativo nel mese di novembre.
Cosa finanzia il Digital Transition Fund?
Importanti progetti di comune interesse europeo - IPCEI
Gli IPCEI promuovono la collaborazione tra attori pubblici e privati a livello europeo per la realizzazione di progetti su larga scala - nel campo della ricerca, sviluppo, innovazione e della prima produzione industriale - nelle grandi catene strategiche del valore.Risulta attualmente in corso l’esame da parte della Commissione europea dei progetti pre-notificati in tema di microelettronica (pre-notifica in data 21 dicembre 2021) e cloud (prenotifica in data 5 aprile 2022).
A giugno è stato attivato il Fondo a sostegno degli IPCEI H2 Technology, H2 Industry, Infrastrutture digitali e servizi cloud e Microelettronica, demandando a provvedimenti successivi le date di apertura delle procedure agevolative per ciascun intervento e il riparto delle risorse tra le iniziative, nei limiti dei rispettivi fabbisogni conseguenti alle decisioni di autorizzazione della Commissione.
Il 28 novembre, invece, scattano i termini per aderire all'IPCEI Idrogeno.
Partenariati Horizon Europe
A disposizione ci sono 200 milioni di euro per favorire la partecipazione delle imprese italiane ai partenariati di ricerca e innovazione nell'ambito del programma Horizon Europe.
Finora i fondi PNRR sono stati assegnati:
- ai bandi 2021 e 2022 del partenariato sulle tecnologie digitali abilitanti (Key Digital Technologies Joint Undertaking)
- all'ultima call dell'European Partnership for Innovative SMEs
Il target finale relativo alla misura è fissato alla fine del 2023 e consiste nel finanziamento di almeno 205 progetti, per un importo totale di 200 milioni di euro tramite sovvenzioni, rispetto al quale non si ravvisano criticità.
Nello specifico, per il raggiungimento del target - oltre ai partenariati sopra indicati - ne sono stati identificati anche altri per l'anno 2022:
- High Performance Computing (HPC): in attesa del cronoprogramma europeo; stima risorse da destinare: 12 milioni;
- Clean Energy Transitions (CETP): call europea aperta dal 14 settembre 2022 al 20 marzo 2023; stima risorse da destinare: 16 milioni;
- Sustainable Blue Economy (SBEP): full proposal presentata il 9 marzo 2022; stima risorse da destinare: 10 milioni;
- Driving Urban Transitions (DUT): call europea aperta dal 21 settembre 2022 al 3 maggio 2023; stima risorse da destinare: 16 milioni;
- Water4all: call europea aperta dal 1° settembre 2022 al 20 marzo 2023; stima risorse da destinare: 3 milioni.
Si prevede di adottare entro la fine dell’anno i decreti che allocano le risorse per la partecipazione ai progetti Driving Urban Transitions, Clean Energy Transitions e Water4all.
Centri di trasferimento tecnologico
I centri di trasferimento tecnologico attualmente operativi forniscono servizi sotto forma di test e sperimentazione (test before invest), formazione e sviluppo delle competenze digitali, sostegno all'accesso ai finanziamenti, networking e accesso all'ecosistema dell'innovazione.
I destinatari dei servizi sono soprattutto le piccole e medie imprese, che vengono così a contatto con il knowhow tecnologico sviluppato negli ambienti universitari e possono aumentare la loro competitività sul mercato.
E' in fase di definizione il decreto ministeriale con il quale verranno individuate le risorse per gli European Digital Innovation Hub (EDIH), nonché per il rifinanziamento dei competence center già attivi sul territorio italiano.
Per quanto riguarda gli EDIH è aperta fino a metà novembre la seconda call Digital Europe.
Imprese femminili
Tra maggio e giugno si sono chiusi gli sportelli del Fondo Impresa Femminile, con 13.079 domande presentate, di cui 4.984 per la prima linea di intervento (nuove imprese) e 8.095 per la seconda (sviluppo di imprese già attive).
Per quanto riguarda le misure Nuove Imprese a Tasso Zero e Smart&Start gli sportelli aperti a maggio sono ancora attivi.
I target sono fissati per il secondo trimestre 2023 e il secondo trimestre 2026 e prevedono, rispettivamente, il finanziamento di 700 imprese ulteriori rispetto allo scenario di riferimento e il finanziamento complessivo di almeno 2.400 imprese.
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