Ok definitivo al Decreto Omnibus: ecco cosa prevede
Via libera definitivo da parte della Camera alla conversione in legge del DL Omnibus, il decreto che contiene una miscellanea di misure che vanno dal tax credit ZES, ai bonus natale e psicologo, passando per il PNRR, le agevolazioni SIMEST per l’Africa, il Venture capital o la ricerca, solo per citarne alcuni.
Rinnovabili, approvato in CDM il decreto per semplificare le procedure
A distanza di tre giorni dall’approvazione in Senato, con 134 favorevoli e 96 contrari anche Montecitorio si è espresso favorevolmente sulla legge di conversione del DL 113/2024 recante misure urgenti di carattere fiscale, proroghe di termini normativi ed interventi di carattere economico.
Ecco dunque cosa prevede il disegno di legge di conversione del decreto-legge 9 agosto 2024, n. 113, dopo il passaggio in Parlamento.
Nuovi fondi per il credito d’imposta ZES unica
Una delle misure più rilevanti del DL Omnibus è rappresentata senza dubbio dalle modifiche apportate al tax credit ZES, da un lato con lo stanziamento di nuove risorse e dall’altro con l’introduzione di una ulteriore comunicazione che le imprese devono inviare all’Agenzia delle entrate.
Nel primo caso, il provvedimento ha deliberato lo stanziamento di 1,6 miliardi aggiuntivi per il tax credit relativo alla Zona economica speciale Sud per l’anno 2024. Risorse che si vanno a sommare agli 1,8 miliardi già stanziati e che puntano a risolvere le problematiche e le polemiche emerse nel corso del primo anno di sperimentazione della ZES unica, il cui credito d’imposta sarebbe stato caratterizzato da un tiraggio di risorse senza precedenti, con un conseguente riparto di fondi, per ciascun beneficiario, molto basso.
Un condizionale d’obbligo, secondo il Ministro per gli Affari Europei, il Sud, le Politiche di Coesione e il PNRR, Raffaele Fitto, che ha più volte sottolineato come l'effettivo importo delle risorse richieste dalle imprese potrà essere davvero calcolato solo dopo il 15 novembre, data entro cui le aziende saranno tenute a realizzare gli investimenti per i quali hanno per ora “prenotato” le risorse.
Su tale punto si innesca la seconda novità per il credito d’imposta ZES, relativa alla nuova comunicazione che le imprese devono effettuare al Fisco. Gli operatori economici che hanno già presentato la documentazione entro la scadenza del 12 luglio, infatti, adesso sono tenuti ad inviare una comunicazione integrativa attestante l’avvenuta realizzazione degli investimenti entro il termine del 15 novembre 2024. Una procedura che mira ad avere dati certi sull'effettivo tiraggio dell’agevolazione. I termini per l’invio della comunicazione integrativa si apriranno il 18 novembre e si chiuderanno il 2 dicembre. Sul tema è già intervenuta l’Agenzia delle entrate che a metà settembre ha rilasciato il modello di comunicazione e le procedure da seguire per il suo invio.
Vale inoltre la pena sottolineare brevemente che, oltre ad agire sul fronte del budget e della comunicazione integrativa, il DL Omnibus ha messo nero su bianco la possibilità per le Regioni di integrare - laddove fosse necessario - la dotazione del tax credit con ulteriori risorse e ha previsto una procedura di calcolo dell’ammontare massimo del credito di imposta fruibile da ciascun beneficiario ai fini del rispetto del limite di spesa previsto per il tax credit.
Da menzionare anche l'intervento sulla disciplina del Registro per le tecnologie del fotovoltaico curato dall’ENEA, in base al quale non solo gli impianti fotovoltaici ma anche le relative celle devono essere prodotte negli Stati membri dell’UE. Una precisazione che, chiarisce il Governo nella relazione illustrativa del provvedimento, ha la chiara finalità di incentivare il credito di imposta Transizione 5.0.
Per approfondire: Tutto quello che c'è da sapere sul tax credit ZES unica sud
DL Omnibus: arriva il bonus Natale, ma solo per pochi
Una delle misure aggiunte durante l’esame del decreto al Senato è il c.d. “bonus Natale”, un'indennità una tantum di 100 euro destinata ai lavoratori dipendenti che arriverà in tredicesima.
Gli aventi diritto saranno però solo persone con un identikit ben preciso. Si tratta di lavoratori dipendenti con un reddito complessivo non superiore a 28.000 euro (nel quale non viene considerata la prima casa di proprietà) che abbiano fiscalmente a carico sia il coniuge (non legalmente ed effettivamente separato) sia almeno un figlio.
Restano escluse, quindi, tutta una serie di casistiche, incluse quelle famiglie in cui entrambi i coniugi lavorino - senza raggiungere, congiuntamente, il tetto di 28mila euro - ma dove un coniuge non sia fiscalmente a carico dell’altro.
Del bonus dovrebbero invece poter beneficare le coppie di fatto omosessuali, ferma restando la condizione che il lavoratore abbia altresì almeno un figlio a carico. Nel dossier del Senato sulla misura, infatti, si legge che “il requisito (...) relativo al coniuge fiscalmente a carico si intende rispettato anche per i casi in cui il soggetto fiscalmente a carico sia invece costituito da una delle due parti dell'unione civile tra persone dello stesso sesso”.
L’indennità è corrisposta, su domanda, dal datore di lavoro sostituto d’imposta unitamente alla tredicesima mensilità. Per accedere al bonus, il lavoratore deve attestare di avervi diritto, indicando il codice fiscale del coniuge e dei figli. Il datore ha dunque l’obbligo, in sede di conguaglio fiscale, di verificare il diritto al beneficio in oggetto e di provvedere, in caso di esito negativo della verifica, al recupero delle relative somme (non spettanti al lavoratore). Sempre il datore ha diritto a compensare fiscalmente l’importo dell’indennità erogata, a partire dal giorno successivo alla medesima erogazione.
In arrivo nuovi contributi per il turismo delle neve sugli Appennini
Il decreto Omnibus ha previsto anche lo stanziamento di 13 milioni di euro per le imprese turistiche degli Appennini, danneggiate dalla diminuzione delle nevicate nella scorsa stagione sciistica. Nello specifico i destinatari del provvedimento sono:
- gli esercenti attività di impianti di risalita a fune e di innevamento artificiale, nonché di preparazione delle piste da sci
- i noleggiatori di attrezzature per sport invernali
- i maestri di sci, iscritti negli appositi albi professionali, e le scuole di sci presso le quali questi operano
- le agenzie di viaggio
- i tour operator
- i gestori di stabilimenti termali
- le imprese turistico-ricettive e imprese di ristorazione
operanti nei Comuni dei comprensori e delle aree sciistiche della dorsale appenninica che, nel lasso di tempo preso in considerazione (1° novembre 2023 - 31 marzo 2024), hanno subito una riduzione dei ricavi non inferiore al 30% rispetto a quelli registrati nella stagione precedente (1° novembre 2021 - 31 marzo 2022).
L'individuazione dei Comuni interessati dalla misura (insieme all'identificazione dei criteri per la quantificazione del sostegno, delle procedure di erogazione, delle modalità di ripartizione e assegnazione, e delle procedure di verifica, controllo e revoca) avverrà ad opera del Ministero del Turismo mediante un decreto che, in teoria, era atteso entro il 24 settembre (45 giorni dall’entrata in vigore del DL Omnibus).
Finanziamenti esenti da garanzie per le imprese che operano in Africa
Il provvedimento interviene anche sulla nuova misura di SIMEST per il potenziamento della presenza delle imprese italiane sui mercati africani, prevista dal DL 89/2024.
Si tratta del nuovo strumento del Fondo 394/1981 denominato “Potenziamento mercati africani” che, dal 25 luglio, rafforza la competitività internazionale delle imprese italiane con interessi strategici nel continente africano, sostenendone gli investimenti produttivi e commerciali, anche per digitalizzazione e sostenibilità, e le spese per la formazione e l’inserimento in azienda del personale locale.
Ebbene per le imprese che accedono a tale misura, il DL Omnibus ha previsto l’esenzione dalla prestazione della garanzia.
Stesso beneficio anche per le imprese che accedono alle altre linee del Fondo 394/81 (“Inserimento mercati”; “E-commerce”; “Fiere ed eventi”; “Temporary Manager”; e “Certificazioni e consulenze”) per le quali SIMEST ha aggiornato le rispettive circolari operative prevedendo una serie di condizioni maggiormente vantaggiose, qualora l’intervento di internazionalizzazione finanziato da una di queste Linee riguardi i mercati africani.
Tra tali vantaggi rientra anche l'esenzione dalla prestazione di garanzie.
Per maggiori informazioni: Come funziona la linea del Fondo 394 per l'Africa
I provvedimenti del DL Omnibus su PNRR e Piano nazionale complementare (PNC)
Diversi interventi anche in materia di PNRR e PNC. Uno dei provvedimenti più rilevanti per quanto riguarda il Recovery Plan è l'articolo 18-quinquies che interviene sull'annosa questione della liquidità dei soggetti attuatori degli interventi PNRR, in primis i Comuni. Un provvedimento “sblocca-pagamenti” che dispone che le Amministrazioni centrali titolari degli interventi del PNRR debbano provvedere entro 30 giorni dal ricevimento della richiesta, al trasferimento delle occorrenti risorse finanziarie fino al limite cumulativo del 90% del costo dell’intervento. Una misura scritta a quattro mani con l’ANCI che ha l'obiettivo di assicurare la liquidità di cassa necessaria per i pagamenti di competenza dei soggetti attuatori.
Sempre in materia di PNRR operano anche i commi 3-12 dell’articolo 10 che disciplinano gli adempimenti relativi alla fase sperimentale della riforma del PNRR del sistema di contabilità pubblica (riforma 1.15) che prevede l’elaborazione di schemi di bilancio per competenza economica (c.d. accrual) con riferimento all’esercizio 2025 per gli enti pubblici che coprono almeno il 90% della spesa primaria dell’intero settore pubblico.
L’articolo 7-bis dispone, invece, la proroga fino al 30 settembre 2025 delle Convenzioni quadro e degli Accordi quadro stipulati da Consip S.p.A. relative al sub investimento “M6C2 -1.1.2 Ammodernamento del parco tecnologico e digitale ospedaliero - Grandi apparecchiature”, al fine di garantire il conseguimento degli obiettivi.
L’articolo 8-bis, introdotto durante l'esame in sede referente, reca una serie di modifiche alla disciplina delle c.d. medie opere – cioè la normativa relativa all’assegnazione ai Comuni di contributi per investimenti di messa in sicurezza degli edifici e del territorio – al fine di:
- individuare le tipologie di investimenti finanziabili e i relativi ordini di priorità (prevedendo in particolare la precedenza per gli edifici scolastici),
- eliminare i riferimenti al PNRR (dato che le “medie opere” sono state escluse da tale Piano),
- prevedere la non revocabilità dei contributi riferiti all'anno 2022, già assegnati, qualora alla data del 15 settembre 2024 risulti stipulato il contratto di affidamento lavori.
L’articolo 8-ter, invece, modifica la disciplina degli interventi di rigenerazione urbana recata dai commi 42 e seguenti della Legge 160/2019 (la Manovra 2020). La modifica è volta, da un lato, a prevedere due differenti procedure per l’utilizzo delle somme stanziate, distinguendo tra interventi inclusi ed esclusi nel PNRR; dall’altro a individuare le procedure e i termini da rispettare per la realizzazione degli interventi.
Il comma 2 integra invece la disciplina delle opere finanziate dal fondo finalizzato a rafforzare gli interventi del PNRR da parte dei Comuni con popolazione superiore a 500mila abitanti, al fine di assoggettare tali opere ai poteri di verifica (previsti dall’art. 2, comma 2, del D.L. 19/2024) in capo alla Struttura di missione PNRR e alla Ragioneria generale dello Stato - Ispettorato generale per il PNRR.
Sul Piano nazionale complementare interviene invece l’articolo 8 del DL 113/2024 che tratta la gestione delle risorse riferibili al PNC, per gli importi indicati nell'allegato 3 del decreto Omnibus, riportati nella tabella sottostante.
Il DL 113/2024 dispone l’accantonamento e l’indisponibilità fino al 30 settembre 2024 delle risorse oggetto dell’informativa congiunta presentata in data 9 luglio 2024 dai ministri Fitto e Giorgetti al CIPESS, elencate nella tabella. Prevista ovviamente una deroga per le obbligazioni di spesa giuridicamente vincolanti, su tali voci, esistenti alla data di entrata in vigore del DL Omnibus (nonché la copertura degli eventuali oneri, fino a 750 milioni, derivanti dalle previsioni relative al tax credit ZES unica).
Infine, si segnala l’articolo 10-bis che interviene sul tema delle “piccole opere” e, anche in questo caso, viene incontro alle richieste dei sindaci. La misura dispone infatti che per i contributi per le piccole opere (disciplinate dai commi 29 e seguenti della legge 160/2019) riferiti alle annualità dal 2020 al 2023, il superamento del termine previsto per l’aggiudicazione dei lavori non comporta la revoca del contributo, a condizione però che alla data del 15 settembre 2024 risulti stipulato il contratto di affidamento lavori.
Le misure del DL Omnibus per la ricerca
Molto rilevante anche l’operazione effettuata a valere sul Piano nazionale complementare per quanto riguarda i partenariati di Horizon Europe. Durante l’esame del provvedimento, infatti, il Senato ha introdotto l’articolo 11-bis che destina 120 milioni di euro del PNC (50 milioni per il 2025 e i restanti 70 milioni per il 2026) al finanziamento dei Partenariati per la ricerca e l’innovazione previsti nell’ambito del programma Horizon Europe. In teoria alla misura sono destinate anche ulteriori risorse fino a 44 milioni di euro per l’anno 2024 che possono essere disaccantonate previa dimostrazione della sussistenza di obbligazioni giuridicamente vincolanti, in linea con quanto previsto dall’articolo 8, comma 1 del DL Omnibus prima indicato.
L’intera operazione trae origine dalla modifica del PNRR approvata da Bruxelles il 14 maggio 2024 che ha soppresso l'investimento 2.2 della M4C2 “Partenariati per la ricerca e l'innovazione - Orizzonte Europa” perchè divenuto irrealizzabile nella sua totalità in quanto l'evoluzione del mercato aveva determinato una domanda insufficiente.
Oltre a mettere mano all’ex misura PNRR sui partenariati Horizon Europe, il Senato ha introdotto anche l’articolo 11-ter che interviene invece sulla Fondazione Enea Tech e Biomedical e, più in generale, sulla ricerca clinica e traslazionale. In breve, il DL Omnibus introduce anzitutto una serie di disposizioni per la Fondazione Enea Tech e Biomedical:
- la assoggetta al potere di vigilanza e di indirizzo del MIMIT e del Ministero della Salute;
- la autorizza ad operare anche nel settore della ricerca, nel campo biomedico e in quello della organizzazione e gestione dei servizi di ricovero e cura di alta specialità e di eccellenza;
- prevede per essa specifiche prescrizioni quando opera nella gestione dei servizi sanitari e di cura di elevata specialità, come ad esempio l’obbligo, previa acquisizione del parere della competente Regione, di operare attraverso la costituzione di un ente no profit partecipato dalla medesima Regione.
Viene inoltre prevista la definizione (con decreto interministeriale) delle risorse che, nell'ambito del Fondo per il trasferimento tecnologico, sono da destinare alla ricerca clinica e traslazionale, nel campo biomedico e in quello dell'organizzazione e gestione dei servizi di ricovero e cura di alta specializzazione e di eccellenza.
E proprio in relazione a questo comparto, il DL Omnibus, da un lato, prevede un diritto di prelazione in capo a determinati soggetti operanti nel settore della ricerca in campo biomedicale e in quello della organizzazione e gestione dei servizi di ricovero e cura di alta specializzazione e di eccellenza, in caso di vendita di complessi aziendali operanti in tali settori nell’ambito di una procedura di amministrazione straordinaria. Dall'altro, autorizza la Regione Lazio a costituire o partecipare alla costituzione di soggetti no profit per l’acquisizione e gestione dei complessi aziendali di questa natura.
Infine, l’articolo 12 (comma 1) dispone che, per l’anno 2024, la totalità delle risorse per la promozione dell’attività di ricerca e per la valorizzazione del contributo del sistema universitario alla competitività del Paese, stanziate ai sensi dell’articolo 238, comma 5, del DL n. 34/2020, siano destinate all'integrazione della quota base del Fondo per il finanziamento ordinario delle università.
Il DL Omnibus rifinanzia il Fondo di Venture Capital
Dopo quanto già fatto con il DL 89/2024 (il c.d decreto Infrastrutture), che aveva già stanziato 50 milioni di euro, anche il DL Omnibus interviene a sostegno del Fondo rotativo per le operazioni di venture capital (FVC) gestito da SIMEST.
Il provvedimento, infatti, rifinanzia con 100 milioni di euro il Fondo, la cui dotazione attuale sale così a 150 milioni di euro.
Entrambe le iniezioni di nuove risorse si sono rese necessarie per garantire la continuità operativa dello strumento.
DL Omnibus: 7 milioni per il tax credit per investimenti pubblicitari nello sport
Il DL 113/2024 interviene anche a sostegno del settore sportivo, riproponendo alcune agevolazioni fiscali introdotte durante il Covid. Si tratta del credito d’imposta per gli investimenti pubblicitari effettuati in favore di leghe e società sportive professionistiche e di società e associazioni sportive dilettantistiche.
Con uno stanziamento di 7 milioni di euro, il provvedimento rifinanzia infatti le agevolazioni fiscali previste dall’articolo 81 del DL 104/2020, prevedendo analogo sostegno per gli investimenti pubblicitari effettuati dalla data di entrata in vigore del DL Omnibus fino al 15 novembre 2024.
In particolare ad essere oggetto del tax credit saranno quelle campagne pubblicitarie di importo complessivo non inferiore a 10 mila euro che siano rivolte a leghe e società sportive professionistiche e società ed associazioni sportive dilettantistiche con ricavi relativi al periodo d’imposta 2023 pari ad almeno 150 mila euro e fino a un massimo di 15 milioni di euro. Qualora l’investimento sia rivolto a leghe e società sportive professionistiche e società ed associazioni sportive dilettantistiche che si siano costituite a decorrere dal 1° gennaio 2023, tale requisito non verrà ovviamente applicato.
Per quanto concerne invece l’ammontare dell’agevolazione per ciascun beneficiario, il DL Omnibus prevede la ripartizione dei 7 milioni di euro tra i beneficiari in misura proporzionale al credito d'imposta spettante, con un limite individuale per soggetto pari al 5% del totale delle risorse annue.
Scuola e cultura nel DL Omnibus
Diversi provvedimenti inseriti nel decreto Omnibus riguardano anche la scuola e la cultura.
Per la scuola il decreto destina 20 milioni di euro per la realizzazione di infrastrutture e piattaforme tecnologiche, l’innovazione digitale e il potenziamento di laboratori innovativi connessi a Industria 4.0, al fine di ridurre il fenomeno del divario digitale e di consentire il supporto tecnologico e digitale all’implementazione della filiera tecnologico-professionale. Si tratta di risorse già stanziate nel periodo pandemico ma mai utilizzate. Ancora sconosciuti i criteri e le modalità di assegnazione delle risorse, che saranno definiti con un successivo decreto del Ministero dell’istruzione.
Per quanto concerne invece la cultura, durante il passaggio al Senato è stato previsto l’articolo 14, comma 4-bis che inserisce anche l’acquisto di strumenti musicali tra le finalità di utilizzo per le quali è stata prevista la concessione della Carta della cultura Giovani, della Carta del merito e della Carta elettronica per l'aggiornamento e la formazione del docente di ruolo delle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado
Infine il DL Omnibus ha previsto anche due appositi stanziamenti per le città di Napoli e Gorizia. Nel primo caso si tratta di 1 milione di euro destinato al neo-istituito Comitato nazionale “Neapolis 2500”, creato in vista del venticinquesimo centenario della fondazione dell’antica Neapolis. Nel secondo caso, invece, il decreto ha previsto 3 milioni di euro al fine di sostenere la realizzazione degli eventi culturali nell’ambito delle iniziative per Gorizia, capitale europea della cultura 2025.
Le altre misure del DL Omnibus
Infine, tra le altre misure in materia di finanziamenti e agevolazioni, si segnala lo stanziamento di nuove risorse per il bonus psicologo. Il decreto ha infatti disposto l'innalzamento di 2 milioni di euro, con riferimento all’anno 2024, del limite complessivo di spesa per l’erogazione del bonus, portando tale soglia massima a 12 milioni di euro.
Per il settore primario entra in campo, invece, l’articolo 16-bis del DL 113/2024 che prevede la concessione di un contributo economico, nel limite massimo di 10 milioni di euro, per l’anno 2024, in favore degli operatori del settore suinicolo che hanno subito danni dal blocco alla movimentazione degli animali in conseguenza della diffusione della peste suina africana.
In aggiunta alle misure relative ad incentivi e bonus finora indicate, l’articolo 21 riconosce anche contributi transitori alle famiglie della Vela di Scampia che sono state sgomberate dopo il crollo del 22 luglio 2024. I contributi sono riconosciuti su base mensile, a decorrere dalla data di esecuzione del provvedimento di sgombero dell’immobile e fino a che le esigenze abitative non siano state soddisfatte in modo stabile; in ogni caso, i contributi cesseranno il 31 dicembre 2025.
Infine, l’articolo 7-quater – inserito in sede referente – prevede che la Regione Calabria possa prorogare di un altro anno i tirocini di inclusione sociale previsti per i disoccupati già percettori di trattamenti di mobilità in deroga nel territorio regionale.
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