Credito - imprese sfiduciate su accesso a finanziamenti
E' quanto emerge dallo studio dell'Osservatorio credito di Confcommercio, in collaborazione con Format Research
Nel secondo trimestre 2015 cresce la capacità delle imprese del terziario di far fronte ai propri impegni finanziari e aumenta lievemente anche la percentuale di imprese che richiede finanziamenti alle banche. Tuttavia, un'impresa su tre rinuncia a chiederli.
Sono i dati emersi dallo studio dell'Osservatorio credito di Confcommercio, realizzato da Confcommercio-Imprese per l'Italia in collaborazione con Format Research.
Le condizioni del credito sono state analizzate esclusivamente presso le imprese del terziario che dispongono di un finanziamento in funzione di una serie di indicatori: il costo del finanziamento (tasso di interesse), il costo delle cosiddette "altre condizioni" legate al credito, diverse dal tasso (es. valuta, servizi accessori, ecc.), la durata temporale dei finanziamenti concessi, le garanzie richieste dalle banche alle imprese a fronte dei finanziamenti concessi.
Nel secondo trimestre del 2015, osserva lo studio, continua a crescere la capacità delle imprese del commercio, del turismo e dei servizi di far fronte ai propri impegni finanziari: si trova in questa situazione il 62% delle imprese, rispetto al 54% di fine 2014. Dato positivo, sebbene la congiuntura si confermi ancora molto al di sotto della soglia di espansione.
Aumenta leggermente nei mesi di aprile, maggio e giugno 2015 anche la percentuale di imprese che si recano in banca per richiedere finanziamenti (20,1%, rispetto al 19,6% del primo trimestre).
Tuttavia, un'impresa su tre si mostra sfiduciata rispetto all'accesso al credito: il 27,9%, infatti, pur avendo bisogno di credito evita di chiederlo in banca a causa della scarsa fiducia nella situazione economica o per il timore di vedere respinta la propria richiesta. Si tratta, di fatto, della domanda "inespressa".
Preoccupante la situazione nel Mezzogiorno dove la quota di imprese che hanno chiesto credito è solo del 16,6%, e quella inespressa arriva ad oltre il 35%.
Sul lato dell'offerta, è aumentata leggermente la percentuale delle imprese che hanno ottenuto il credito richiesto senza alcun problema (dal 35% al 36,5%), mentre è in flessione la cosiddetta area di irrigidimento, costituita dalle imprese che non hanno ottenuto finanziamenti e da quelle che li hanno ottenuti in misura inferiore al fabbisogno: nel secondo trimestre 2015 tale area è stata pari al 52,5%, contro il 54,1% dei tre mesi precedenti.
Migliorano nel secondo trimestre 2015 anche i giudizi degli imprenditori del terziario circa i tassi di interesse e le altre condizioni alle quali il credito viene concesso. Alla luce di tutto ciò, conclude lo studio, il costo dei servizi bancari si può giudicare nel complesso in miglioramento.
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