Piano periferie - Il Governo attiva nuovi finanziamenti
Arrivano altri 800 milioni dal Governo per il finanziamento del piano periferie dei Comuni.
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E’ stato firmato e inviato alle Camere il Dpcm che andrà a integrare la prima fetta di risorse da 500 milioni per il Piano periferie. In sostanza, il quadro finanziario dei 120 progetti ammessi alla graduatoria nelle scorse settimane si sta completando. Questi primi 800 milioni arriveranno dal Fondo investimenti attivato con l’ultima legge di Bilancio. Mancano altri 800 milioni, che arriveranno nei prossimi giorni, per chiudere il cerchio: saranno contenuti in una delibera Cipe. L’obiettivo è completare il piano entro il 2019.
Il Piano periferie
Tutto - va ricordato - prende le mosse dal programma per gli interventi di riqualificazione urbana e sicurezza, promosso dalla legge di Bilancio del 2016, il cosiddetto Piano periferie. Aveva un valore di 500 milioni di euro e puntava sostanzialmente a realizzare nuovi interventi in zone ad alto degrado in tutta Italia. Il termine per le domande scadeva a fine agosto e gli elenchi sono stati completati a gennaio.
Le liste dei Comuni
Con la composizione delle liste di Comuni beneficiari, però, le richieste sono andate parecchio oltre le disponibilità. I 120 progetti premiati, infatti, avevano un valore complessivo di oltre due miliardi di euro. Quindi, rispetto al plafond da 500 milioni di euro, non tutti sono riusciti a ottenere immediatamente i loro finanziamenti. Il Governo ha immediatamente promesso di stanziare gli 1,5 miliardi mancanti. E, adesso, comincia a dare seguito a queste intenzioni.
I finanziamenti in arrivo
La prima tranche di finanziamento di progetti passerà, allora, dal Fondo investimenti della legge di Bilancio: è il maxi fondo che dovrà dare il via a finanziamenti per 47 miliardi di euro. Il Dpcm di assegnazione delle risorse è stato firmato dal premier Paolo Gentiloni e adesso si appresta a diventare esecutivo, con l’invio alla Corte dei conti, per sbloccare gli investimenti.
Il calendario degli stanziamenti
Le risorse, secondo quanto dispone il decreto, non saranno attivate tutte insieme. Il denaro sarà spalmato su tre anni, tra il 2017 e il 2019. Per la precisione, fino al 2018 ci saranno 270 milioni di euro ogni dodici mesi, mentre la quota restante sarà investita nel 2019: altri 260 milioni di euro. Si conferma, quindi, l’impostazione generale del Fondo investimenti che programma la spese anno dopo anno.
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Chi incasserà le risorse
Questo denaro sarà assegnato ai Comuni che non avevano incassato risorse con la prima tranche da 500 milioni di euro. Su 120 Comuni, all’epoca, era infatti stato possibile coprire le richieste di 24 sole amministrazioni in totale. Un’altra cinquantina di enti, allora, avrà a disposizione il denaro grazie a questo stanziamento.
Altri 800 milioni con delibera Cipe
Resta da coprire l’ultima quota di risorse, pari ad altri 800 milioni di euro per le restanti 50 amministrazioni. Sarà una delibera Cipe a completare il quadro finanziario del piano. Il testo, infatti, è stato già approvato e mette a disposizione, per la precisione, 798 milioni di euro. La delibera, però, non è stata ancora oggetto di un invio formale alla Corte dei conti. Arriverà nei prossimi giorni.