Piano Periferie - Ecco le graduatorie, progetti per 2 miliardi
Dal Piano Periferie premi a 120 Comuni per poco più di due miliardi di euro complessivi.
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La pubblicazione in Gazzetta ufficiale della graduatoria con i punteggi assegnati alle diverse amministrazioni ha concluso il percorso della prima fase del Piano periferie. Il programma per gli interventi di riqualificazione urbana e sicurezza, promosso dalla legge di Stabilità del 2016, aveva un valore di 500 milioni di euro e puntava sostanzialmente a realizzare nuovi interventi in zone ad alto degrado in tutta Italia. Il termine per le domande scadeva a fine agosto. E adesso, dopo una fase di analisi delle richieste, le valutazioni sono state completate.
Finanziamenti per due miliardi
La valutazione è convenuta in un Dpcm che premia 120 progetti per un valore complessivo di oltre due miliardi di euro. Quindi, rispetto al plafond da 500 milioni di euro, non tutti riusciranno a ottenere immediatamente i loro finanziamenti. Il Governo, però, ha già promesso il rifinanziamento del fondo, tramite il Fondo Sviluppo e Coesione. Chi non otterrà immediatamente il denaro, allora, passerà all’incasso più avanti, quando sarà completata la copertura dei restanti 1,5 miliardi di euro.
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La classifica dei Comuni
Per adesso sarà possibile finanziare 24 progetti. Il Comune primo classificato, con quasi il massimo del punteggio, risulta Bari mentre l’ultima ad ottenere il finanziamento è la Città metropolitana di Bologna. Bisogna, infatti, ricordare che i capoluoghi ordinari potevano richiedere fino a 18 milioni di euro, mentre le Città metropolitane potevano arrivare fino a 40 milioni al massimo. Alcuni soggetti hanno combinato il finanziamento di Comune e Città metropolitana, arrivando a incassare 58 milioni totali.
Tra gli altri finanziati bisogna ricordare anche Avellino e Lecce: entrambe le città si sono piazzate subito dietro Bari. Poi, troviamo Vicenza, Bergamo e Modena. E, ancora, Firenze, Torino, Grosseto e Mantova. Il doppio finanziamento, fino a quota 58 milioni di euro, è stato assegnato, tra gli altri, a Milano e Roma.
Le prossime scadenze
La fase delle graduatorie, ovviamente, non chiude il percorso del bando che, anzi, adesso entra nel vivo. Entro la fine di febbraio i soggetti beneficiari dovranno richiedere l’ammissione ai fondi, altrimenti rischiano la revoca. Dovranno, poi, sottoscrivere una convenzione o un accordo di programma che, in sostanza, fisserà le regole di ingaggio per la realizzazione materiale degli interventi, dettagliando cosa sarà effettivamente fatto.
L'erogazione dei fondi
L’erogazione materiale del denaro procederà seguendo lo stato di avanzamento del progetto. All’approvazione del progetto esecutivo, allora, potrà arrivare il primo 10% degli importi. Un altro 30% sarà incassato nel momento in cui il cantiere, una volta avviato, raggiunga uno stato di avanzamento pari almeno al 50% del totale, comprovato dagli stati di avanzamento lavori. Il restante 60% sarà erogato alla conclusione di tutti gli interventi inseriti nell’accordo di programma.
La quota privata
La quota pubblica, comunque, non esaurisce gli interventi. Per la valutazione dei progetti, infatti, un criterio preferenziale era rappresentato dal concorso di risorse private. Una volta che lo Stato ha garantito il suo denaro, allora, sarà il momento di raccogliere anche la quota relativa a soggetti fuori dal perimetro pubblico.
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