Agevolazioni alle start up della filiera turistico-culturale
Il Ministero dello Sviluppo economico ha assegnato a Invitalia 18 milioni di euro, a valere sul Programma Operativo Interregionale “Attrattori culturali, naturali e turismo” (POIn Turismo) per migliorare l’attrattività dei territori ricadenti nell'Obiettivo Convergenza.
Le risorse mirano a finanziare le misure per l’Autoimpiego e l’Autoimprenditorialità, per l’avvio di startup e l’ampliamento di imprese giovanili operanti esclusivamente nei Comuni ricadenti nelle aree di massima concentrazione degli attrattori culturali, naturali e/o paesaggistici delle regioni Calabria, Campania, Puglia, e Sicilia.
Oltre ai Poli di eccellenza (“Alberi Bianchi” e “Montagne Blu” in Calabria, “Baia di Napoli” in Campania, “Gargano” e “Salento” in Puglia, “Sicilia greca”, “dalla Valle dei Templi alla Villa Romana” e “La Sicilia dei Sicani e degli Elmi” in Sicilia) su cui è basata la strategia del POIn Turismo, le risorse stanziate interessano anche ulteriori Aree di attrazione individuate dal Ministero dei Beni culturali con decreto del 2/08/2013.
I progetti imprenditoriali dovranno interessare i settori della filiera turistico-culturale.
Autoimprenditorialità
La prima misura, prevista dal Titolo I del D.Lgs. 185/2000, interessa sia le società neo costituite da giovani (età compresa tra 18 e 35 anni e residenti nei territori in argomento) sia le società già esistenti con i medesimi requisiti che abbiano avviato l’attività da almeno 3 anni.
Le iniziative agevolabili possono riguardare l’avviamento di una nuova attività ovvero l’ampliamento di un’attività già esistente nel settore della fornitura di servizi.
L’investimento complessivo non può superare i 516mila euro (IVA esclusa) e le spese ammissibili possono riguardare l’acquisto di attrezzature e arredi, opere murarie relative alla ristrutturazione di immobili esistenti, altri beni ad utilità pluriennale e spese per lo studio di fattibilità. Solo per il 1° anno di gestione possono essere finanziate anche le spese relative alla locazione, ad assicurazioni e prestazioni di servizi, nonché gli oneri finanziari.
Le agevolazioni sull’investimento possono coprire fino al 90% delle spese previste, nella forma di contributo a fondo perduto e mutuo agevolato; mentre per le spese di gestione sono previsti dei contributi a fondo perduto nel limite previsto dalla regola de minimis.
Autoimpiego
Il Titolo II del citato D.Lgs. 185/2000, offre un’opportunità a chi non ha un lavoro e intende avviare un’attività in proprio (lavoro autonomo) o attraverso una società di persone (microimpresa) in cui almeno la metà dei soci siano inoccupati e residenti nei territori agevolati.
Nel caso del lavoro autonomo, l’investimento complessivo non può superare 25.823 euro (IVA esclusa) e le spese ammissibili possono riguardare l’acquisto di attrezzature e arredi, e le spese per opere murarie relative alla ristrutturazione di immobili (max 10% dell’investimento). Solo per il 1° anno di gestione possono essere finanziate anche le spese relative alla locazione, ad assicurazioni e prestazioni di servizi, nonché gli oneri finanziari, nel limite di 5.164 euro. Complessivamente le agevolazioni possono coprire il 100% delle spese per investimento e gestione, nel limite di 30.987 euro.
Nel caso di microimpresa, il progetto può essere finanziato fino ad un limite massimo di 129.114 euro di spese per investimento attraverso la concessione di contributi a fondo perduto e mutui agevolati; mentre per le spese di gestione è previsto un ulteriore contributo a fondo perduto pari a circa il 20% dell’investimento.
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