Trasporti, energia, TLC - cosi' l’UE vuole fare squadra con l’Asia
Dietro la comunicazione per connettere i due continenti dal punto di vista della mobilità, delle tecnologie digitali ed energetico, si cela il tentativo di Bruxelles di creare un ponte con l’Asia a condizioni reciprocamente vantaggiose, con un occhio puntato sulla Via della Seta.
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Per ora si tratta di una comunicazione congiunta della Commissione europea e dell’Alto rappresentante per gli affari esteri e la politica di sicurezza che indica la visione UE per connettere Europa ed Asia.
Visione di cui si discuterà senz’altro nel corso del 12esimo Asia-Europe Meeting (ASEM), che si terrà il 18 e 19 ottobre a Bruxelles, e che dovrebbe porre le basi per una strategia comune di connettività tra i due continenti.
Trasporti, energia, digitale: l’UE propone i suoi standard
L’obiettivo è la creazione di collegamenti nei settori mobilità, reti energetiche e digitali e di connessioni umane, ampliando di fatto il raggio d’azione delle reti esistenti.
Si prenda la mobilità: nella comunicazione congiunta si sottolinea come le reti transeuropee di trasporto (TEN-T) siano già estese ai Paesi asiatici confinanti; il passo ulteriore, e tutt’altro che semplice, consisterebbe nel collegare le reti TEN-T con quelle asiatiche.
Lo stesso discorso vale per l’energia: in una nota Bruxelles si dice disposta a condividere la propria esperienza nella creazione di mercati energetici regionali e liberalizzati, tenendo sempre presente la transizione del mercato verso l'energia pulita.
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Nel caso del digitale, la comunicazione suggerisce la promozione di un ambiente TLC pacifico, sicuro ed aperto, che sia capace al contempo di affrontare il tema della cybersecurity e protegga i diritti umani e le libertà online, inclusa la protezione dei dati personali.
E in questo caso Bruxelles si spinge oltre, sostenendo la necessità di un approccio normativo coerente che permetta di sostenere gli investimenti pubblici e privati nell’infrastruttura digitale. Allo stesso tempo, aggiunge la comunicazione, sono necessari policy e incentivi per colmare il divario digitale esistente in alcune Regioni.
Per finire, c’è la connettività umana: la Commissione si impegna a proseguire nella promozione di scambi e programmi di mobilità.
Quanti soldi serviranno?
Le intenzioni ci sono, le risorse (in teoria) anche. In teoria, perchè per capire se l’Unione avrà a disposizione risorse sufficienti per mettere a punto una strategia tanto ambiziosa bisognerà aspettare l’esito del negoziato sul prossimo bilancio pluriennale.
In base alla proposta della Commissione, comunque, il budget per l'azione esterna dell'Unione europea per il periodo 2021-2027 dovrebbe arrivare a 123 miliardi di euro, un aumento del 30% rispetto al periodo precedente.
La proposta della Commissione prevede anche un quadro per gli investimenti per l'azione esterna, con un rafforzamento fino a 60 miliardi di euro. Lo strumento è volto ad attirare risorse finanziarie per lo sviluppo sostenibile dal settore privato, aumentandone l'effetto leva.
Le risorse in questione non saranno destinate unicamente alla strategia per rafforzare la connettività tra UE e Asia, ma potrebbero rappresentare un contributo significativo alla sua realizzazione.
Una strategia in concorrenza con la Nuova Via della Seta?
L'approccio UE alla connettività euroasiatica vuol essere sostenibile e basato su regole e standard comuni.
Malgrado le note differenze di approccio ed attuazione Bruxelles e Pechino non vogliono mettersi in contrapposizione, l’obiettivo anzi è “fare sistema”. Del resto, la connettività in ogni settore è impossibile se i sistemi e le reti non sono interoperabili.
L'Unione europea intensificherà ulteriormente il suo lavoro all'interno delle organizzazioni internazionali per stabilire norme e norme globali, che creino le condizioni di parità necessarie per collaborare con il Paese del dragone e il resto del continente asiatico.
Gli strumenti per agire operativamente saranno le partnership con Paesi e organizzazioni asiatiche, come sta già avvenendo con la Cina tramite la piattaforma per la connettività, e strumenti finanziari ad hoc che combinino banche per lo sviluppo, privati e istituzioni finanziarie internazionali.
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“La connettività è la strada verso il futuro, più connessi siamo e più opportunità abbiamo, per trovare soluzioni politiche comuni e per portare prosperità economica ai cittadini”, ha spiegato l’Alto rappresentante Federica Mogherini.
L'approccio che sarà seguito per realizzare tutto questo, ha sottolineato l'Alto rappresentante, sarà “il modo dell'Unione europea”, ovvero “stabilire reti più forti e rafforzare partnership per una connettività sostenibile attraverso tutti i settori e basata sul rispetto di regole comuni”.
> Connecting Europe and Asia - Building blocks for an EU Strategy
Photo credit: © European Union, 2018 / Photo: Lukasz Kobus
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