Digitale: la rete pan-europea di Digital Innovation Hub

 

La rete pan-europea di Digital Innovation HubSupportare le imprese europee nella transizione verso un sistema produttivo 4.0. Questo è l’obiettivo che spinge il sistema Europa a rafforzare il ruolo dei Digital Innovation Hub, che verranno finanziati dai programmi Horizon Europe e Digital Europe.

> Bilancio UE post 2020 - fondi UE per i Digital Innovation Hub

Nell’ambito del Quadro finanziario pluriennale post 2020, la Commissione europea prevede un forte sostegno economico rivolto ai poli di innovazione digitale (Digital Innovation Hub - DIH), finanziando specifici interventi attraverso due programmi:

  • Horizon Europe: a supporto dei progetti nati dalle sinergie tra i DIH e le aziende altamente innovative, per sviluppare soluzioni digitali destinate a migliorare le attività di business;
  • Digital Europe: per rafforzare le capacità dei poli e il know how digitale delle aziende e delle amministrazioni pubbliche, collaborando con i Competence Center europei e gli Stati membri. 

I due programmi contribuiranno a rafforzare il ruolo della rete pan-europea dei poli di innovazione digitale, che conta numerosi hub attivi in diversi ambiti, dalla robotica al calcolo ad alte prestazioni.

Digital Innovation Hub: la rete pan-europea

Nonostante la rivoluzione digitale offra grandi opportunità per tutte le realtà imprenditoriali, molte di loro hanno ancora difficoltà a sapere su quali tecnologie investire e come assicurarsi finanziamenti per mettere in atto la trasformazione digitale.

In particolare, le piccole e medie imprese (PMI) dimostrano maggiori difficoltà nell'integrazione delle nuove tecnologie: pur rappresentando oltre il 90% di tutte le imprese in Europa, solo una PMI su cinque è altamente digitalizzata.

Altre forti differenze nel panorama europeo, riscontrate a proposito del  livello di digitalizzazione, sono evidenti per ogni Stato membro e nei singoli specifici settori. Per colmare questo divario, la Commissione UE nell’ambito della strategia per la digitalizzazione dell'industria europea, ha  introdotto nel 2016 i Digital Innovation Hub, stanziando 100 milioni di euro all’anno fino al 2020.

I poli per l’innovazione digitale promuovono l’applicazione delle nuove tecnologie, dalla blockchain al calcolo ad alte prestazioni, con l’obiettivo di modernizzare prodotti, servizi e processi, incrementando la competitività dell’economia europea.

Per questo motivo ogni Stato membro dovrebbe investire nella creazione e nel supporto dei DIH, al fine di raggiungere gli obiettivi della propria strategia nazionale di digitalizzazione. Inoltre, per essere efficaci in una prospettiva globale, è fondamentale la collaborazione tra poli nella rete pan-europea, che consente alle aziende di accedere a competenze e strutture non disponibili nel centro del proprio paese.

La rete in questione - che riunisce vari poli attivi in diversi settori - avrà effetti positivi non solo per quanto riguarda la condivisione di competenze tra Stati, ma costituirà la base per le economie di scala ed incentiverà ulteriori investimenti negli hub. 

> Horizon Europe: consultazione su strategia per implementare il programma

I progetti della rete UE

A dar forma alla rete pan-europea di poli per l’innovazione digitale, ci sono diverse iniziative fra cui ICT Innovation for Manufacturing SMEs (I4MS) e Smart Anything Everywhere (SAE).

La prima nasce con l’intento di garantire alle piccole e medie aziende un sostegno finanziario e tecnologico, tramite bandi, per sviluppare pratiche innovative da applicare al loro modello di business. Il progetto è ora nella sua terza fase di sviluppo, iniziata a settembre 2017, per la quale sono stati messi a disposizione 34 milioni di euro, di cui il 70% dedicato alle medie imprese, sia come finanziamenti diretti, sia come servizi per i poli per l’innovazione. Questi ultimi comprendono l'accesso alle infrastrutture o il trasferimento di soluzioni e tecnologie di punta alle PMI, consentendo loro di offrire prodotti e servizi competitivi. Circa il 50% del finanziamento totale sarà assegnato attraverso 9 call aperte dal 2018 al 2020.

In questa terza fase, I4MS si concentra su quattro settori tecnologici per la trasformazione digitale delle imprese nel settore manifatturiero, cioè: produzione additiva,  Sistemi Cyber Fisici o Cyber Physical Systems (CPS) e Internet of Things (IoT), robotica e HPC. I risultati ottenuti serviranno come trampolino di lancio per la fase successiva, prevista nel biennio 2019-2020, che consisterà nel consolidamento della rete pan-europea di DIH e nel sostegno alla prossima generazione di progressi digitali.

La digitalizzazione si può raggiungere anche attraverso altre modalità. Il programma Smart Anything Everywhere (SAE), ad esempio, favorisce lo sviluppo tecnologico delle PMI e delle startup mediante la cooperazione tra aziende produttrici di nuovi strumenti digitali e realtà imprenditoriali che vorrebbero utilizzare quei servizi. I poli per l’innovazione digitale, in questo caso, fungono da ponte fra i due attori che potranno cogliere entrambi un vantaggio: la PMI potrà implementare in via sperimentale il nuovo prodotto per avere benefici sulla propria attività, mentre l’azienda che fornisce il servizio potrà avere un cliente potenziale e riproporre l’offerta sulla base di questa esperienza.

Il SAE si compone di tre fasi, di cui la prima necessaria per la creazione di una rete di 48 DIH e 150 PMI, e la seconda per la crescita dimensionale di questo ecosistema in ambito europeo. La terza consisterà in interventi di consolidamento della rete, con call aperte tra il 2019 e il 2020 che stanzieranno 64 milioni di euro per i progetti di innovazione volti a stimolare gli investimenti delle aziende europee nell’acquisto di componenti elettroniche software e hardware.

> Fondi UE 2021- 2027: via a consultazione sul nuovo programma Digital Europe 

Nel quadro della rete pan-europea di poli per l’innovazione digitale, oltre alle iniziative I4MS e SAE, spiccano altri programmi di interesse per la trasformazione digitale in Europa, come:

Open Data

  • Data Pitch Innovation Programme, un programma di open innovation che aiuta le startup e le PMI che lavorano con i dati ad entrare in contatto con grandi organizzazioni ed amministrazione pubblica, le quali sono in possesso di quei dati. Oggi ammonta a 14,5 milioni di euro l’importo totale delle vendite e degli investimenti sbloccati dalle 47 società accelerate in 13 paesi dell’UE;
  • Open Data Incubator Europe (ODINE), un programma finanziato con 7,8 milioni di euro a valere sul programma Horizon 2020, che mira a sostenere la prossima generazione di imprese digitali, aiutando ad accelerare lo sviluppo dei loro prodotti. Attualmente il progetto ha creato più di 275 posti di lavoro in 18 Stati membri.

Robotica

  • European Coordination Hub for Open Robotics Development (ECHORD++), promuove l’interazione tra produttori, ricercatori e utenti nel settore. Questa iniziativa è il naturale proseguimento del programma ECHORD (European Clearing House for Open Robotics Development, 2009– 2013), dal quale è nato un incubatore per guidare l'innovazione, facilitando la cooperazione tra il mondo accademico e l'industria.
  • ROBOTT-NET, offre consulenza gratuita alle imprese europee che sviluppano o utilizzano la tecnologia robotica nella produzione industriale. Guidato da quattro organizzazioni di ricerca tecnologica in Danimarca, Germania, Spagna e Regno Unito, il progetto vuole aiutare le aziende di ogni dimensione a portare le proprie idee sul mercato e ad ottimizzare la propria produzione,
  • Robotics Digital Innovation Network (RODINE) è un network che riunisce gli hub europei dedicati al settore della robotica. Finanziato nell’ambito del programma Horizon 2020, RODIN valorizza la cooperazione tra poli per migliorare la competitività del mercato europeo. Un altro obiettivo è quello di coordinare i piani di innovazione messi in atto in quattro ambiti precisi, cioè: DIH-HERO, dedicato alla robotica applicata al mercato della sanità; DIH² e TRINITY per la produzione agile; RIMA per il controllo e la manutenzione delle infrastrutture; mentre AgROBOfood per l’adozione delle tecnologie robotiche nel settore agroalimentare.

A queste azioni strategiche si aggiungono altri progetti europei relativi all’energia fotonica, come ad esempio Access Centre for Photonics Innovation Solutions and Technology Support (ACTPHAST 4.0), Empowering Photonics through Regional Innovation Strategies in Europe (EPRISE).

È  importante valutare come fattori chiave nel processo di evoluzione digitale anche i centri di competenza per il calcolo ad alte prestazioni (High Performance Computing - HPC). L’iniziativa denominata Supercomputing Exercise for SMEs (SESAME NET) creerà una rete di hub HPC esistenti per facilitare l'accesso al know-how relativo ai sistemi di supercalcolo in tutta Europa. SESAME NET contribuirà così allo scambio delle migliori pratiche che potrebbero essere applicate dalle aziende UE e specialmente dalle PMI.

Per concludere la panoramica, è fondamentale nel contesto europeo il progetto DIHNET.EU, con il suo ruolo di coordinatore delle pratiche europee, nazionali e regionali relative all’intera rete pan-europea dei Digital Innovation Hub. Essendoci tanti network specifici nel paradigma dello sviluppo tecnologico, DIHNET.EU aiuta a creare dei legami di collaborazione tra i diversi DIH, per implementare la condivisioni di informazioni e best practice, sincronizzando le attività svolte dai poli.

> Cybersecurity, 5G, intelligenza artificiale: come sarà l’Europa digitale

I casi di successo in Europa

Attualmente sono oltre 200 i DIH totalmente operativi in Europa. Il risultato finale stimato entro il 2020 è quello di assicurare la presenza di almeno un polo in ogni nazione, per questo motivo sono nati dei programmi di sviluppo per gli hub fra cui l’I4MS mentoring programme

Il programma ha sostenuto, dal 2015 al 2018, 29 progetti e, in generale, tutta la comunità coinvolta nell’iniziativa I4MS, attraverso la condivisione di competenze utili a far progredire la rete di DIH. Sono sei le colonne portanti dell’iniziativa di formazione: valutazione degli ecosistemi, modelli di business per i DIH, costruzione un piano aziendale, mediazione per l’innovazione, casi di utilizzo e accesso ai fondi. Tutti i materiali che sono parte integrante della formazione sono messi a disposizione online, insieme a webinar e ulteriori approfondimenti specifici sui vari temi trattati.

Sulla scia del programma di sviluppo di I4MS nasce lo Smart Factories in new Member States, un’idea mirata a contribuire all’ampliamento della rete di DIH pan-europea, con il potenziamento degli hub in 13 Stati membri: Bulgaria, Croazia, Cipro, Repubblica ceca, Estonia, Ungheria, Lettonia, Lituania, Malta, Polonia, Romania, Slovacchia e Slovenia.

In questi paesi saranno selezionati 30 DIH che parteciperanno al programma di formazione per acquisire maggiori competenze di sviluppo aziendale e aiutare le PMI nella definizione del modello di business e dello studio di fattibilità.

La formazione sarà suddivisa in moduli tematici e comprenderà diversi tipi di attività fra cui: la formazione e il tutoraggio per la creazione di un business plan strategico, la creazione di potenziali sistemi di finanziamento e l’organizzazione di workshop regionali.

Aiutare le aziende nel realizzare la propria transizione verso il mondo digitale significa anche garantire ai dipendenti l’acquisizione delle competenze per poter lavorare con le nuove tecnologie ICT. Questo elemento potrà essere rafforzato grazie agli hub per l’innovazione, i quali offriranno l’accesso alla formazione e allo sviluppo del know how necessario.

Un esempio è il caso dell’EIT Digital, un'organizzazione europea leader nel settore dell'innovazione digitale e dell'istruzione imprenditoriale, che guida la trasformazione digitale in Europa. La mission è quella di creare un ecosistema paneuropeo di oltre 200 grandi società europee, PMI, startup, università e istituti di ricerca, dove studenti, ricercatori, ingegneri e imprenditori collaborano in un ambiente aperto all'innovazione. Questa realtà coinvolge già diverse città europee, come Amsterdam, Berlino, Praga, Budapest, Bruxelles, Eindhoven, Edimburgo, Helsinki, Londra, Madrid, Milano, Monaco di Baviera, Nizza, Parigi, Rennes, Stoccolma, Trento e San Francisco. A queste si aggiungono anche altri paesi dell’Europa meridionale e sudorientale, raggiunti attraverso il programma specifico noto come ARISE Europe.

L’ingrediente base della formazione è il cosiddetto “schema a T”, che consiste nell’accrescere le conoscenze tecniche per capire pienamente il valore delle nuove tecnologie, sviluppando contemporaneamente le skill imprenditoriali necessarie per conoscere le esigenze del mercato e per dare vita a nuove idee di business. A queste capacità si aggiunge la necessaria flessibilità e apertura che gli innovatori devono possedere, sia in ambito organizzativo sia che si parli di mobilità geografica. 

EIT Digital genera talenti imprenditoriali nel campo della digitalizzazione attraverso una strategia educativa mista, che comprende una Master School, una Industrial Doctoral School e una Professional School. A questo approccio più tradizionale, con le università partner, si integrano anche programmi di istruzione online, così da essere a contatto con dati sempre aggiornati.

> Industria 4.0 - gara UE per Rete dei poli di innovazione digitale

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