UE: prospettive per la tutela della biodiversita' oltre il 2010
La comunicazione europea ha lo scopo di alimentare un dibattito il più ampio possibile per una strategia globale sulla biodiversità.
Sulla stessa linea si colloca anche la decisione delle Nazioni Unite di proclamare il 2010 Anno Internazionale della Biodiversità sotto lo slogan "La biodiversità è la vita. La biodiversità è la nostra vita".
Il programma denominato LIFE ha raggiunto risultati importanti nella lotta contro la perdita di biodiversità in Europa: i progetti hanno utilizzato una varietà di tecniche per proteggere gli habitat - dalle foreste all'ambiente marino - e le specie, migliorando lo stato di conservazione di una gamma impressionante di biodiversità in pericolo.
Una caratteristica fondamentale di molti progetti è stata l'istituzione o l'estensione delle zone di conservazione.
In particolare due progetti - LIFE04 NAT/ES/000049 e LIFE04 NAT/P/000213 - hanno definito alcune Important Bird Areas (IBA) in ambiente marino rispettivamente in Spagna e Portogallo, stabilendo anche una metodologia per la creazione di aree analoghe altrove.
In un contesto diverso un progetto rumeno - LIFE05 NAT/RO/000176 - ha lavorato per la realizzazione dei siti Natura 2000 per le foreste e i sub-habitat alpini e alpini, attraverso l'individuazione di aree di interesse comunitario.
Numerosi progetti hanno inoltre lavorato direttamente al ripristino degli habitat.
Un progetto austriaco - LIFE00 NAT/A/007053 - ha restaurato il flusso libero di habitat fluviali che erano stati influenzati negativamente da misure di protezione dalle inondazioni, mentre ulteriori misure speciali, compresa la creazione di stagni, hanno favorito specie minacciate come libellule, anfibi e altre.
I progetti LIFE sono stati in prima linea anche nella sperimentazione di nuove metodologie per la conservazione delle biodiversità.
Un progetto spagnolo - LIFE04 ENV/ES/000269 - che ha testato innovative tecniche di agricoltura sostenibile in habitat umidi, mostrando come le esigenze dell'agricoltura e della biodiversità possano essere soddisfatte contemporaneamente e in modo sostenibile.
Nonostante questi successi e gli sforzi compiuti fino ad oggi, vi sono chiare indicazioni del fatto che l'UE non raggiungerà il suo obiettivo: nel 2001, infatti, l'UE si era prefissata di arrestare la perdita di biodiversità nelle aree comunitarie entro il 2010.
Per questo motivo nella riunione di marzo 2009 in materia di ambiente, il Consiglio ha invitato a sviluppare una nuova visione sulla biodiversità oltre il 2010 come parte di un piano strategico da adottare per attuare la Convenzione delle Nazioni Unite sulla diversità biologica.
Vi è un ampio consenso tra le parti interessate su quali dovrebbero essere le caratteristiche principali della nuova visione a lungo termine per la biodiversità.
Innanzitutto essa dovrebbe includere un calendario preciso (fino al 2050) e riflettere l'urgenza della crisi della biodiversità e l'importanza dei servizi che fornisce.
Dovrebbe inoltre essere comprensibile e accettabile per il pubblico e soprattutto applicata a livello comunitario e mondiale.
Quattro sono i livelli, in ordine crescente, che costituiscono l’obiettivo primario per il 2020:
- ridurre significativamente il tasso di perdita della biodiversità e dei servizi ecosistemici all'interno dell'UE;
- arrestare la perdita di biodiversità e dei servizi ecosistemici nella UE;
- ripristinare per quanto possibile tali servizi ecosistemici nella UE;
- rafforzare il contributo dell'UE per scongiurare la perdita di biodiversità a livello mondiale.
Tutte e quattro le opzioni richiederanno lo sviluppo di azioni politiche più o meno rigorose e di idonei strumenti, oltre alla creazione di una base scientifica sullo stato della biodiversità e dei servizi ecosistemici in Europa, essenziale per poter misurare i progressi compiuti.
Comunicazione UE: Options for an EU vision and target for biodiversity beyond 2010
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