Cassa integrazione Covid-19: Governo valuta proroga Cig in deroga
A pochi giorni dalla pubblicazione in Gazzetta ufficiale della legge di Bilancio 2021, che rinnova per 12 settimane la Cassa integrazione Covid, il Governo pensa a una nuova proroga della Cig in deroga per i settori più danneggiati dalle restrizioni anti contagio, in primis commercio e turismo. Allo studio anche un'estensione del blocco dei licenziamenti.
I chiarimenti INPS sulla Cassa integrazione
L'ipotesi allo studio dei Ministeri dell'Economia e del Lavoro sarebbe una proroga di 18 settimane della Cassa integrazione Covid in deroga a favore dei settori esclusi dalla Cig ordinaria. Secondo quanto anticipato da Il Sole 24 Ore, tra i beneficiari dovrebbero rientrare le imprese del commercio, del turismo, della ristorazione e le imprese con meno di cinque dipendenti, ma la platea potrebbe allargarsi anche a parte del comparto cultura e coprire chi opera nel settore delle fiere e dei congressi.
In arrivo altre 18 settimane di Cig Covid in deroga
Introdotta dal decreto Cura Italia e poi rinnovata dai dl Rilancio, Agosto e Ristori, la Cassa integrazione Covid in deroga è riservata ai datori di lavoro del settore privato, inclusi quelli agricoli, della pesca e del terzo settore e gli enti religiosi civilmente riconosciuti, che hanno dovuto interrompere o ridurre l’attività produttiva per eventi riconducibili all’emergenza epidemiologica e per i quali non trovano applicazione le tutele previste dalle disposizioni in materia di sospensione o riduzione di orario, in costanza di rapporto di lavoro. Alla luce dell’eccezionale sospensione delle attività industriali e commerciali disposta allo scopo di contrastare e contenere il diffondersi del contagio, l’integrazione salariale in deroga, inoltre, può essere riconosciuta anche in favore di lavoratori che siano tuttora alle dipendenze di imprese fallite, benché sospesi, mentre restano esclusi dalla misura i datori di lavoro domestico.
La legge di Bilancio 2021 ha previsto ulteriori 12 settimane di Cassa integrazione, che nel caso della Cig in deroga devono essere fruite tra il 1° gennaio e il 30 giugno 2021, e non entro il 31 marzo come la Cig ordinaria. L'ipotesi dei tecnici di MEF e Ministero e del Lavoro è che, scaduta questa copertura, mentre la maggior parte delle imprese potrà tornare ad utilizzare gli ammortizzatori oridinari, alcune categorie di aziende escluse dalla Cigo potrebbero continuare a beneficiare della Cig Covid in deroga per altre 18 settimane.
In questo caso, però, l'accesso alla Cig non sarebbe incondizionato. Il datore di lavoro potrebbe dover versare un contributo addizionale in base al calo del fatturato, come è stato previsto nei mesi scorsi nei provvedimenti precedenti la Manovra 2021. O, in alternativa, il trattamento di integrazione salariale in deroga potrebbe coprire solo in parte l'inattività dell'azienda, con un tetto che arriverebbe al massimo al 40%.
Alla proroga della Cig in deroga potrebbe accompagnarsi, secondo le anticipazioni de Il Sole 24 Ore, anche un ulteriore rinnovo del blocco dei licenziamenti, già prorogato dalla legge di Bilancio 2021 fino al 31 marzo. Anche questa misura, che sarà discussa dalla ministra del Lavoro Nunzia Catalfo con le parti sociali il prossimo 15 gennaio, dovrebbe riguardare solo le imprese dei settori più danneggiati dalle restrizioni anti contagio.
Per approfondire: La Cassa integrazione e le altre misure per il lavoro nel decreto Agosto
Cassa integrazione Covid ordinaria fino al 31 marzo
Quanto alla Cigo, dopo le 18 settimane del decreto Agosto e le 6 settimane del decreto Ristori, con aliquota contributiva addizionale differenziata, al 9 o al 18%, in base alla riduzione del fatturato aziendale, la Manovra ha aggiunto ulteriori 12 settimane di Cassa integrazione gratuita: i datori di lavoro, cioè, non sono tenuti a versare un contributo addizionale in caso di riduzione del fatturato inferiore al 20% rispetto al 2019 o in assenza di contrazione.
Le domande di accesso alle 12 settimane di Cig ordinaria, da fruire tra il 1° gennaio e il 31 marzo 2021, devono essere inoltrate all’INPS entro la fine del mese successivo a quello in cui ha avuto inizio il periodo di sospensione o di riduzione dell’attività lavorativa. In fase di prima applicazione, il termine di decadenza è fissato entro la fine del mese successivo a quello di entrata in vigore della legge di Bilancio 2021.
In continuità con i decreti Agosto e Ristori, ai datori di lavoro privati, con esclusione del settore agricolo, che non richiedano i nuovi trattamenti di integrazione salariale è riconosciuto l'esonero dal versamento dei contributi previdenziali a loro carico per un ulteriore periodo massimo di otto settimane, fruibili entro il 31 marzo 2021.
Manovra 2021 proroga Cassa integrazione
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