Manovra 2023: incentivi per innovazione in agricoltura e sovranità alimentare
La legge di Bilancio 2023, in vigore dal 1° gennaio, dedica un corposo pacchetto di misure all'agricoltura, che include due nuovi strumenti per sostenere gli investimenti digitali e rafforzare l'agroalimentare made in Italy, cui si aggiunge un Fondo da 500 milioni per un nuovo bonus spesa contro il caro prezzi dei generi alimentari.
Guida alla legge di Bilancio 2023
La principale novità della manovra 2023 in tema di sostegno all'agricoltura consiste nell'istituzione di due nuovi strumenti, un Fondo per l'innovazione in agricoltura, da 225 milioni di euro nel triennio 2023-2025, e un Fondo per la Sovranità Alimentare, con una dotazione di 100 milioni di euro per il periodo 2023-2026.
Un ulteriore Fondo, istituito presso il MEF, ma gestito secondo criteri definiti di concerto con il Ministero dell'Agricoltura, sosterrà con 500 milioni di euro l’acquisto di beni alimentari di prima necessità da parte dei soggetti con un ISEE non superiore a 15 mila euro.
In più, la legge di bilancio n. 197-2022 dà continuità a interventi già avviati, tra cui la proroga del credito d'imposta per l'acquisto di carburanti e la decontribuzione per i giovani agricoltori.
I finanziamenti per l'agricoltura nella legge di bilancio 2023
- Fondo innovazione in agricoltura
- Fondo sovranità alimentare
- Fondo generi alimentari
- Altri fondi per le imprese agricole
- Tax credit carburanti, esenzione Irpef e decontribuzione giovani agricoltori
- Misure per la pesca
Mix di incentivi dal Fondo innovazione in agricoltura
Obiettivo del Fondo per l'innovazione in agricoltura è contribuire all'aumento della produttività nella produzione primaria, ma anche nei settori pesca e acquacoltura, incentivando progetti di innovazione che si basino sulle “migliori tecnologie disponibili per la gestione digitale dell’impresa, per l’utilizzo di macchine, soluzioni robotiche, sensoristica, piattaforme e infrastrutture 4.0, per il risparmio dell’acqua e la riduzione dell’impiego di sostanze chimiche, nonché l’utilizzo di sottoprodotti”.
Il Fondo per l'innovazione in agricoltura è istituito presso il Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste e riceve in dote dalla manovra 2023 risorse per un totale di 225 milioni, 75 milioni di euro per ciascuno degli anni 2023, 2024 e 2025.
La legge di bilancio anticipa che le agevolazioni a valere sul Fondo potranno essere concesse in qualsiasi forma, inclusi voucher digitalizzazione, contributi a fondo perduto e garanzie su finanziamenti, nonché per la sottoscrizione di quote o azioni di uno o più fondi per il venture capital.
Il riferimento alla possibilità di utilizzare, per le finalità del Fondo, anche i finanziamenti agevolati del Fondo rotativo per il sostegno alle imprese e gli investimenti in ricerca, gestito da Cassa Depositi e Prestiti, lascia intuire che, almeno in parte, queste risorse possano essere utilizzate mediante il regime di aiuto dei contratti di filiera, che prevedono appunto la combinazione di risorse del Ministero per i contributi a fondo perduto e di mutui agevolati a carico del FRI. Alla gestione del Fondo potrà contribuire anche ISMEA, l'Istituto di servizi per il mercato agricolo e agroalimentare, anche per lo svolgimento di attività di assistenza e supporto tecnico-operativo.
Saranno in ogni caso uno o più decreti del Ministro dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, d’intesa con la Conferenza delle regioni e province autonome di Trento e di Bolzano, a definire criteri e modalità di attuazione del Fondo per l'innovazione in agricoltura.
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100 milioni al Fondo per la sovranità alimentare
Il nuovo Fondo per la sovranità alimentare parte invece con una dotazione di 100 milioni di euro – 25 milioni per ciascuno degli anni 2023, 2024, 2025 e 2026 – e dovrebbe finanziare interventi volti a rafforzare il sistema agricolo e agroalimentare nazionale. Questi interventi, si legge nel testo della legge di bilancio, saranno diretti "alla tutela e alla valorizzazione del cibo italiano di qualità, alla riduzione dei costi di produzione per le imprese agricole, al sostegno delle filiere agricole, alla gestione delle crisi di mercato, garantendo la sicurezza delle scorte e degli approvvigionamenti alimentari".
Anche in questo caso un decreto ministeriale disciplinerà, d'intesa con la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, i criteri e le modalità di attuazione del Fondo.
Bonus spesa contro il caro prezzi dei generi alimentari
Il terzo nuovo strumento, in questo caso istituito nello stato di previsione del Ministero dell’economia e delle finanze, è un Fondo, con una dotazione di 500 milioni di euro per l'anno 2023, destinato all’acquisto di beni alimentari di prima necessità da parte dei soggetti con un ISEE non superiore a 15 mila euro.
Per conoscere i dettagli del bonus spesa bisognerà attendere un decreto del Ministro dell’Agricoltura, di concerto con il MEF, che definirà criteri e modalità di individuazione dei titolari del beneficio, tenendo conto dell'età dei cittadini, dei trattamenti pensionistici e di altre forme di sussidi e trasferimenti già ricevuti dallo Stato, della situazione economica del nucleo familiare, dei redditi conseguiti e di eventuali ulteriori elementi atti a escludere soggetti non in stato di effettivo bisogno. Lo stesso provvedimento individuerà anche l'ammontare del beneficio e le modalità e i limiti di utilizzo delle risorse del Fondo, che dovrebbero essere erogate direttamente dai Comuni di residenza dei beneficiari utilizzando un apposito sistema abilitante.
Gli altri fondi per l'agricoltura in legge di bilancio
Previsti poi una serie di altri strumenti "minori".
Un totale di 9 milioni di euro - 3 milioni di euro per ciascuno degli anni 2023, 2024 e 2025 - sono destinati al nuovo Fondo a sostegno delle attività di ricerca finalizzate al contenimento della diffusione dell’organismo nocivo Phoma tracheiphila, più noto come mal secco degli agrumi, al fine di contrastarne la diffusione, soprattutto con riferimento alle cultivar IGP.
Vale invece 2 milioni per il 2023 il Fondo per il ristoro delle aziende bufaline danneggiate a seguito della diffusione della brucellosi e della tubercolosi nel territorio nazionale, e in particolare nella regione Campania, nonché per fare fronte alla necessità di ripopolamento degli allevamenti. Risorse pari a 1,5 milioni di euro per l’anno 2023 e a 2 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2024 sono invece destinate al nuovo Fondo per il sostegno alle imprese agricole colpite dalla flavescenza dorata della vite, finalizzato all'erogazione di contributi per la sostituzione, tramite rimpiazzo o reimpianto, di piante di vite estirpate in vigneti colpiti dalla malattia epidemica.
La manovra riserva anche 500mila euro annui a decorrere dall’anno 2023 al finanziamento di progetti diretti a contenere i consumi energetici attraverso la produzione di energia dalla biomassa legnosa e l’autoconsumo e a prevenire il dissesto idrogeologico nelle aree interne, grazie alla possibilità per gli imprenditori agricoli di raccogliere il legname depositato naturalmente nell’alveo dei fiumi, dei torrenti, sulle sponde di laghi e fiumi e sulla battigia del mare, in seguito a eventi atmosferici o meteorologici, mareggiate e piene.
Ulteriori 500mila euro, per il solo 2023, sono destinati a un Fondo per la realizzazione di interventi finalizzati alla tutela della biodiversità di interesse agricolo e alimentare e al supporto dell’Osservatorio nazionale sul paesaggio rurale.
Un milione di euro per il 2023 è destinato al rifinanziamento del Fondo per la cura e il recupero della fauna selvatica, mentre 4,7 milioni di euro per ciascuno degli anni 2023 e 2024 serviranno a garantire la funzionalità degli impianti ippici attivi e 80 milioni di euro per il 2023 sono destinati alle garanzie ISMEA.
Da segnalare, infine, il Fondo per il contrasto del consumo di suolo, istituito presso il Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica, per la programmazione e il finanziamento di interventi per la rinaturalizzazione di suoli degradati o in via di degrado in ambito urbano e periurbano, con una dotazione di 10 milioni di euro per il 2023, di 20 milioni di euro per il 2024, di 30 milioni di euro per l’anno 2025 e di 50 milioni di euro per ciascuno degli anni 2026 e 2027.
Proroga credito imposta carburanti, esenzione Irpef e decontribuzione giovani agricoltori
Alla manovra si deve anche la proroga al primo trimestre 2023 del credito d'imposta a favore delle imprese esercenti attività agricola, della pesca e agromeccanica pari al 20% della spesa sostenuta per l'acquisto del carburante per la trazione dei mezzi utilizzati, che include anche i costi di acquisto del gasolio e della benzina utilizzati per il riscaldamento delle serre e dei fabbricati produttivi adibiti all'allevamento degli animali.
La legge di bilancio prevede anche la proroga a tutto il 2023 dell'esenzione Irpef per i redditi dominicali e agrari, inizialmente prevista per gli anni 2021 e 2022, e dell'esonero contributivo al 100% a favore dei coltivatori diretti e degli imprenditori agricoli professionali under 40 nuovi iscritti nella previdenza agricola, già esteso alla fine dello scorso anno dalla manovra 2022.
A sostenere il ricambio generazionale in agricoltura interviene anche la norma che estende le agevolazioni in favore della piccola proprietà contadina agli atti di trasferimento a titolo oneroso di terreni e relative pertinenze in favore di persone fisiche di età inferiore a quarant'anni.
Le misure per la pesca nella manovra 2023
La legge di bilancio conferma anche le indennità per il fermo pesca. Le risorse per il 2023, a valere sul Fondo sociale per occupazione e formazione, ammontano a 30 milioni di euro e serviranno a finanziare un’indennità onnicomprensiva, pari a 30 euro, per ciascun lavoratore dipendente di imprese adibite alla pesca marittima, compresi i soci lavoratori delle cooperative della piccola pesca, in caso di sospensione dal lavoro derivante da misure di arresto temporaneo obbligatorio o non obbligatorio.
La manovra incrementa inoltre di 8 milioni di euro per il 2023 la dotazione del Programma nazionale triennale della pesca e dell’acquacoltura 2022-2024 e di 4 milioni di euro per ciascuno degli anni 2023, 2024 e 2025 il Fondo di solidarietà nazionale della pesca e dell’acquacoltura per finanziare misure di aiuto rivolte alle imprese e alle famiglie colpite da calamità naturali.
Consulta il testo della legge di Bilancio 2023 (Legge 197-2022 - GURI n. 303 del 29.12.2022)
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