Manovra 2023: guida agli incentivi e ai contributi turismo

 

Image by Phillip Kofler from PixabayInvestire sul turismo della neve, sostenere la qualificazione dei lavoratori e la vocazione turistica dei piccoli Comuni, nonché supportare la svolta green del settore. Oltre ad una norma per il recupero degli aiuti di stato, sono questi i principali fronti su cui la legge di Bilancio 2023 stanzia risorse per lo sviluppo del settore turismo.

Cosa prevede la Legge di bilancio 2023?

Come ogni anno, alcuni articoli della legge di Bilancio sono destinati a sostenere la crescita del settore turistico italiano che, indotto compreso, rappresenta all’incirca il 9% del Pil del nostro Paese.

Nel caso della Manovra 2023 il focus va sulla destagionalizzazione dei flussi turistici, nonché sulla formazione degli operatori del settore e sugli interventi di promozione turistica promossi dai piccoli Comuni. 

Ecco dunque quali sono i finanziamenti turismo previsti dalla legge di Bilancio 2023 e come funzionano.

Il Fondo per gli impianti di risalita e l’innevamento

Con l’obiettivo di sostenere l'offerta turistica delle località montane, anche alla luce dei cambiamenti climatici che stanno portando allo scioglimento dei ghiacciai con la conseguente necessità di mettere in sicurezza gli impianti scii, la legge di Bilancio 2023 istituisce il “Fondo ammodernamento, sicurezza e dismissione impianti di risalita e di innevamento”.

Grazie ad una dotazione di 200 milioni di euro dal 2023 al 2026, infatti, il Fondo è destinato alle imprese esercenti attività di risalita a fune e innevamento, con l'obiettivo di realizzare interventi di ammodernamento e manutenzione.

Previsto inoltre un tesoretto di 4 milioni di euro (1 milione per ciascuno degli anni dal 2023 al 2026) per finanziate sette progetti pilota di snow-farming, la pratica che prevede la realizzazione di siti di stoccaggio di neve artificiale, al fine di supportare nelle stagioni più calde lo svolgimento tanto delle attività sportive, quanto di quelle legate allo svago.

Queste per ora le informazioni disponibili sul Fondo. Per avere ulteriori dettagli in merito alle modalità di attuazione della disposizione, bisogna attendere un decreto del ministero del turismo (di concerto con il MEF, il MIT e il MASE).

Il Fondo per la formazione nel turismo

La Manovra 2023 è intervenuta anche sul fronte della formazione, prevedendo l'istituzione del Fondo per accrescere il livello e l'offerta professionale nel turismo, presso il ministero del turismo

Con una dotazione complessiva di 21 milioni di euro (di cui  5 milioni per il 2023 e 8 milioni per ciascuno degli anni 2024 e 2025), infatti, il Fondo mira a favorire il miglioramento della competitività dei lavoratori del comparto del turismo, facilitando altresì l'inserimento di alti professionisti del settore nel mercato del lavoro.

Più nello specifico il Fondo punta a:

  • riqualificare il personale già occupato nel settore e a formare nuove figure professionali, attraverso percorsi formativi e scuole d'eccellenza, corsi di alta formazione e specializzazione;
  • rafforzare le competenze degli operatori di settore attraverso cicli di aggiornamento continuo
  • favorire l'inserimento nel mercato del lavoro
  • ampliare i bacini di offerta di lavoro.

Le proposte progettuali finanziate dal Fondo saranno finalizzate all’istituzione di una o più Scuole di alta formazione e all’attuazione di Programmi territoriali di sviluppo dell’occupazione nel settore turistico. 

Per avere maggiori informazioni in merito alle modalità di ripartizione e di assegnazione delle risorse del Fondo, bisognerà attendere l'emanazione di uno o più decreti del Ministro del turismo.

Il Fondo per i piccoli Comuni a vocazione turistica

Considerando che lo sviluppo del turismo passa inevitabilmente anche per gli investimenti promossi dal pubblico, la Manovra 2023 ha previsto anche l'istituzione, presso il ministero del turismo, del “Fondo Piccoli Comuni a vocazione turistica” con una dotazione complessiva di 34 milioni di euro (di cui 10 milioni per il 2023 e 12 milioni per ciascuno degli anni 2024 e 2025).

“Il Fondo -spiega infatti il dossier del Camera sulla Manovra - è destinato a finanziare progetti di valorizzazione dei comuni classificati dall’ISTAT a vocazione turistica, con meno di 5.000 abitanti, al fine di incentivare interventi innovativi di accessibilità, mobilità, rigenerazione urbana e sostenibilità ambientale”.

Anche in questo caso la definizione delle modalità attuative del Fondo passa per un decreto interministeriale del Ministro del turismo, di concerto con il MEF, da adottare previa intesa in sede di Conferenza unificata entro 60 giorni dall’entrata in vigore della legge. 

Il Fondo per il turismo sostenibile

A metà strada tra una misura destinata alle imprese e una rivolta invece agli enti locali, figura il Fondo per il turismo sostenibile, sempre istituito presso il Ministero del Turismo.

Chiamando a raccolta sia il privato che il pubblico, infatti, il Fondo mira a: attenuare il sovraffollamento turistico, creare itinerari turistici innovativi e destagionalizzare alcune mete.

Per far ciò il Fondo prevede di finanziare progetti relativi a tre aree tematiche:

  • Offrire supporto alle grandi destinazioni culturali incentivando forme di turismo sostenibile, finanziando opere di riqualificazione e riconversione del patrimonio pubblico e privato in aree meno conosciute ovvero in zone periferiche di realtà urbane ad alta densità turistica;
  • Favorire la transizione ecologica nel turismo, combinando sinergicamente azioni di promozione del turismo intermodale e strategie di riduzione delle emissioni per il turismo, attraverso la selezione di progetti di partenariato pubblico-privato;
  • Fornire supporto alle strutture ricettive e alle imprese turistiche nelle attività utili al conseguimento di certificazioni di sostenibilità.

Per rispondere a questa molteplicità di obiettivi, il Fondo ha una dotazione complessiva di 25 milioni di euro (di cui 5 milioni per il 2023 e 10 milioni per ciascuno degli anni 2024 e 2025). L'assegnazione delle risorse del Fondo avverrà con uno o più decreti del Ministro del turismo, da adottare entro 60 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di bilancio

Aiuti di stato Covid per il turismo: arriva la disposizione per il recupero degli aiuti in eccesso

Infine, come già accennato, oltre a stanziare risorse per il settore turistico, la Manovra 2023 contiene anche delle disposizioni per il recupero degli aiuti di stato Covid corrisposti in eccedenza rispetto alla misura consentita ai sensi del Temporary Framework Covid-19.

La norma interessa fondamentalmente le misure introdotte durante il periodo pandemico a sostegno delle imprese del settore turistico dai seguenti provvedimenti:

  • Gli articoli 182, comma 1 e 183, comma 2, del DL 34-2020 che hanno rispettivamente istituto: un Fondo per tour operator, imprese turistico-ricettive, agenzie di animazione, guide turistiche e imprese del codice ATECO 49.31.00, danneggiate a seguito delle misure di contenimento del COVID-19; un Fondo per le emergenze delle imprese e delle istituzioni culturali e a ristoro delle perdite derivanti dall'annullamento di spettacoli, fiere, congressi e mostre;
  • L’articolo 79, del DL 104-2020 che ha previsto un credito di imposta del 65% dei costi sostenuti per la riqualificazione e il miglioramento delle strutture ricettive turistico-alberghiere;
  • L’articolo 6-bis, commi 3 e 11 del DL 137-2020 che ha rifinanziato di 350 milioni il Fondo per le emergenze delle imprese e delle istituzioni culturali (sopra indicato) per il ristoro delle perdite subite dal settore delle fiere e dei congressi.

Per venire incontro alle imprese, la Manovra 2023 ha previsto un meccanismo volontaristico di restituzione da parte del beneficiario, comprensivo degli interessi. In caso di mancata restituzione volontaria, il testo dispone che il corrispondente importo debba essere sottratto dagli aiuti di Stato successivamente ricevuti dalla medesima impresa. In assenza di nuovi aiuti (oppure nel caso in cui l'ammontare del nuovo aiuto non sia sufficiente a garantire il completo recupero) l'importo da recuperare dovrà essere effettivamente riversato. La norma non prevede l’applicazione di sanzioni in caso di restituzione. 

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