Bilancio UE sotto pressione per caro prezzi e impatto prestiti NGEU
Mentre l'inflazione corrode il valore reale del bilancio europeo 2021-2027, l'aumento dei tassi aumenta gli oneri collegati ai prestiti contratti per finanziare i PNRR, rendendo insufficienti le risorse accantonate per il pagamento degli interessi e mettendo ai rischio i fondi per i tradizionali Programmi di finanziamento UE, da Horizon Europe a Erasmus Plus.
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A lanciare l'allarme è il Parlamento europeo che, con una risoluzione adottata in plenaria il 10 maggio, ha evidenziato che, in assenza di interventi urgenti, l'aumento dei costi per il finanziamento di Next Generation EU - cioè il piano per la ripresa da cui discendono i PNRR - potrebbe “limitare gravemente la capacità del bilancio UE di finanziare le priorità e le politiche dell'Unione e di rispondere alle esigenze emergenti”. Appello cui è collegata un'altra risoluzione votata dall'Aula, con cui il PE è tornato a chiedere nuove risorse proprie per alimentare il bilancio europeo.
I prestiti NGEU mettono a rischio la tenuta del bilancio europeo
Nell'ambito del Quadro finanziario pluriennale attuale (QFP 2021-2027) le risorse appostate per coprire i costi di finanziamento di NGEU ammontano a 12,9 miliardi di euro in prezzi costanti, corrispondenti a 15 miliardi a prezzi correnti. L'importo è stato accantonato sulla base di una previsione di un incremento dei tassi di interesse dallo 0,55% del 2021 all'1,15% del 2027, ben al di sotto del livello raggiunto già ora, al di sopra del 3%.
Il risultato, sottolineano gli eurodeputati nella risoluzione approvata il 10 maggio, è che, in assenza di misure, le risorse per i debiti contratti dovranno essere reperite altrove. Prevedibilmente, tagliando i fondi europei a programmi faro quali Erasmus, EU4Health, Europa Creativa e altri, e rinunciando a rispondere ad altre necessità emergenti, da quelle collegate alla guerra in Ucraina, fino ad eventuali recreduscenze della crisi pandemica.
Per scongiurare questi rischi, il PE chiede, come del resto da tempo, di procedere a una “revisione urgente e ambiziosa del QFP”, che tenga conto degli effettivi livelli di finanziamento necessari alle politiche dell'Unione, e all'introduzione di nuove risorse proprie, per alimentare la capacità del bilancio UE e renderlo meno dipendente dai contributi nazionali degli Stati membri.
Urgenti nuove risorse proprie per il QFP
Un tema, quello delle risorse proprie, che gli eurodeputati hanno rilanciato anche attraverso una seconda risoluzione votata dalla plenaria, richiamando al rispetto della tabella di marcia adottata contestualmente all'accordo sull'attuale bilancio pluriennale 2021-27.
La Commissione ha già proposto una prima serie di nuove risorse proprie nel 2021, su cui il Parlamento europeo si è già espresso a novembre, ma che sono in stallo in attesa della posizione del Consiglio. Altre proposte, in base alla roadmap, dovrebbero essere presentate dalla Commissione entro l'anno. "Il prima possibile e non oltre il terzo trimestre del 2023", chiedono gli eurodeputati, dato che gli importi generati dalle attuali risorse proprie non saranno sufficienti a coprire tutti i rimborsi e gli oneri collegati a Next Generation EU, stimati in almeno 15 miliardi di euro all'anno fino al 2058.
Nella risoluzione il PE avanza anche delle proposte sul nuovo paniere di risorse, dall'imposta sulle transazioni finanziarie alla tassa sulle cripto-attività. Tutte entrate che, secondo i relatori, José Manuel Fernandes (PPE) e Valérie Hayer (RENEW), permetterebbero di ripagare i prestiti senza tagliare i programmi di finanziamento europei e senza appesentire i contribuenti.
Intanto, a fine maggio la Commissione dovrebbe presentare il suo progetto di bilancio annuale per il 2024 e a giugno dovrebbe arrivare la proposta di revisione del QFP 2021-27.
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