Sismabonus - due problemi per l'avvio dello sconto fiscale
Primi problemi per il bonus per la messa in sicurezza antisismica.
> Sismabonus - Consiglio lavori pubblici approva le linee guida
> Sismabonus - decreto in ritardo, scadenze a rischio
Il sismabonus parte con il freno a mano tirato. E’ questo l’effetto di almeno due problemi che stanno frenando il nuovo bonus fiscale varato dalla legge di Bilancio 2017. Il primo riguarda le competenze dei professionisti: è in atto una battaglia tra ingegneri, architetti e geometri per definire chi potrà effettuare le diagnosi sui fabbricati. Ma non solo. C’è anche la questione della cessione dei crediti, fondamentale per mandare a regime lo sconto. Il provvedimento dell’Agenzie delle Entrate che avrebbe dovuto regolarla non si è ancora visto.
La questione delle competenze
Partiamo dalle competenze. Il problema è nato con il decreto ministeriale che regola il bonus, approvato lo scorso 28 febbraio. Quel provvedimento aveva riservato, nella sua versione originale, le diagnosi ad architetti e ingegneri. Sulla scelta del inistero, però, si sono immediatamente scagliate le altre categorie, come i geometri.
Il dietrofront del Mit
E’ arrivato, così, un immediato dietrofront che, nel giro di meno di una settimana, ha portato a includere nel mercato delle diagnosi tutti i professionisti, secondo le rispettive competenze. Una formulazione che, però, non è piaciuta ad architetti e ingegneri, costretti adesso a condividere il nuovo mercato con altri professionisti.
La soluzione
Adesso, allora, si sta pensando a una soluzione ulteriore. Per evitare che il tema delle competenze porti nuovi problemi in futuro, il Ministero dovrebbe indicare in maniera analitica quali sono le tipologie di intervento che ogni professionista può realizzare. In questo modo, il Mit potrà specificare la strada da seguire in maniera definitiva, senza generare ulteriore contenzioso.
> Sismabonus - sprint per il decreto, in arrivo entro fine mese
La cessione dei crediti
La questione che, però, lascia più dubbi tra gli operatori, in questa fase, riguarda la cessione dei crediti. La legge di Bilancio, infatti, prevede espressamente che un provvedimento dell’Agenzia delle Entrate dovrà regolare questa materia, fondamentale per mandare a regime il bonus.
Rischio stop per l'incentivo
In mancanza di queste indicazioni, l’incentivo rischia di restare monco. Le regole per la cessione sono essenziali per quei soggetti che non hanno reddito e che, quindi, non possono beneficiare dello sconto nella loro dichiarazione annuale. Per loro sarà essenziale cederlo all’impresa che realizza i lavori, per ottenere comunque un beneficio economico.
La guida delle Entrate
Le Entrate, al momento, hanno solo pubblicato la loro guida generale sullo sconto fiscale, dando le indicazioni su come effettuare le diagnosi e i successivi pagamenti. Nulla hanno detto sulla questione della cessione dei crediti che, almeno per ora, risulta bloccata.
Le modifiche possibili
E questo rallentamento è certamente dovuto a un motivo: da parte delle imprese è, infatti, partita da tempo la richiesta di allargare la cessione dei crediti anche alle banche e agli altri intermediari finanziari. Le sole imprese non hanno la liquidità necessaria a sostenere gli interventi.
La soluzione allo studio
Questa ipotesi, però, viene espressamente esclusa dalla legge di Bilancio. L’Ance ha depositato una proposta al Ministero delle Infrastrutture per modificare la normativa in vigore. Possibile che l’Agenzia delle Entrate, in queste settimane, stia studiando soluzioni per ovviare al problema.
o