Legge 104 – benefici e detrazioni fiscali per caregiver familiari
In cantiere un disegno di legge con nuove misure a sostegno di chi assiste familiari anziani o con disabilità ai sensi della legge 104 del 1992.
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La commissione Lavoro e Previdenza sociale del Senato sta lavorando a un disegno di legge in materia di assistenza domestica a familiari e affini non autosufficienti. Il provvedimento, che si ispira a tre differenti disegni di legge all'esame della commissione, dovrebbe introdurre una detrazione fiscale fino a 1.900 euro per le spese di assistenza sostenute e il riconoscimento della qualifica di caregiver familiare e di una serie di benefici collegati, tra cui contributi figurativi per il lavoro di cura svolto e la possibilità di accedere al part-time o al telelavoro.
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Detrazione del 19% sulle spese di assistenza
Riprendendo quanto proposto dal disegno di legge S. 2048 Pagano 'Misure in favore di persone che forniscono assistenza a parenti o affini anziani', il provvedimento introdurrebbe una detrazione dell'imposta sul reddito delle persone fisiche pari al 19% delle spese di assistenza sostenute, fino a un tetto massimo di 10mila euro annui, per chi assiste un parente o un affine entro il terzo grado di parentela, purché convivente da almeno sei mesi.
Per l'accesso all'agevolazione si richiederebbe che:
- l'assistito abbia età uguale o superiore agli ottanta anni,
- chi presta il lavoro di cura non sia titolare di reddito o sia possessore di una situazione economica corrispondente a un valore dell’ISEE non superiore a 25mila euro annui.
Tale agevolazione sarebbe cumulabile con le altre detrazioni di cui il soggetto eventualmente beneficia per altro motivo e nel caso dei soggetti non titolari di reddito, ovvero incapienti parzialmente o totalmente, potrebbe essere erogata direttamente dall’INPS a titolo di rimborso spese.
Diritto al part-time per due anni
Inoltre, sempre riprendendo quanto previsto dalla proposta S. 2048, il ddl permetterebbe ai lavoratori dipendenti che assistano un parente o affine in possesso dei requisiti richiesti di richiedere al datore di lavoro la trasformazione reversibile del rapporto di lavoro a tempo pieno in rapporto a tempo parziale in misura non superiore al 50% per un periodo massimo di due anni.
Riconoscimento della qualifica di caregiver familiare
Il testo andrebbe poi ad integrare quanto previsto dal disegno di legge S. 2128 Bignami che riguarda il riconoscimento della qualifica di caregiver familiare a coloro che in ambito domestico si prendono cura volontariamente e gratuitamente di un familiare o di un affine entro il secondo grado che risulti convivente e che, a causa di malattia, infermità o disabilità, sia riconosciuto invalido civile al 100% e necessiti di assistenza globale e continua ai sensi della legge n. 104, per almeno 54 ore settimanali, inclusi i tempi di attesa e di vigilanza notturni.
Tale qualifica potrebbe essere riconosciuta ad un solo familiare per l'assistenza alla stessa persona e precluderebbe a tutti gli altri familiari lavoratori, fatta eccezione per i genitori, la facoltà di godere delle disposizioni di cui all'articolo 33 della legge n. 104 del 1992 in relazione allo stesso soggetto assistito.
Contributi figurativi e tutele per assistenza a familiari
Con il riconoscimento della qualifica di caregiver familiare ai soggetti interessati verrebbe garantita la copertura di contributi figurativi, equiparati a quelli da lavoro domestico, a carico dello Stato per il periodo di lavoro di assistenza e cura effettivamente svolto in costanza di convivenza, a decorrere dal momento del riconoscimento di handicap grave del familiare assistito.
Tali contributi andrebbero a sommarsi a quelli eventualmente già versati per attività lavorative, al fine di consentire l'accesso al pensionamento anticipato al maturare dei 30 anni di contributi totali.
In base al disegno di legge, inoltre, il caregiver avrebbe diritto anche a:
- l'equiparazione ai soggetti beneficiari della legge n. 68 del 12 marzo 1999, ai fini del riconoscimento del diritto al lavoro, anche utilizzando la modalità del telelavoro, con l'obbligo per il datore di lavoro di consentire il passaggio a mansioni che si prestino a tale modalità;
- la copertura assicurativa a carico dello Stato con rimborso delle spese sostenute per la vacanza assistenziale nei periodi di impossibilità di prestare il lavoro di cura, durante i periodi di malattia o infermità certificati, a tutela del suo diritto alla salute;
- le tutele previste per le malattie professionali ovvero per le tecnopatie riconosciute ai sensi delle tabelle allegate al testo unico delle disposizioni per l’assicurazione obbligatoria contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali.
Polizze assicurative agevolate
Il ddl S. 2266, l'ultimo dei tre disegni di legge in discussione congiunta al Senato, prevede una diversa definizione, più generica, di caregiver familiare. In base al testo la qualifica andrebbe infatti riconosciuta a chi volontariamente, in modo gratuito e responsabile, si prende cura di una persona non autosufficiente o comunque in condizioni di necessario ausilio di lunga durata.
A favore di tali soggetti, secondo il provvedimento, il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, d'intesa con la Conferenza Stato-Regioni, dovrebbe promuovere accordi con le rappresentanze delle compagnie assicurative che prevedano premi agevolati per le polizze eventualmente stipulate per la copertura degli infortuni o della responsabilità civile collegati all'attività prestata.
> S. 2266
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