Presentato il nuovo Fondo italiano di investimento per le Piccole e Medie Imprese - PMI
La prima tranche di quote sarà sottoscritta dalle tre banche promotrici e dalla Cassa Depositi e Prestiti e sarà pari a 1 miliardo di euro. Obiettivo dimensionale del fondo è raggiungere una consistenza di 3 miliardi di euro.
Del nuovo strumento finanziario se ne parlava già da qualche settimana e c'è chi (Presidente di Unindustria Bologna, Maurizio Marchesini) ha già sollecitato l'abbassamento della soglia di fatturato a 5 milioni di euro per poter accedere a quello che è di fatto è un nuovo fondo di private equity.
Il presidente dell'AIFI, l'Associazione Italiana del Private Equity e Venture Capita, aveva ad inizio dicembre espresso la sua opinione sull'iniziativa del Tesoro affermando che il modello da seguire era quello francese, di un "fondo di fondi che non investa direttamente nelle imprese ma passi attraverso fondi che operano sul territorio e che siano espressione di una partnership tra il pubblico e il privato."
Tremonti ha dichiarato che i benefici del fondo ''si estendono anche all'indotto e quindi anche alle imprese con minori dimensioni''. I primi investimenti saranno realizzati nella seconda meta' del 2010. L'operativita è infatti prevista per il prossimo mese di marzo e l'obiettivo sarà quello di assistere 15mila imprese, favorendone anche l'aggregazione.
La durata complessiva del Fondo sara' di 14 anni, 5 per la fase di investimento, 5 per la fase di disinvestimento, piu' la possibilita' di 2 anni di proroga per entrambe le fasi. Le quote potranno essere sottoscritte dai soci della Sgr (ma non dal Tesoro), da altre istituzioni finanziarie italiane e da investitori istituzionali internazionali compresi i fondi sovrani. Il presidente dell'Abi, Corrado Faissola, ha invitato anche gli istituti bancari "non presenti al momento a portare il loro contributo".
Il Fondo investirà nel capitale delle aziende in quattro modi:
- ingresso diretto di minoranza nelle imprese con fatturato superiore ai 20-30 mln di euro,
- ingressi diretti di minoranza in coinvestimento con altri fondi,
- finanziamenti subordinati convertibili o convertendi e prestiti partecipativi,
- investimento in fondi già esistenti con regolamenti coerenti agli obiettivi del Fondo.
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