Ammontano a 300 miliardi di euro le perdite su crediti delle imprese europee

 

Denaro - foto di ChareleLe perdite sui crediti delle imprese europee sono aumentate di 300 miliardi di euro durante gli ultimi 12 mesi, ha rivelato l'European Payment Index 2010 (EPI), l'indagine compiuta ogni anno dalla compagnia svedese Intrum Justitia sulle attività economiche nell'UE. Tali perdite, il cui valore equivale al debito nazionale della Grecia, sono state provocate principalmente dai pagamenti tardivi di autorità pubbliche, imprese e consumatori.

Il problema dei pagamenti tardivi ha colpito soprattutto le piccole e medie imprese, facendo crescere dell'8% (30 miliardi di euro) la perdita sui crediti rispetto al 2009.

Secondo l'indagine EPI, condotta simultaneamente in 25 paesi dell'UE, risulta che:

  • nel 2010 il 2,6% delle transazioni commerciali effettuate nell'UE ha causato perdite alle imprese, rispetto al 2,4% nel 2009;
  • le PMI risentono di una percentuale di perdita sui crediti maggiore, pari al 3% del loro fatturato;
  • il livello di fiducia delle aziende è basso (solo il 10% degli intervistati ha dichiarato di prevedere un miglioramento delle proprie condizioni economiche nei prossimi 12 mesi);
  • il 52% delle imprese ritiene di non poter contare sul necessario sostegno finanziario da parte delle banche.

L'indagine ha inoltre rivelato notevoli divergenze tra gli Stati membri rispetto al rischio dei pagamenti tardivi, che risulta essere:

  • minore nei Paesi del Nord Europa, come Finlandia, Svezia, Germania e Gran Bretagna;
  • maggiore nei Paesi del'Europa merdidionale e orientale (il rischio maggiore è stato rilevato in Portogallo, Spagna, Italia, Grecia, Cipro, Repubblica Ceca, Polonia, Ungheria e Lituania).

Tale "polarizzazione" tra Nord e Sud Europa, ha affermato il direttore dell'Intrum Justia, Lars Wollung, è pericolosa e deve essere risolta a livello comunitairo. Tra le soluzioni principali figura la Direttiva europea sui pagamenti tardivi nelle transazioni commerciali, non ancora adottata.

Lo scorso febbraio il Parlamento europeo presentò un rapporto provvisorio sulla Direttiva stabilendo che le pubbliche amministrazioni debbano saldare i propri conti entro 30 giorni dalla fatturazione, con deroghe fino a 60 giorni per agevolare le autorità pubbliche attive nel settore sanitario.

La Direttiva è necessaria per favorire la crescita economica dell'UE, ha affermato il direttore esecutivo del gruppo Eucomed, John Wilkinson, poiché permetterebbe di eliminare le "scappatoie legali" utilizzate dalle autorità pubbliche a livello nazionale, incoraggiando l'imposizione di sanzioni comunitarie.

La votazione plenaria della Direttiva è prevista per il mese di giugno o luglio.

Intrum Justitia - European Payment Index 2010

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