Credito alle PMI: firmato il nuovo Accordo che proroga la moratoria dei debiti
Oggi, nella sala stampa di Palazzo Chigi, prima la presidente di Confindustria Emma Marcegaglia e il presidente dell'Abi Giuseppe Mussari e a seguire il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi insieme al Ministro dell'Economia Giulio Tremonti, hanno riferito in merito al nuovo Accordo per il credito alle piccole e medie imprese, siglato questa mattina. Tra le Associazioni imprenditoriali firmatarie dell'intesa figurano Rete Impresa Italia, Alleanza Cooperative Italiane, CIA, CLAAI, Coldiretti, Confagricoltura, Confapi, Confedilizia e Confetra.
La firma dell'Avviso comune per la sospensione dei debiti delle PMI nei confronti del sistema bancario (la cosiddetta "moratoria") risale al 3 agosto 2009.
Inizialmente il termine per usufruire della misura era fissato al 30 giugno 2010; successivamente, al fine di sostenere ulteriormente la ripresa del sistema imprenditoriale, le Parti hanno stabilito di prorogare di 7 mesi tale scadenza, ovvero al 31 gennaio 2011.
In circa un anno e mezzo sono stati sospesi i debiti di circa 190mila PMI, per un controvalore di finanziamenti pari a 56 miliardi di euro.
Nonostante questi numeri, la congiuntura economica continua a presentare alcuni elementi di debolezza: per molte imprese la crisi non è finita e permane l'esigenza di un ulteriore supporto alle imprese.
In tale contesto, gli obiettivi del nuovo Accordo sono:
- costruire un percorso di uscita soft dall'Avviso comune;
- sostenere quelle imprese che hanno ancora problemi di liquidità;
- prevedere nuove possibilità di finanziamento per coloro che hanno già agganciato la ripresa e sono in grado di avviare processi di rafforzamento patrimoniale.
In particolare, quattro sono i punti sostanziali del provvedimento firmato oggi:
- la proroga al 31 luglio 2011 del termine per la presentazione delle domande di ammissione ai benefici previsti dall'Avviso comune, da parte delle PMI che non ne abbiano già beneficiato;
- l'allungamento dei finanziamenti a medio lungo termine (mutui) che hanno già beneficiato della moratoria, ai sensi dell'Avviso comune, per un periodo pari alla vita residua del finanziamento stesso e, in ogni caso, non superiore ai 2 anni per i finanziamenti chirografari e ai 3 anni per quelli ipotecari. In questo caso l'obiettivo è quello di consentire alle PMI che hanno beneficiato della sospensione delle quote capitale delle rate del mutuo di riprendere l'ammortamento del proprio finanziamento con una rata più sostenibile, spalmando il debito residuo su un orizzonte temporale più lungo.
Riguardo al tasso, ci sono due possibilità:
- negoziato tra impresa e banca, senza oneri amministrativi per le imprese,
oppure
- invariato rispetto al finanziamento già realizzato, se c'è la garanzia del Fondo centrale di garanzia o dell'ISMEA o se l'operazione è finanziata con un plafond ad hoc che verrà messo a disposizione dalla Cassa depositi e prestiti; - la copertura dal rischio di tasso, su richiesta delle PMI, relativamente ai finanziamenti per i quali si propone l'allungamento del piano di ammortamento, mettendo a loro disposizione specifici strumenti di gestione del rischio, resi disponibili dalle banche, finalizzati a convertire il tasso di interesse del finanziamento da variabile a fisso o a fissare un tetto al possibile incremento del tasso variabile;
- il finanziamento proporzionale all'aumento di capitale, anziché multiplo (come indicato nell'Avviso Comune), offerto dalle banche alle imprese che rafforzano il patrimonio.
Possono essere ammesse all'allungamento ai sensi dell'Accordo le PMI di tutti i settori, "in bonis", ovvero che non hanno posizioni debitorie classificate dalla banca come "sofferenze", partite "incagliate", esposizioni ristrutturate o scadute/sconfinanti da oltre 180 giorni, né procedure esecutive in corso.
"Un unicum in Europa" - ha detto Emma Marcegaglia - "che ha permesso ad aziende in crisi di liquidità di andare avanti".
"La prima moratoria è servita alle imprese per guadagnare tempo" - ha detto Mussari - "Oggi, all'esito della scadenza più importante, era necessario aprire la moratoria per altri sei mesi a chi non ne ha goduto e allungare il mutuo per un massimo di tre anni a chi ne ha già usufruito, ma ha ancora problemi di liquidità".
Il Ministro Tremonti ha illustrato i punti fondamentali dell'intesa per il credito alle PMI, mentre il Presidente Berlusconi ha ricordato le altre misure economiche varate dal Governo per fronteggiare la crisi economica.
ABI- Avviso Comune
ABI - Documenti
Documento di sintesi Accordo 16 febbraio 2011
Governo italiano
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