Decreto sviluppo 2011: via libera dalla Camera
Con 317 sì, 293 no e 2 astenuti, il maxi-emendamento sostitutivo del decreto sviluppo guadagna la fiducia alla Camera. Nella versione definitiva del testo sono stati apportati 14 interventi di correzione e soppressione di commi, a seguito dei rilievi posti dal Quirinale, in particolare sulla sostenibilità finanziaria di alcune norme.
Tra gli emendamenti soppressi:
- le sanzioni per i giudici che non si esprimano entro 180 giorni sulle istanze di sospensione sugli accertamenti esecutivi;
- la norma relativa alle graduatorie dei precari nella scuola;
- la tassa per il servizio universale di trasporto ferroviario alle imprese concessionarie dell'alta velocità;
- i commi relativi alla nautica da diporto e alla patente nautica a punti;
- la norma sul diritto di superficie sulle spiagge (che sarà ripresa nella legge Comunitaria).
Per quanto riguarda il credito di imposta per chi investe al Sud, invece, per l'effettiva partenza dei bonus bisognerà attendere il reperimento delle risorse, in quanto la norma che prevedeva l'utilizzo di risorse FAS in attesa dell'autorizzazione di Bruxelles per l'utilizzo dei fondi comunitari è stata soppressa.
Il testo passa ora al Senato, che dovrà approvarlo entro il 12 luglio, mentre i deputati saranno oggi impegnati nella discussione degli ordini del giorno presentati in merito al trasferimento dei ministeri al Nord, una tema che sta dividendo la maggioranza e che ieri Emma Marcegaglia ha liquidato come “propaganda” tornando a sostenere, con il ministro dell'Economia Giulio Tremonti, la necessità di procedere con la manovra per il pareggio di bilancio, senza la quale “l'Italia rischia di trovarsi nei guai”.
A differenza di Tremonti, tuttavia, la leader di Confindustria, nel corso dell'assemblea dell'Unione degli industriali di Torino, ha criticato la validità dei tagli lineari, sottolineando il diverso impatto prodotto quando a finire sotto la scure sono le attività di ricerca piuttosto che i costi della politica.
Testo trasmesso dal Presidente della Camera dei deputati alla Presidenza il 22 giugno 2011
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