Primavera araba: l'Europa a sostegno della transizione democratica
Democrazia, crescita, occupazione, microfinanza e istruzione superiore. Sono questi gli ambiti di intervento delle quattro decisioni adottate oggi dalla Commissione europea in materia di politica di vicinato, sulla scia della Primavera araba.
Tali decisioni si propongono di offrire risposte alle tematiche individuate nella comunicazione della Commissione intitolata "A new response to a changing Neighbourhood", che ha delineato un nuovo approccio verso i Paesi vicini a sud e a est dell'UE, basato sull'impegno comune per il rispetto dei valori universali, i diritti umani, la democrazia e lo Stato di diritto.
Catherine Ashton, Alto rappresentante per gli Affari esteri e la politica di sicurezza e vicepresidente della Commissione europea, ha infatti rivendicato come l'UE sia stata "la prima ad offrire una risposta seria alla primavera araba", collocando le decisioni odierne nel quadro della nuova politica europea di vicinato lanciata nel maggio scorso.
La prima tra queste, consiste nell'adozione del programma Primavera (Spring Programme), che mira a supportare i Paesi del Nord Africa e del Medio Oriente nel processo di transizione democratica e rafforzamento istituzionale e a favorirne la crescita economica, con interventi modellati sulle esigenze delle diverse economie e realtà sociali.
Per il biennio 2011-2012 il programma potrà contare su risorse pari a 350 milioni di euro, di cui 65 milioni da impegnare durante il primo anno e 285 milioni nel corso del periodo successivo.
Il secondo provvedimento è dedicato alle aree più povere della Tunisia e consiste nello stanziamento di 20 milioni di euro per la creazione di posti di lavoro, il miglioramento delle condizioni di vita per gli abitanti delle aree urbane e l'accesso alla microfinanza.
La terza decisione, già adottata il 23 settembre scorso, riguarda il programma Erasmus Mundus. Con un budget pari a 66 milioni di euro, si intendono agevolare la comprensione e l'arricchimento reciproco tra l'UE e i Paesi vicini attraverso percorsi di mobilità per studenti e personale accademico, partenariati di cooperazione tra i rispettivi istituti di istruzione superiore e lo scambio di conoscenze e competenze.
Infine, è stato approvato lo strumento finanziario Neighbourhood Civil Society Facility, volto a rafforzare la capacità della società civile di promuovere le riforme e di aumentare la responsabilità pubblica nei Paesi a sud e a est dell'Unione, attraverso il finanziamento di progetti regionali e nazionali guidati da attori non statali.
Per il 2011 le risorse stanziate ammontano a 22 milioni di euro, ma una cifra analoga è prevista anche per il 2012 e il per 2013.
Štefan Füle, commissario per l'Allargamento e la politica europea di vicinato, ha sottolineato: "Attraverso la creazione di occupazione, il miglioramento delle condizioni di vita, i partenariati tra università e la promozione di una voce più forte per la società civile, questo supporto dimostra il pieno impegno dell'Europa nel garantire la transizione desiderata verso la democrazia nella regione. "
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