Fondo per la crescita sostenibile: incentivi per ricerca, industria e internazionalizzazione

 

ImpiantoIn dirittura d'arrivo - per la pubblicazione in Gazzetta manca solo il passaggio in Conferenza delle Regioni - il decreto del Ministero dello Sviluppo economico e del Tesoro che istituisce il nuovo Fondo per la crescita sostenibile, previsto dal dl 83/2012 (decreto sviluppo). Tre i settori di intervento: ricerca e sviluppo, industria e presenza sui mercati internazionali, con focus su startup e Pmi, in particolare nel Sud Italia.

Innanzitutto, ricerca e sviluppo, nei campi individuati dal programma "Horizon 2020", che dal 2014 subentrerà ai programmi quadro di ricerca dell'Ue. Nel caso di progetti proposti da imprese di grandi dimensioni, il decreto prevede il ricorso alla procedura negoziale; per quelli delle Pmi invece saranno emanati dei bandi.

Sul fronte dell'industria, il Fondo potrà sostenere investimenti per incrementare la produttività e programmi per riqualificare aree in crisi o a rischio di deindustrializzazione, con priorità per le regioni Convergenza, attraverso la creazione di nuove realtà produttive oppure mediante la diversificazione o l'ampliamento di unità esistenti. Priorità anche ai progetti per cui si prevede il ricorso a fonti rinnovabili.

Quanto all'internazionalizzazione, saranno finanziati sia progetti per l'attrazione di investimenti esteri che iniziative per rafforzare la presenza italiana nei mercati internazionali.

Sotto il nome di 'Progetti speciali per lo sviluppo e la competitività' rientreranno azioni integrate volte sia al consolidare la struttura produttiva che all'internazionalizzazione.

Quanto alle risorse, il Fondo parte con una dotazione di 600 milioni di euro per l'anno in corso, cui dovrebbero aggiungersi 200 milioni nei prossimi anni e circa 1,2 miliardi dal Fondo rotativo della Cassa depositi e prestiti. Tra le modalità di aiuto - concedibili sia in regime de minimis che con obbligo di notifica alla Commissione europea, tramite bandi o direttive del Mse - rientrano:

  • contributi in conto impianti,
  • contributi in conto capitale,
  • contributi diretti alla spesa,
  • contributi in conto interessi,
  • finanziamenti agevolato,
  • garanzie,
  • partecipazione al capitale di rischio,
  • bonus fiscali.
Per continuare a leggere gli articoli inserisci la tua...
o

Questo sito web utilizza i cookie! Acconsenti ai nostri cookie, se continui ad utilizzare questo sito web.