Bei e Banco popolare: accordi per finanziamenti alle imprese

 

EuroLa Banca europea per gli investimenti e il Gruppo Banco popolare siglano accordi per la concessione di finanziamenti di medio-lungo termine e di garanzie a favore delle imprese italiane. E con l'occasione, i due gruppi concordano le modalità di utilizzo di tre linee di credito a sostegno dei programmi di investimento eseguiti da Pmi e imprese Mid cap, cui si aggiungono fondi per l'innovazione, le reti di imprese e il sisma in Emilia.

Pmi e Mid-cap

200 milioni di euro, questa la cifra a disposizione per le imprese, in particolare per quelle attive nei settori dell'agricoltura, dell'artigianato, dell'industria, del commercio, del turismo e dei servizi. In particolare, le linee di credito sono destinate per almeno il 70% agli investimenti delle piccole e medie imprese. Il resto alle Mid-cap, vale a dire le società di medie dimensioni (tra 250 e 3.000 dipendenti). Fondi che serviranno a coprire al 100% i costi sia di nuovi progetti sia di quelli in corso ma non ancora portati a termine. Interventi che potranno riguardare:

  • l’acquisto, la costruzione, l’ampliamento e la ristrutturazione di fabbricati;
  • l’acquisto di impianti, attrezzature, automezzi o macchinari;
  • le spese, gli oneri accessori e le immobilizzazioni immateriali collegate ai progetti, incluse le spese di ricerca, sviluppo e innovazione;
  • la necessità permanente di capitale circolante legata all’attività operativa.

Innovazione

Il gruppo Banco popolare firma anche un accordo con il Fondo europeo degli investimenti per mobilitare 60 milioni euro sempre a favore delle Pmi. Questa volta però privilegiando l'innovazione. I fondi, cioè, sarano destinati a sostenere le imprese orientate all’innovazione e alla ricerca utilizzando il meccanismo di garanzia denominato Risk sharing instrument (Rsi), con il quale il FEI garantisce il 50% del rischio di credito della banca sull’esposizione verso i progetti innovativi delle Pmi. I prestiti in questione avranno una durata massima di 7 anni e di importo compreso tra 25.000 euro e 7,5 milioni rivolti a imprese con meno di 500 addetti.

Industria 2015 e Italy knowledge economy

Da un lato, la Bei continua a cofinanziare in Italia, raccogliendo una proposta di Confindustria, i progetti selezionati dal ministero dello Sviluppo economico all’interno dell’iniziativa Industria 2015 e dal ministero dell’Istruzione, nell'ambito dei progetti di ricerca industriale previsti dal Programma operativo nazionale Ricerca e Competività 2007-2013. In particolare la Bei ha approvato per ciascuna linea di credito uno stanziamento di 150 milioni di euro. Dall'altro lato, c'è Italy Knowledge Economy, un esempio efficace di come la finanza Bei di concerto con le istituzioni nazionali può intervenire a supporto della ricerca, dello sviluppo e dell'innovazione, in particolar modo nelle regioni della Convergenza.

Reti di imprese

Una linea di credito è dedicata alle libere aggregazioni tra aziende il cui obiettivo è accrescere la competitività e innovatività dei soggetti aderenti. In questo caso, lo stanziamento complessivo è di 100 milioni di euro, e i finanziamenti erogati con fondi Bei potranno coprire fino al 100% del costo del progetto e avere durate fino a 10 anni.

Terremoto dell'Emilia

Infine, un prestito di 50 milioni dedicato al finanziamento di interventi di ripristino e messa in sicurezza di opere danneggiate dal sisma del maggio 2012. I prestiti saranno destinati a progetti presentati da imprese di ogni dimensione e da enti locali localizzati nelle aree colpite dal sisma e potranno riguardare tutti i settori di attività tradizionalmente finanziati dalla Bei. I finanziamenti erogati con questi fondi potranno coprire fino al 50% del costo del progetto (100% se a beneficiarne sono le pmi) e avere durate fino a 15 anni.

"L'accordo sottoscritto con Bei e Fei consentirá di dare ulteriore impulso all'attività di sostegno nei confronti delle piccole e medie imprese che rappresentano da sempre il target di riferimento per il nostro gruppo", spiega Maurizio Faroni, direttore generale del Banco Popolare. E prosegue: "Con l’accordo si conseguono tre obiettivi: si mobilitano risorse di importo rilevante; si interviene sulle principali emergenze del nostro sistema produttivo; si offre alle nostre banche del territorio un apporto di fondamentale importanza per accompagnare gli imprenditori che intendono investire in innovazione anche in questo contesto economico difficile" .

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