Startup - Invitalia Ventures, al via Fondo Italia Venture I
Il cda di Invitalia Ventures approva il regolamento del Fondo Italia Venture I, avviando ufficialmente le attività d’investimento a supporto di startup e PMI ad alto potenziale di crescita.
Cos'è Invitalia Venture I
Si tratta di un fondo comune di investimento, chiuso e riservato, gestito da Invitalia Ventures, la SGR (Società di gestione del risparmio) del gruppo Invitalia nata per rafforzare la Venture Industry italiana.
Attraverso il fondo, che può contare su 50 milioni di euro provenienti dal Ministero dello Sviluppo economico e sottoscritti interamente da Invitalia, la SGR partecipa all’equity di startup hi-tech, investendo con venture capital privati nazionali e internazionali.
Il network di investitori
A inizio settembre, la SGR dell'Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d'impresa ha lanciato una call per dare vita a un network nazionale e internazionale di co-investitori qualificati.
All’invito - rivolto a società che hanno condotto operazioni nel venture capital o che hanno effettuato investimenti di risk capital in startup e PMI nel corso degli ultimi anni, e aperto anche ai soggetti attivi nel Corporate Venture Capital - hanno finora aderito i principali operatori della venture industry italiana e player internazionali.
Fra questi, Keytone (Cina), Truffle (Francia) ed Evolution Equity (Svizzera/USA). Inoltre, compagnie come Banzai, holding italiana leader nel settore Internet, Gruppo CLN, attivo nella lavorazione dell’acciaio e nella meccatronica, Gala, operatore del mercato libero dell’energia in Italia, hanno espresso soddisfazione per l'iniziativa del Governo.
Approvato il regolamento
Il Fondo Italia Venture I opera esclusivamente in co-investimento con operatori privati, fino ad un massimo del 70% di ogni singolo round d'investimento, con un taglio compreso tra 500mila euro e 1,5 milioni di euro.
Otto i settori di riferimento:
- ICT,
- logistica e meccatronica,
- biotecnologie,
- sanità,
- energia,
- ambiente,
- governo e PA,
- tecnologie verdi e pulite.
Per individuare le migliori imprese su cui investire, Invitalia Ventures ha stretto accordi con il Polo Tecnologico di Navacchio (Pisa), I3P (il principale incubatore universitario italiano) e PNICube, l’associazione che riunisce gli incubatori universitari italiani.
Per quanto concerne la selezione delle startup su cui investire, fa sapere l'amministratore delegato di Italia Ventures Salvo Mizzi in un'intervista a EconomyUp, il Fondo non è soggetto ad alcun vincolo. Non si tratta quindi di scegliere fra le startup iscritte all'apposita sezione del Registro delle imprese.
I riflettori del fondo saranno puntati di certo su Smart&Start Italia, lo strumento messo a punto da Invitalia per sostenere le startup innovative e i programmi d'investimento delle imprese digitali o ad alto contenuto tecnologico: i progetti già finanziati potranno infatti essere valutati dal nuovo fondo per ottenere ulteriori investimenti.
La valutazione preliminare delle singole operazioni di investimento o disinvestimento, così come il successivo intervento rilevante sugli investimenti in corso, sono affidati al Comitato investimenti, nominato dal cda di Invitalia Ventures. Comitato che svolge una funzione consultiva, obbligatoria e non vincolante, e composto, oltre che dall'amministratore delegato di Italia Ventures Salvo Mizzi, da:
- Ernesto Somma (professore ordinario di Economia industriale all’Università degli studi di Bari e Senior Advisor responsabile per i progetti speciali di Invitalia),
- Andrea Gumina (consigliere del Mise),
- Paolo Cellini (professore di Marketing Strategico alla Luiss Guido Carli e membro di Innogest),
- Bernardo Mattarella (alla guida della divisione Finanza e impresa di Invitalia),
- Elisabetta Cugnasca (Head-Investor Relations di Autogrill SpA),
- Francesca Fiore (nel cda di Seat Pagine Gialle),
- Benedetta Arese Lucini (ex general manager di Uber Italia),
- Cosimo Palmisano (Ecce Costumer/Decisyon).
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